Sono vestita come un preservativo. Bustone bianco e cappuccetto blu. Non ha smesso di piovere da sabato pomeriggio e io mi continuo a domandare chi cavolo me l'ha fatto fare. Poi mi guardo intorno. Un muro di gente, avvoltolata in chilometri di plastica che aspetta lo sparo di inizio. Ok, almeno sono in buona compagnia.
La gara inizia, faccio partire l'i-pod, un passo dopo l'altro. In due secondi le mie Nike diventano uno stagno per le paperelle. Le sensazioni sono buone, le gambe rispondono bene, anche se per i primi chilometri scatarro che è un piacere. Sui lati della strada la gente è assiepata, tifo da stadio, con tanto di clack e trombette. Mi godo le urla di incoraggiamento, i bambini che ti danno il cinque.
Al sesto chilometro un signore si incolla al mio fianco. Si chiama Daniele, ha 61 anni ed è anche per lui la prima maratona. Ci accordiamo per correre insieme, gli piace il mio passo regolare.
Il tempo passa, i piedi macinano metri su metri. La prima crisi al sedicesimo. La respirazione si fa più faticosa, apro la bocca per incamerare aria. Sulla lingua sento il sapore del sudore e della pioggia. Mi dico che è normale, che mi succede sempre, anche in allenamento. Mi concentro sulla linea di mezzeria, che diventa il mio filo di Arianna. Al venticinquesimo la situazione si normalizza. La respirazione torna fluida. Daniele mi parla, mi racconta dei suoi amici che hanno deciso di rimanersene a letto quando hanno visto tutta quella pioggia.
Passiamo alcuni paesini. Qui il tifo si fa ancora più intenso. Davanti a un bar un gruppo di ragazzi di colore improvvisa un mini concerto reggae. Mi sento davvero bene. L'asfalto corre sotto i miei piedi, lucido di pioggia. Riesco perfino a godermi l'architettura della parrocchia di Ponte della Priula.
Finalmente arriviamo al Piave. E' imponente. Una distesa di fango e acqua. La mia mente fa le capriole, immagini di guerra e soldati bagnati spolti, come me in questo momento.
Al trentaduesimo chilometro Daniele mi abbandona. E' troppo stanco e decide di cominciare a camminare. Io proseguo, mi impongo di correre per almeno altri 3 chilometri, fino al prossimo rifornimento. Ora le gambe sono rigide e ghiacciate. La pioggia ha completamente inzuppato il k-way. Sento l'acqua che scorre a rivoli giù per la schiena, che riga il viso, che si raccoglie nelle scarpe. Comincio a vedere i primi ritirati ai lati della strada, intirizziti, in attesa della "scopa". Mi impongo di pensare un chilometro alla volta. Manca poco. Non voglio mollare. Lo faccio per me, per la weazel, per dimostrare a me stessa che posso portare a termine questa avventura.
Al trentaseiesimo decido di alternare corsa e camminata. Due minuti al passo e di corsa fino al chilometro successivo. Alcuni podisti mi passano accanto e mi urlano parole di incitamento. Dai manca poco, non cedere.
Al tentottesimo ricomincio a correre. Le gambe magicamente mi si sballano, rispondono una meraviglia. Il fiato c'è. Entriamo a Treviso. Come dei sopravvissuti. Le strade sono completamente allagate, ma ormai ci siamo. Riesco perfino ad accelerare l'andatura. La weazel mi aspetta a 10 metri dall'arrivo. Esulta con me. Mani verso il cielo, verso il cronometro. Piccolo delirio di onnipotenza. Per un attimo mi sembra di poter fare tutto. Pura felicità, che va oltre la stanchezza. Per una volta sono davvero fiera di quello che ho fatto.
La gara inizia, faccio partire l'i-pod, un passo dopo l'altro. In due secondi le mie Nike diventano uno stagno per le paperelle. Le sensazioni sono buone, le gambe rispondono bene, anche se per i primi chilometri scatarro che è un piacere. Sui lati della strada la gente è assiepata, tifo da stadio, con tanto di clack e trombette. Mi godo le urla di incoraggiamento, i bambini che ti danno il cinque.
Al sesto chilometro un signore si incolla al mio fianco. Si chiama Daniele, ha 61 anni ed è anche per lui la prima maratona. Ci accordiamo per correre insieme, gli piace il mio passo regolare.
Il tempo passa, i piedi macinano metri su metri. La prima crisi al sedicesimo. La respirazione si fa più faticosa, apro la bocca per incamerare aria. Sulla lingua sento il sapore del sudore e della pioggia. Mi dico che è normale, che mi succede sempre, anche in allenamento. Mi concentro sulla linea di mezzeria, che diventa il mio filo di Arianna. Al venticinquesimo la situazione si normalizza. La respirazione torna fluida. Daniele mi parla, mi racconta dei suoi amici che hanno deciso di rimanersene a letto quando hanno visto tutta quella pioggia.
Passiamo alcuni paesini. Qui il tifo si fa ancora più intenso. Davanti a un bar un gruppo di ragazzi di colore improvvisa un mini concerto reggae. Mi sento davvero bene. L'asfalto corre sotto i miei piedi, lucido di pioggia. Riesco perfino a godermi l'architettura della parrocchia di Ponte della Priula.
Finalmente arriviamo al Piave. E' imponente. Una distesa di fango e acqua. La mia mente fa le capriole, immagini di guerra e soldati bagnati spolti, come me in questo momento.
Al trentaduesimo chilometro Daniele mi abbandona. E' troppo stanco e decide di cominciare a camminare. Io proseguo, mi impongo di correre per almeno altri 3 chilometri, fino al prossimo rifornimento. Ora le gambe sono rigide e ghiacciate. La pioggia ha completamente inzuppato il k-way. Sento l'acqua che scorre a rivoli giù per la schiena, che riga il viso, che si raccoglie nelle scarpe. Comincio a vedere i primi ritirati ai lati della strada, intirizziti, in attesa della "scopa". Mi impongo di pensare un chilometro alla volta. Manca poco. Non voglio mollare. Lo faccio per me, per la weazel, per dimostrare a me stessa che posso portare a termine questa avventura.
Al trentaseiesimo decido di alternare corsa e camminata. Due minuti al passo e di corsa fino al chilometro successivo. Alcuni podisti mi passano accanto e mi urlano parole di incitamento. Dai manca poco, non cedere.
Al tentottesimo ricomincio a correre. Le gambe magicamente mi si sballano, rispondono una meraviglia. Il fiato c'è. Entriamo a Treviso. Come dei sopravvissuti. Le strade sono completamente allagate, ma ormai ci siamo. Riesco perfino ad accelerare l'andatura. La weazel mi aspetta a 10 metri dall'arrivo. Esulta con me. Mani verso il cielo, verso il cronometro. Piccolo delirio di onnipotenza. Per un attimo mi sembra di poter fare tutto. Pura felicità, che va oltre la stanchezza. Per una volta sono davvero fiera di quello che ho fatto.
PRIMA MARATONA: 4H 16MIN 52SEC
GRAZIE! LE VOSTRE PAROLE DI INCORAGGIAMENTO SONO STATE PREZIOSE NEI MOMENTI DI DIFFICOLTA'
GRAZIE! LE VOSTRE PAROLE DI INCORAGGIAMENTO SONO STATE PREZIOSE NEI MOMENTI DI DIFFICOLTA'
Wow! Fra che bello sei Grande infatti ieri ti pensavo... Pensavo uffà come da sua previsone diluvia... ma ce l'hai fatta ugualmente .. il tuo racconto mi ha emozionato..mi sentivo li anche io! immagino la soddisfazione! Evvaiiii 1-0 per la Fra..
RispondiEliminaUn Baciotto
Grande FRAAAA !!!!!!!
RispondiEliminaCi hai fatto correre lì con te (e, per un po', con Daniele), anche se un po' più asciuttini :-D
Il tempo mi pare veramente niente male per essere la prima maratona (tra l'altro con la tosse e la pioggia, che amplifica ancora di più quella sensazione di freddo che ti percorre la schiena e ti gela i piedi). E poi ti fa perdere anche un po' di attrito rallentandoti.
Veramente BRAVISSIMA, CAMPIONESSA !!!!!!
bravissima!! :-)
RispondiEliminaFra ti faccio i miei complimenti, il tuo racconto è stato davvero avvincente e non ti nego che alla fine ho trionfato insieme a te sapendo che hai tenuto duro e hai raggiunto il tuo obiettivo, brava!
RispondiEliminaTi abbraccio,
Sara
COMPLIMENTISSIMI!!
RispondiEliminache carica che hai, sono davvero ammirata! brava!
FIERISSIMA di te tesora!
RispondiEliminaAnch'io in montagna, mentre nevicava, pensavo alla tua fatica...bravissima!
bacioni
Mitica!!!!! :)
RispondiElimina(e mi sono pure commossa...ecco!) Smack!
SEI UNA GRANDE! E te lo vorrei urlare sulla faccia!!! Ti ho pensato ieri, a come avresti fatto sotto tutta quella pioggia, ma ti ripeto sei una grande, oggi vai in giro fiera di te stessa!!! Un bacio
RispondiEliminaWow complimenti! Anche io corro, però è una passione recente ed i miei traguardi sono ancora nulla confronto allo sforzo che ti sei imposta e che hai raggiunto con questo bellissimo risultato! Alle volte mi capita di pensare che un giorno anche io riuscirò a partecipare a qualcosa di così impegnativo... lo spero davvero! Io sono letteralmente rinata con la corsa e se penso alla mia vita un anno fa non la sento più mia... Una curiosità: che tipo di allenamento fai?
RispondiEliminaComplimentissimi ancora! Magari alla prossima mi unisco anche io a te e al signor Daniele!
Ciao!
Fra
Piacere Fra e complimenti davvero! Ammiro chi ha questa grande forza di volontà.. i miei svariati tentativi di corsa si arrestano sempre davanti ad una giornata di pioggia... :)
RispondiEliminabravissima, tenace, sgace e dosatrice eccellente delle tue forze
RispondiEliminaLa prima Maratona con quel clima vale doppio, bravissima sono certo che presto darai compagnia a quella medaglia.
RispondiEliminaE' anche un buon tempo!
wow! ti ammiro moltissimo..io non ce la potrei mai fare!
RispondiEliminaComplimentissimi!!! Non sai quanto ti ammiro...
RispondiEliminaIl racconto è bellissimo, sembra di averla percorsa assieme a te questa maratona (solo senza faticare!).
Bravissima e buon pomeriggio!
ma che bello!!!!!!!
RispondiEliminaCOMPIMENTI!!!!!BRAVA!!!!!!!!!!!!
mi sono anche commossa ed ero con te all'arrivo ad accoglierti saltando con le braccia tirate in alto per esultare. sei veramente GRANDE!!!!il racconto è stato come essere li accanto a te sentendo ogni goccia di acqua cadere!!!
Brava!! Complimenti!!
RispondiEliminaBravissima!!! Fra, hai tutta la stima di un'altra pessimista, metereopatica, senza più voglia di crederci e per giunta pigra!!! Ma tu ce la puoi fare!
RispondiEliminaMitica... avevi più acqua addosso tu di quanta ne procellava il Piave!!
RispondiEliminaFantastica davvero: io se piove volto gallone!!
Ti stimo.
RispondiEliminaNon ho nient'altro da dire.
i veramente eroica!!
RispondiEliminaMi hai fatto ridere da morire per il modo di definire il tuo abbigliamento..
Poi New York????
racconto davvero da cardiopalma.... ma poi liberazione dalla suspence..e sono felice felicissimaaaaa per te..
RispondiEliminabravisssìmissssima, un bacione grande
.....hai tirato fuori il "maschiaccio" che c'è in te ;-))))
Fra ti ho letto tutto d'un fiato e mi sembrava di essere li a tifare per te!!! Splendido resoconto che mi rimarrà impresso nella mente :-)
RispondiEliminaBuona serata Laura
mammamia, mi hai emozionata! brava, brava e brava!
RispondiEliminaFra...che emozione!
RispondiEliminaMi è sembrato di correre con te e di toccare insieme il cielo con un dito!!!
Complimenti....sei grande!!!;))
Un bacio grande.
Bravissima Fra, è andata! Tanti sacrifici ripagati da una immensa soddisfazione. Volevo venire a Treviso anche io domenica, ma la troppa pioggia mi ha fatto cambiare idea. Un abbraccio,
RispondiEliminaStefano
Brava, bravissima! Che costanza ... anche con condizioni avverse :-) io mi sono divertita a leggere il tuo racconto :-) Baci
RispondiEliminabrava,brava,brava.....eravamo li con te e con te abbiamo vinto
RispondiEliminaalla prossima
un bacio
pa' e ma'
Che determinazione trasuda dalle righe! Complimenti, davvero: andrai lontano.. e non sto parlando di chilometri ;-)
RispondiEliminariki
Queste imprese mi lasciano senza fiato solo a leggerne... su due ruote nessun problema, ma a piedi è un altro discorso... brava!!!
RispondiEliminasei troppo forte!!!
RispondiEliminacorri,corri forte anche per noi ;)
Io non so davvero cosa dire...sono commossa...siete speciali! Grazie per i vostri commenti, il vostro affetto è impagabile :D
RispondiEliminaUn abbraccio fortissimo a tutti
lo hanno già detto gli altri...ma ti ammiro moltissimo, anch'io sogno di partecipare a una maratona... e sono curiosissima di sapere come ti alleni. Bravissima
RispondiEliminaMa sei incredibile!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! E non dire più che sono tosta, qui se c'è una tosta sei tu tesoro!!!!!
RispondiEliminaComplimenti!!!!!!!!!!
Niki
Complimenti Fra! scusaaaaaaa sono arrivata in ritardooooo!! ma in questi giorni non ho un attimo di tregua....... sono felice che tu abbai corso la tua prima maratona ho letto tutto d'un fiato e mi sembrava di essere lì con te.... un bacione pulcino bagnato eheheh ciao pIppi
RispondiEliminaScusa, ho visto solo adesso questo post (mi pedo sempre più spesso tra le mille cose che vorrei fare... o sarà l'età?)
RispondiEliminaVolevo farti tanto di cappello: chiunque conclude una maratona è un'eroe e sotto le 4 ore persino un Atleta con la A maiuscola. Tu, alla prima ci sei andata vicinissima.
Evvai!
Remy
Sono arrivata al tuo blog per caso e trovo questo post. Bè! Complimenti davvero!
RispondiEliminaLeggendo qua e là ho trovato il tuo blog e man mano che leggo trovo sempre più somiglianze tra la tua vita e la mia...amo cucinare, correre, leggere...proprio come te!
RispondiEliminaEd è bellissimo poter leggere le tue esperienze così simili ma così diverse allo stesso tempo dalle mie!!!
Se vuoi, il mio blog è http://micioabordo.blogspot.com/
Sono alle prime armi con la corsa quindi mi farebbe piacere poter condividere con te le mie esperienze!
A presto spero, ciao,
Federica