domenica 12 ottobre 2008

Thailandia 3^ parte: Ayuttaya - Chiang Mai



Lasciamo Kanchanaburi presto. Il caldo si fa sentire, grava umido sulla pelle. Sistemo meglio lo zaino sul sedile del pullman e mi godo il pigro scorrere del tempo. Ritrovo il gusto del viaggio, assaporo quelle bolle di assoluto nulla a cui si è costretti quando si decide di utilizzare mezzi di trasporto lenti. In un mondo in cui spesso le distanze sono polverizzate dalla tecnologia scopro il piacere dello spostamento, dell'avventura.
Ayuttaya è un'ostrica. Grigia, senza un particolare fascino. Un susseguirsi di bassi e fatiscenti palazzi lungo una via trafficata. Ma custodisce perle di rara bellezza. Antica capitale del regno del Siam, per secoli ha rappresentato uno degli snodi commerciali più importanti dell'estremo oriente. Qui sono passati cinesi, giapponesi, olandesi, inglesi, portoghesi. E la sua importanza si è tradotta in una serie di wat di incomparabile bellezza.



Raggiungiamo il molo delle barche a lunga coda mentre il sole si abbassa sull'orizzonte. La chiglia fende le acque limacciose, macchiate dal verde di enormi ninfee.
Il wat Phanan Choeng è un tempio ancora in uso. Numerosissimi fedeli affollano le sale, bruciano ceri e incensi, attaccano lamelle d'oro alle varie statue del Buddha. Il fumo denso e profumato fa lacrimare. Mentre il tramonto colora il cielo la gli occhi. L'atmosfera è festosa, ma al contempo carica di una gioiosa spiritualità. La barca si ferma alle rovine del Wat Phutthaisawan. Le pietre rosse dei chedi sembrano incendiarsi donando un riflesso rosato alle bianche pareti dei prang. L'effetto cromatico è sorprendente. Accarezzo con lo sguardo il profilo aggraziato dei Buddha, soffermandomi su quel sorriso così umano che ne adorna il volto.


La sera cala silenziosa sull'acqua. Ci fermiamo al mercato notturno poco prima che faccia buio, perdendoci fra le bancarelle di cibo e vestiti, incantati dai profumi e colori che riempono l'aria.


Il giorno successivo affittiamo un paio di bici. Le rovine dei wat sono imponenti, maestose. Piramidi di pietra finemente cesellate e scolpite. Naga e uomini uccello, giganteschi Buddha di pietra avvolti in teli arancioni, stupendi giardini in cui crescono alberi di bodhi e frangipane. Ogni angolo mostra gli antichi fasti di questa città, che ti si incastona dentro con la sua storia di principi e guerre.




Ci muoviamo di notte, verso nord. La strada è un susseguirsi di buche che si perde nel buio. Giungiamo a Chiang Mai all'alba. Le vie sono pressoché deserte, silenziose. Solo i monaci le animano con i loro sai arancioni, mentre passano di casa in casa per la questua giornaliera. Mani tendono riso e bibite, cestelli di plastica colmi di ciò che può servire per la cura del corpo. Frusciare di rosari, benedizioni sussurrate, un sacro brusio che si diffonde lungo i vicoli.



Chiang Mai è splendida. Qui visitiamo i più bei mercati della Thailandia. Distese di merce che si protendono per interi quartieri. Un'intero lungofiume occupato da centinaia di fiorai, mercati alimentari che vendono ogni sorta di cibo, dal pesce fresco, ai vermi fritti.



E templi, ovunque. Chiang mai è il primo centro religioso thailandese e vanta la concentrazione di wat e relative università più alta del paese. Le strade sono costantemente animate da frotte di studenti in divisa e giovani monaci con i libri sotto il braccio.



Visitiamo stupendi complessi monastici, di un candore abbacinante. Qui lo stile è fortemente influenzato dalla cultura birmana. gli stucchi e le lavorazioni in pietra tipiche di Ayuttaya lasciano il posto a stupendi pannelli in legno, lavorati con una dovizia di particolari inimmaginabile.



La nostra guida si chiama Non. E' un bel ragazzo, con la pelle scura e un sorriso disarmante. Parla molto bene inglese e mentre camminiamo nella giungla ci racconta della sua famiglia, delle tribù della montagna, di come si arrampicano sugli alberi della gomma per andare a prendere il miele, della raccolta dei vermi del bambù dopo la stagione delle piogge. Fra l'erba alta giace un enorme alveare caduto, ormai secco e disabitato. Fa venire i brividi. Questo trekking è duro, si avanza faticosamente fra la vegetazione più selvaggia, facendosi strada a colpi di machete fra le alte canne di bambù, liane e banani, ma è l'esperienza più esaltante che abbia mai vissuto in vita mia. Pranziamo al sacco, nei pressi di una cascata. Usiamo bacchette che Non ha costruito davanti ai nostri occhi utilizzando il bambù.



Poi ci tuffiamo, nuotiamo controcorrente per arrivare sotto il getto potente dell'acqua che cade da un paio di metri sopra la nostra testa. Nong mi afferra la mano e mi tira oltre la cortina di schiuma. Ci ritroviamo in un vilindro di roccia. Il rumore è assordante. La luce filtra da un pozzo, un soffitto di cielo e alberi.
Riprendiamo il cammino nella giungla, che improvvisamente lascia il posto a una radura vastissima che si inerpica sul lato di una collina di verde brillante. Campi di mais e risaie si alternano come pezzi di un patchwork d'oro e smeraldo.



Presto scorgiamo le prime capanne di lamiera e legno. Il villaggio degli Uhmong, una delle tribù di questa zona. Sono otto famiglie, una volta dediti alla coltivazione dei papaveri da oppio le cui piantagioni ora sono state riconvertite per la produzione di riso e cereali. La povertà è tangibile, ma anche qui è evidente una grande cura per la proprietà e per se stessi. Giochiamo con alcuni bambini e poi ripartiamo.



Il paesaggio mi riempe la mente. Sento la potenza, la forza ancestrale della natura, che qui sembra essere impressa in ogni pietre e stelo d'erba; nelle nuvole, in questo cielo tridimensionale impossibile da descrivere.
Chiang Mai ci ha conquistato. Posso ancora sentire l'adrenalina provocata da un contatto così ravvicinato con la potenza della natura, la serenità che mi hanno trasmesso i volti dei monaci con cui ci siamo fermati a chiacchierare, il gusto del cibo appena cucinato. La vacanza però volge al termine. Ultima tappa: Bangkok.

18 commenti:

  1. un mondo così lontano dal nostro ma che proprio per questo è una scoperta affascinante e tu hai saputo descriverlo sia con le foto che con le tue parole, ciaooo baci.

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  2. Fra, per l'ennesima volta mi hai letteralmente iNCANTATA!Eccezionale il connubio di foro e racconto..
    Un abcione
    saretta

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  3. fra ma lo sai che così facendo mi stai riconciliando con l'est?

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  4. Frami hai trasportato a km e km di distanza con il tuo racconto! sono incantata. Affascinata. Dagli odori, dai colori, dalle luci, dai volti, dai sorrisi... dalle statue, dai bambini, dalla giungla, dalla cascata, dai mercati... IO DEVO ANDARCI! e stasera lo dico a mio marito! ehy!!! Gli dico anche che è tutta colpa tua!!! ;-)

    un bacio, eli

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  5. dev'essere una zon amolto affascinante.... comunque io non amo l'avventura e non so se mi piacerebbe... Maria

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  6. Mi colpiscono moltissimo gli sguardi e i sorrisi che hai colto. Credo che di tutti i paesi asiatici la Thailandia sia l'unico che davvero vorrei visitare.
    E poi la cucina è troppo buona ... vabbè, magari i vermi fritti li facciamo mangiare ad altri va' :-)
    Un abbraccio
    Alex

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  7. le foto sono stupende...il posto pure! grazie francesca, grazie davvero, sono dei veri e propri viaggi che ci fai fare!

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  8. io non ho parole lo sai .......quando ti leggo io .....io...volo....... grazie!
    Pippi

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  9. Grazie Fra, ci siamo sentiti trasportati tra le vie, tra la gente ed i loro profumi di spezie. I colori che ci hai regalato con le tue fotografie, ci hanno riscaldato l'anima.
    Ancora Grazie da Sabrina&Luca

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  10. Buongiorno Fra! Come sempre hai ritratto magnificamente anche questa zona della Thailandia... Bellissima descizione, complimenti!
    Un abbraccio

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  11. Ciao a tutti! grazie per i commenti che avete lasciato, è stupendo poter trasmettere la bellezza di questi luoghi e farvi sognare un po'!
    Un bacio grande

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  12. ma che belle immagini che ci hai mandato da chiang mai

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  13. Fantastico viaggio, affascinante, magico... peccato non poter preverere di andare forse chissà un giorno...grazie per le immagini bellissime ed il racconto é quasi come esserci :P

    buona giornata

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  14. Fra ma tu vuoi continuare a farmi morire di invidia??!!
    Sigh...

    :)

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  15. Cavolo,adesso non vedo ancor di più l'ora di andarci!!!! Un bacio :***

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  16. la thailandia...ancora dovrò aspettare per visitarla. Sembra quasi che le mie vacanze non arrivino mai e se arrivano succede di tutto. Belle foto e bei racconti...sei una scrittrice da sogno perchè riesci a far partecipi tutti noi di queste splendide esperienze.
    baciooooni

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  17. Ciao Fra. Ero molto emozionata ma dopo i tuoi racconti lo sono ancora di più. Non vedo l'ora di arrivare nei magnifici posti che hai descritto. Il giro che farò è molto simile al tuo. Grazie di nuovo
    Un abbraccio
    Anna

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