giovedì 29 aprile 2010

Sardegna - parte seconda

Alghero: la cinta muraria, ancora intatta, circonda la città. Un collana di pietra grigio rossastra che separa le case color pastello dalle onde smeralde del mare. Passeggiamo per le vie silenziose sotto un cielo carico di nuvole, il vento salato che brucia le guance si mescola al grido dei gabbiani. Il porto è un susseguirsi di scafi candidi, solo qualche strana imbarcazione emerge come un punto colorato fra quel'omogeneo biancore.

My creation
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Le grotte di Nettuno: queste fomazioni carsiche si trovano a poca distanza da Alghero. I 654 gradini che si snodano lungo la scogliera di roccia bianca e porosa si affacciano su uno strabiombo verticale. Il mare si infrange lungo la costa, il blu si trasforma in una vaporosa schiuma lattiginosa.
Le grotte sono uno spettacolo di merletti rocciosi. Stalagmiti, stalattiti e colonne dalla forma antropomorfica si susseguono formando uno scenario onirico. Quando si ritorna alla luce del sole la sensazione è quella di svegliarsi da un sogno, il vento asciuga la pelle mentre risaliamo la Scala del Capriolo

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Porto Cervo: questa cittadina affacciata su un mare dai riflessi cristallini e abbacinanti è una disneyword per ricchi. Stretti viottoli dai muri perfettamente bianchi, tanto da ricordare un'italica Santorini, sono un susseguirsi di vetrine di attelier dove manichini sfoggiano abiti e accessori dai prezzi proibitivi e bar dove il caffè costa più dell'oro. Scappo da questa Sardegna così fastidiosamente finta da sembrare un bel fiore di plastica piantato in un campo.

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Capo d'Orso: ci inerpichiamo lungo una scalinata ricavata nella roccia marmorea. Sotto di noi risplende il profilo della Costa Smeralda, come una diva stesa a prendere il sole. L'aria è un elemento vivo, ti afferra, si insinua fra i vestiti, scompiglia i capelli e pensieri. Il profilo dell'orso di pietra è appena accennato ma la fantasia fa il resto. Il rumore del vento diventa quasi un bramito, terra cielo e mare si confondono in una sfumatura infinita di colori.

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lunedì 26 aprile 2010

Shortbread al cardamomo e la mia cucina

Eccoci di nuovo a un altro lunedì! Come la nuvoletta di Fantozzi il week end è trascorso sotto una fastidiosa pioggerellina e oggi, tornata al lavoro, un sole beffardo splende nel cielo! Vabbè non lamentiamoci troppo, in fondo questo fine settimana di brutto tempo mi ha costretto a starmene in casina e mi ha dato il tempo di occuparmi un po’ di più della mia cucina e di tutti quei lavoretti che rimandavo da qualche tempo. Innazitutto sono riuscita a scegliere finalmente la ricetta adeguata per partecipare alla raccolta di Sandra di Un Tocco di Zenzero in collaborazione con le Fattorie Fiandino.

Già lo scorso anno avevo partecipato a questa iniziativa, avendo modo di provare con enorme sorpresa gli splendidi prodotti caseari inviatimi. Quindi quando anche questa volta sono stata contattata per testare la nuova produzione di burro salato sono stata molto felice di accettare. Pensando a come poter esaltare al massimo il gusto così particolare di questo burro sono finita a impastare dei semplicissimi biscotti. Il risultato è stato assolutamente all’altezza delle aspettative. Poter disporre di un prodotto di così alta qualità è sempre una fortuna eccezionale. Il burro delle Fattorie Fiandino è decisamente diverso per sapore e consistenza da quelli distribuiti dalle grandi marche. Solitamente non sono il tipo da fare pubblicità, ma questa volta non potevo proprio esimermi da esprimere la mia soddisfazione per aver potuto disporre di questo burro. Ok penso di essermi dilungata a sufficienza ;) ecco la ricetta con cui partecipo

SHORTBREADS AL PISTACCHIO

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Ingredienti: 8 semi di cardamomo/ 200 gr di burro salato 1889 Fattorie Fiandino (l'ingrediente segreto)/ 25 gr di riso macinato finissimo/ 240 gr di farina 00/ 75 gr di zucchero/ 60 gr di pistacchi sgusciati non salati/ 1 rosso d'uovo leggermente sbattuto

Rimuovete le bucce dei semi di cardamomo e pestateli in un mortaio fino a ottenere una polvere fine. Usando un mixer elettrico, mescolate insieme il burro, il riso macinato, la farina, il sale, il cardamomo macinato e lo zucchero (non riscaldate troppo l'impasto usando l'accortezza di frullare a intervallo). Lavorate fino a ottenere una pasta omogenea.
Versate il composto su una spianatoia, infarinatelo leggermente e lavoratelo fino a ottenere un tronchetto di circa 3-4 cm di diametro. Arrotolatelo nella pellicola da cucina e lasciatelo raffreddare in frigorifero per almeno un'ora.
Mentre la pasta si raffredda, tritate i pistacchi finemente con un coltello affilato, in modo da ottenere una granella molto fine. Spargete i pistacchi su una leccarda o un foglio di carta da forno. Spennellate il tronchetto con l'uovo sbattuto e poi passatelo sulla granella di pistacchi. Riavvolgetelo poi nella pellicola e lasciatelo riposare in frigorifero per altri 30 minuti.
Preriscaldate il forno a 150°. Togliete il tronchetto dalla pellicola e tagliatelo in rondelle di 5 mm di spessore. Stendete le rondelle su una teglia rivestita da carta da forno, lasciando uno spazio di circa 2 cm l'uno dall'altro. Spolverizzate con zucchero vanigliato.
Cuocete i biscotti per circa 20 minuti. Si dovranno dorare senza colorarsi troppo in superficie. Lasciate raffreddare gli shortbread completamente prima di chiuderli in un contenitore emetico. Si conservano circa per una settimana

Sempre complice il brutto tempo ho scattato alcune fotografie dell'angolo che amo di più della mia casa: la cucina! E' qui che si svolge gran parte della mia giornata. Assonnata faccio i primi passi verso la macchina del caffè, gli unici rumori il canto dei merli, il tubare dei piccioni e i miei versi gutturali che indicano il mio solito malumore mattutino :) E' qui che mi piace fare la maggior part e delle cose che occupano il mio tempo. Oltre a cucinare, come è ovvio che sia, spesso mi ritrovo seduta al tavolo quadrato di legno scuro, che sa di olio per mobili, a leggere, a scrivere al computer o a guardare la tv. La luce entra diretta da due ampie finestre, una delle quali da sulla terrazza di casa. Qui la weazel coltiva il suo giardinetto, dove lo costringo a piantare piante aromatiche di ogni ti po. Con queste immagini partecipo al contest "Il cuore in cucina" di Fragola e Limone.


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mercoledì 21 aprile 2010

Sardegna - parte prima

La sardegna in questa stagione è un esplosione di profumi e colori. Un alternarsi continuo di elementi che risvegliano i sensi.
Il tragitto che da Livorno ci conduce a Olbia è un pixel bianco che si muove su una tavola caleidoscopica di blu. Poi all'opprivo il profilo ceruleo della Corsica. Una linea innevata contro il cielo turchese.
San Teodoro è un piccolo nucleo di villette distribuite fra la linea netta e lucente dell'Orientale Sarda, confine fra il Tirreno e le colline verde smeraldo punteggiate dal giallo intenso degli alberi di mimosa. Macchie di fiori violetti, che ricordano i quedri dei macchiaioli, rompono la predominante verdacea, insieme al rosso delle rocce che spuntano dai declivi e che ricordano il filo che lega questa regione alla vicina Toscana, alle sue Crete, alle colline maremmane, al profumo inconfondibile dei pini marittimi e alla presenzacostante dello scampanellio del bestiame che come fiocchi di neve punteggiano i campi da qui al di là del Mediterraneo.

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Corriamo verso il tramonto. Il rosa antico del cieolo che sfuma nel celeste più intenso della notte si mescola al violetto dei fiori di campo che costeggiano la strada.

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Tavolara si profila davanti a noi, dorso roccioso di una tonalità lilla polverosa, separata dalla terra dall'argenteo brillare dell'acqua. Le scarpe da corsa le lasciamo abbandonate sulla sabbiaancora tiepida, così fina e bianca da ricordare quella dei tropici. i piedi si immergono nella schiuma giacciata, sollevando schizzi evanescenti come bolle di sapone.

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La notte scende discreta, solo il canto degli uccelli notturni a tenerci compagnia.

lunedì 19 aprile 2010

Back Home

Eccomi tornata dalle vacanze. Oddio che shock! No ok non mi lamento, sarebbe veramente infame per chi ha passato questa settimana al lavoro o incastrati nel tempo ancora terribilmente variabile di Bologna. La Sardegna invece è stata una nuova e brillante scoperta. Ci ero già stata due volte ma sempre e solo durante il periodo estivo dove la calca di gente e il caldo che ti fiacca e ti costringe a cercare l'ombra in ogni angolo possibile la rende leggermente troppo caotica e arsa per i miei gusti. Ma questa volta la Sardegna mi ha lasciata estasiata. I suoi profumi, che oltre al quello del mirto che ricordavo bene, si sono uniti a quello intenso della mimosa e dei fiori di campo, dell'erba verde smeraldo dove greggi di pecore pascolavano placidamente dall'alba al tramonto, fra il rumore delle api e delle campane delle mucche dalla pelo bianco. E' diventato un quadro dei macchiaioli, un cielo dove galleggiavano banchi di colori intensi e abbacinanti. Ma quello che più mi ha colpito è stato il silenzio. Correre undici chilometri avendo come solo e unico compagno di corsa il sottofondo della natura. Una colonna sonora fatta di cinghuettii, fruscii, il rumore del vento che si confondeva alla risacca del mare. E poi il mio respiro, i suono ritmico dei mie passi, il sangue che pulsa nelle vene, il sapore del sale che si rapprende sulla pelle. Il fatto di non staccare completamente dalla tecnologia, niente TV, niente internet, solo la voglia di leggere e ritrovare un nuovo ritmo, più naturale, appunto. Una vacanza che è diventata anche occasione di riprendere contatto con me stessa. Di pensare al futuro. Di meditare su quello che voglio cambiare nella mia vita.
Oggi si ritorna alla normalità. Il lavoro mi ha aspettato al varco, così come il solito tran tran e la necessità di incastrare tutti i vari impegni. Però alcune cose che mi sono ripromessa di fare spero proprio di portarle a termine vedremo. Questo mio angolino sarà anche un modo per tenere il bilancio dei miei progressi. Intanto sono di nuovo qui e dato che mi piace sempre lasciarvi con una ricetta ecco quello che ho preparato al mio ritorno ;) . Grazie per i commenti che avete lasciato in questi giorni durante la mia assenza, le vostre parole sono sempre una sferzata per continuare a scrivere

CROSTATA SALATA AGLI ASPARAGI

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Ingredienti per la base: 300 gr di farina 00/ mezzo bicchiere di olio extra-vergine di oliva/ mezzo bicchiere di vino bianco secco/ la scorza di un limone biologico finemente grattugiata/ un mazzatto di rosmarino tritato finemente/ acqua tiepida qb

Ingredienti per il ripieno: 300 gr di asparagi precedentemente cotti al vapore o lessati/ 250 gr di ricotta/ 125 ml di panna/ 2 uova/ 100 gr di pecorino grattugiato/ 200 gr di scamorza affumicata

Nella ciotola della planetaria o in una bowl unite la farina, l'olio e il vino e iniziate a impastare a velocità moderata. Quando i liquidi saranno assorbiti dalla farina aggiungete acqua tiepida a sufficienza per ottenere un composto omogeneo ed elastico. A metà di questa operazione unite anche la scorza di limone e il rosmarino. A questo punto formate una palla e lasciate riposare il composto, avvolto in pellicola da cucina, nel frigorifero, per almeno 30 minuti.
Nel frattempo preparate il composto: in una bowl unite la ricotta, la panna, le uova, il pecorino e metà della scamorza tagliata a pezzettini piccolissimi. Mescolate bene per amalgamare il tutto.
Riprendete la base dal forno, stendetela a uno spessore di circa mezzo centimetro e rivestiste il fondo di una teglia a vostra scelta, ricavando un bordo alto circa un centimetro (potete dargli una forma rotonda per una teglia di circa 18 cm di dm o una forma rettangolare per una teglia di circa 35x15 cm). Ricoprite la base con uno strato di asparagi e poi con fettine sottili della restante scamorza affumicata. Finite ricoprendo con il composto di ricotta e panna. Cuocete a forno ventilato e preriscaldato a 180° per circa 30 minuti (la superficie deve rapprendersi e diventare leggermente dorata)

venerdì 9 aprile 2010

Bye Bye


Mi sento terribilmente in colpa, anche questa settimana è volata via senza che abbia trovato tempo da dedicare a voi e alla mia cucina virtuale e non. Un sacco di idee mi sono vorticate per la testa, la voglia di cimentarmi in nuovi e sempre più stimolanti raccolte e contest è diventato un formicolio costante a fior di pelle. Ma il tempo è fuggito, una clessidra impazzita, dal passaggio troppo accellerato, cercare di organinazzare tutto il necessario prima di partire. Domani, per una settimana sarò ospite di una stupenda regione, la Sardegna. Sono anni che non torno in quella terra così incredibilmente struggente e non vedo davvero l'ora. Però un po' mi dispiace non essere riuscita a a fare tutto quello che avevo previsto prima di lasciare la mia quotidianità. Intanto mi porto dietro il mio quaderno di viaggio e la mia immancabile Canon. Spero di ritornare con molte più energie e magari con qualche piccola nuova scoperta da condividere.
Un abbraccio a tutti quelli che passeranno di qui ;)

lunedì 5 aprile 2010

Buona Pasqua!!!!

E' stata una settimana intensa, per non parlare di questo week-end. Non so perché ma ogni volta che mi ritrovo con qualche giorno di festa a disposizione le giornate diventano un tour de force nella ricerca di fare quello che solitamente non riesco a organizzare durante una settimana normale. E così fra ore occupate a mettere a posto la libreria e i regali ricevuti sabato ( a proposito, grazie ragazzi siete stati fantastici!), cercare di allenarsi, cucinare per il pranzo di pasquetta con i miei genitori e risistemare il backup delle foto e magari anche scrivere qualcosa per il mio salottino virtuale mi sono resa conto che 24 ore non sono sufficienti. In tutto questo vittima della mia ansia del "dover fare" è stata la weazel. Poverina credo che questa volta la sua sopportazione abbia davvero raggiunto i limiti. Quindi pubblicamente chiedo venia per la brevità di questo post, ma ora scappo a fargli due coccole prima che decida di chiudermi in una stanza e scappare verso altri e meno incasinati lidi ;). Vi lascio con la ricetta di un piatto tipico che si prepara per le vacanze pasquali, qui in Emilia. In realtà è un piatto davvero molto versatile e saporito, che è possibile preparare velocemente e in anticipo. Lo vedo bene sia da servire come piatto unico, ma se fatto in piccole porzioni è davvero perfetto anche come finger food.

ERBAZZONE

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Ingredienti per uno stampo a cerniera di 18 cm

Per la pasta: 300 gr di farina 00/75 gr di olio (nella ricetta originale strutto)/ acqua tiepida qb/ sale e salvia essiccata qb
Per il ripieno: 1 kl di verdure miste (nella ricetta originale spinaci, bietola e cicoria, io ho usato un porro, cime di rapa e broccolo nero)/ un cucchiaio di lardo tritato/ 50 gr di parmigiano grattugiato/ 50 gr di pecorino grattugiato/ 4 uova grandi/ 1 cucchiaio di prezzemolo fresco/ sale, pepe e noce moscata qb

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Amalgamate la farina, l'olio, un pizzico di sale, la salvia e acqua fredda quanto basta (io ho usato la planetaria). Lasciate riposare la pasta nella pellicola trasparente almeno mezz'ora prima di adoperarla.
Nel frattempo preparate le verdure per farcire la torta salata. Pulite e lavate le verdure che preferite (vi consiglio di utilizzare delle verdure a foglia) e il porro. Tagliate le verdure a pezzetti grossolani e affettate il porro sottilmente. In un padella capiente sciogliete il lardo tritato e uniteci le verdure e il porro. Salate a piacere e cuocete con un coperchio, fino a che le verdure risulteranno tenere, ma non disfatte, avendo cura di mescolare di tanto in tanto e se necessario aggiungendo un filo di olio o un po' di acqua bollente.
Nel frattempo, in una ciotola, mescolate le uova, un po' di noce moscata, un cucchiaio di prezzemolo tritato i formaggi grattugiati. Condite il tutto con sale e pepe abbondante. Unite le verdure, che avrete lasciato raffreddare e mescolate per amalgamare il tutto.
Dividete in due pezzi (uno più grande dell'altro) la pasta. Con il pezzo più grande, tirato con il mattarello fino a ottenere un disco sottile circa mezzo millimetro, foderate la tortiera, rivestita precedentemente di carta forno, ricavando anche un bordo alto almeno un centimetro. Riempite la tortiera con il composto e ricopritelo con un disco ricavato dalla parte rimanente. Per far asciugare meglio l'interno, forate la superficie in più punti. Spennellate la superficie con un po' di olio extra-vergine e cuocete in forno preriscaldato a 180° per circa 30-40 minuti (la superficie deve dorarsi leggermente). Servite freddo o leggermente tiepido.

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giovedì 1 aprile 2010

Quasi Pasqua!

Cielo irrequieto, un turbinio di blu e grigio piombo all'orizzonte contro stralci di ocra accecante. Il vento si incunea fra i palazzi, sospiri al sapore ferroso di iodio, che sanno di pioggia e di arcobaleni improvvisi. Una primavera che sembrava non arrivare più, ma per questo di un'intensità unica, che provoca un formicolio sotto pelle inspiegabile. La natura si manifesta viva, quasi violenta dopo il griogiore e il gelo di questo inverno infinito.

My creation

My creation

E' arrivato il momento di aprire il mio quaderno di ricette. La copertina a fiori rosa è l'ideale per richiamare il profumo dei giacinti che stanno spuntando sul terrazzino. Così come spero questa ricetta possa evocare lo stesso aroma che ha invaso la mia cucina durante la sua preparazione ;)

COLOMBA CON GOCCE DI CIOCCOLATO E ARANCE CANDITE

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Ingredienti per 2 colombe da 100 gr e 2 da 500 gr: 175 gr di pasta madre/ 125 gr di zucchero/ 100 gr di tuorli (circa 5)/ 190 gr di acqua/ 135 gr di burro morbido/ 500 gr di farina manitoba

Dopo aver compiuto due rinfreschi ravvicinati, sciogliete in una ciotola capiente o in quella della planetaria la pasta madre e l'acqua leggermente intiepidita (27-28°). Aggiungete poi lo zucchero e la metà dei tuorli e iniziate ad amalgamare. Dopo qualche minuto, quando i tuorli sono stati ben assorbiti aggiungete la farina. Lavorate l’impasto fino a che tutti gli ingredienti non siano ben amalgamati (l’impasto risulta piuttosto appiccicoso ma non aggiungete ulteriore farina). Unite i restanti tuorli e continuate a impastare. Quando il composto avrà assorbito i tuorli, lavoratelo fino a che diventi asciutto ed elastico. Unite il burro, ammorbidito e tagliato a dadini, all’impasto, un po’ alla volta, assicurandovi che si amalgami bene. Mettete la pasta a lievitare fino a quando non avrà triplicato il volume ( per circa 12 ore o più).

Ingredienti del secondo impasto: il primo impasto/ 125 gr di zucchero/ 10 gr di miele di acacia/ 50 gr di acqua/ 100 gr di tuorli/ 250 gr di farina 00/ 8 gr di sale/ 125 gr di burro fuso e raffreddato / 130 gr di gocce di cioccolato/ 150 gr di arance candite/ 100 gr di uvetta precedentemente ammollata in acqua caldaMettete il primo impasto in una ciotola o in quello della planetaria, aggiungete lo zucchero, il miele, l'acqua e metà dei tuorli. Lavorate il tutto alcuni minuti in modo che gli ingredienti si mescolino bene fra loro, poi aggiungete la farina. Impastate il tutto fino a che lìimpasto non risulterà ben amalgamato e incorporate i tuorli restanti. Lavorate ancora e quando l'impasto comincia a incordarsi e a risultare elastico, aggiungete il sale, il burro fuso, l’uvetta, le arance candite e le gocce di cioccolato. Dividete l'impasto nei vari stampi e lasciateli lievitare fino a che non abbia raddoppiato di volume (circa 4-5 ore), coperto da un canovaccio.

Ingredienti per la ghiaccia: 45 gr di mandorle spellate/ 150 gr di zucchero semolato/ albume q.b.
Macinate con un mixer le mandorle assieme allo zucchero fino a ottenere un composto molto fine. Aggiungete gli albumi fino a ottenere una pasta spalmabile.

Cottura


Trascorse le ore di lievitazione spalmate la superficie delle colomba con la ghiaccia e decoratele con della granella di zucchero. Cuocete in forno statico, già caldo, a 180°, per circa un'ora (se la superficie della colomba dovesse cominciare a scurirsi troppo copritela con carta d’alluminio)

Per la glassa al cioccolato (ricetta di Maurizio Santin)

Ingredienti: 300 gr di cioccolato al 55%/ 75 gr di burro/ 75 gr di acqua

Sminuzzate il cioccolato, raccogliendolo in una bacinella con il burro a pezzetti e fatelo fondere. Portate l'acqua a ebollizione, versatela caldissima sul cioccolato e frullate con un mixer a immersione, facendo attenzione a non incorporare aria, fino ad avere una crema liscia e lucida. Lasciate intiepidire, mescolando di tanto in tanto.

Composizione

Quando le colombe si saranno raffreddate completamente, trasferitele su una griglia di metallo e ricopritele con la glassa al cioccolato aiutandovi con il dorso di un cucchiaio inumidito o una spatola in silicone.

Questa colomba è per le ragazze di 99colombe

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