San Francisco è un ricordo geometrico nella mente. Lo skyline, una successione di parallelepipedi e piramidi fatti di vetro e acciaio che assorbono la luce infuocata del tramonto, mentre nella baia le vele spiegate delle barche sembrano gabbiani intenti a ritornare al nido. Le strade si srotolano in una scacchiera sinusoidale, più in basso la linea netta del Fisherman's Wharf dai cui salgono i vapori dei ristoranti che vendono la zuppa di granchio.
San Francisco è il profumo speziato di China Town, i festoni multicolor attaccati ai fili elettrici in ricordo dell'appena trascorso capodanno, i negozi bui e vagamente inquietanti con le vetrine polverose colme di vasi di vetro dal misterioso contenuto.
San Francisco sono le case vittoriane di Russian Hill, dai colori pastello e le tende immacolate alle finestre, l'Opera House con il cartellone de I Pagliacci, le luci dorate che illuminano tuxedo e abiti da sera.
San Francisco è il cibo kosher mangiato nella sala addobbata a festa di un grande hotel, è il profumo acre delle candele in sinagoga, è vedere la weazel con la kippah e suo padre cantare in yiddish, è conoscere la sua famiglia americana riunita per il Bar Mitzwa di sua cugina, nomi e volti da ricordare, il mio inglese stentato che mi ha permesso di osservare con più attenzione quel nuovo mondo che mi danzava attorno.
San Francisco è un ricordo prezioso, di cui a volte mi assale una profonda nostalgia. San Francisco è i chocolate chip cookies mangiati sul divano guardando gli scoiattoli che giocano sugli alberi in giardino, è la steak che si caramella nella soia in forno, i galloni di latte in un frigorifero grande come una cabina armadio, è il suono della crosta della kallah che si spezza la sera dello shabbath
KALLAH
ingredienti per il poolish: 125 gr di farina 0/ 125 gr di acqua/ 67 gr di pasta madre liquida proveniente da un doppio rinfresco consecutivo
ingredienti per la kallah: 40 gr di olio di semi/ 45 gr di miele di arancio (io usato del miele d'acacia)/ 2 uova grandi/ 10 gr di sale/ 375 gr di farina 0/ 1 uovo e semi di sesamo per la superficie
Procedimento
Dopo aver rinfrescato la pasta madre liquida per due volte consecutive, prelevatene 67 gr e in una ciotola mescolateli a 125 gr di farina 0 e a 125 gr di acqua. Coprite il poolish con della pellicola da cucina e lasciate lievitare in un luogo riparato per una notte intera
La mattina successiva trasferite il poolish, che nel frattempo avrà assunto una consistenza quasi spumosa, in una ciotola più ampia. Unite la farina e l'acqua e iniziate a impastare, prima con un cucchiaio e poi a mano. Aggiungete il sale e le uova e per ultimo l'olio. Lavorate l'impasto a lungo, deve risultare piuttosto soffice ed elastico ma non appiccicoso (se fosse necessario potete aggiungere un po' di acqua). A questo punto coprite l'impasto con una pellicola, rimettetelo in una ciotola e ponetela nel forno spento. Lasciate lievitare fino al raddoppio (circa 6 ore). A metà di questa lievitazione, riprendete l'impasto, sgonfiatelo, fate le pieghe del secondo tipo e rimettete a lievitare.Trascorse le sei ore mettete l'impasto sul piano di lavoro leggermente infarinato, dividetelo in sei parti uguali e formate dei cordoncini della stessa lunghezza. Disponeteli paralleli fra loro e seguendo questo tutorial formate la treccia.
La mattina successiva trasferite il poolish, che nel frattempo avrà assunto una consistenza quasi spumosa, in una ciotola più ampia. Unite la farina e l'acqua e iniziate a impastare, prima con un cucchiaio e poi a mano. Aggiungete il sale e le uova e per ultimo l'olio. Lavorate l'impasto a lungo, deve risultare piuttosto soffice ed elastico ma non appiccicoso (se fosse necessario potete aggiungere un po' di acqua). A questo punto coprite l'impasto con una pellicola, rimettetelo in una ciotola e ponetela nel forno spento. Lasciate lievitare fino al raddoppio (circa 6 ore). A metà di questa lievitazione, riprendete l'impasto, sgonfiatelo, fate le pieghe del secondo tipo e rimettete a lievitare.Trascorse le sei ore mettete l'impasto sul piano di lavoro leggermente infarinato, dividetelo in sei parti uguali e formate dei cordoncini della stessa lunghezza. Disponeteli paralleli fra loro e seguendo questo tutorial formate la treccia.
Mettete la kallah su una teglia rivestita da carta da forno, copritela con un panno umido e lasciate lievitare fino a che è raddoppiata di volume. Sbattete l'uovo in una ciotolina, diluitelo con un goccio d'acqua e spennellatelo sulla superficie della kallah. Inumidite un dito nell'uovo, passatelo nei semi di sesamo e decorate con questi le varie sezioni della treccia.Infornate in forno fià caldo a 190° per circa 30-35 minuti.
Il risultato è un pane morbido e profumato, molto adatto per la colazione. Si conserva per un paio di giorni, se però prevedete di non finirlo si può tranquillamente congelare tagliato a fette
Ringrazio Izn per i suoi fantastici post sulla pasta madre!
ciao fra.... che magnifico post :-) e che bellissima kallah.
RispondiEliminaavevo dimenticato di dirti una cosa stamani nella risposta al tuo commento, l'idea delle polpettine di pesce è nata proprio leggendo la tua ricetta di qualche tempo fa. mi hai fatto da musa? :-)
ciao
babs
San Francisco.... un posto che mi garberebbe molto visitare! La kallah è fantastica! Complimenti ti è venuta praticamente perfetta! Buona serata Laura
RispondiEliminaSan Francisco da ripetere ;-) ma la tua kallah io di sicuro non la so ripetere...però l'assaggerei moooooolto volentieri...stai facendo un master di panificazione??? brava!!!
RispondiEliminaChe belle le foto di San Francisco... e questa ricetta così affascinante... una ricetta che profuma di storia e tradizioni...
RispondiEliminae penso che non ci sia niente da fare... gira e rigira questa storia della pasta madre che prima o poi dovrò mettermi in testa di imparare...
Io che sono una impulsiva dal punto di vista dell'apprendimento.. della curiosità a provare.. per questo nuovo esperimento provo una specie di reverenda paura...
Però..
Però Fra... io ti seguo... io mi butto!
conosco benissimo questo pane...complimenti. :)
RispondiEliminammm... è stata la prima ricetta che ho fatto da sola... ho iniziato dalle cose facili èèè Hihihihih! e ormai saranno millenni che non ci riprovo...!!! lo fò, lo fò!
RispondiElimina;))) Un bacione cara Fra
Che bella trecciona....
RispondiEliminaBello questo post, bello davvero...
RispondiEliminaTi leggo sempre con piacere.
ho respirato con te,stasera.
RispondiEliminaGrazie Fra.
fra riesci a mettere le dosi del lievito di birra? sai ho commesso un matricidio =))
RispondiEliminasaresti un'ottima consulente d'agenzia di viaggi cara Fra :p
RispondiEliminatra racconti e fotografie mi hai fatto venir voglia di fare un viaggetto nell'altro continente... ;))
questo kallah è proprio bello, laboriosissimo l'intreccio (o almeno così pare..mi si intreccerebbero prima gli occhi che l'impasto 8-} ) ma ti giuro che l'ho osservatoa ttentamente e ogni volta che credevo di aver capito vedevo la signora fare diversamente...AHHHH!!! ˜x(
dev'essere una città stupenda, e poi mi son sentita per un attimo in un libro di potok...
RispondiEliminabellissima ricetta, diversa dalle challah che ho visto nei blog, con burro e zucchero, mi intriga l'idea di usare il licoli, l'ho completamente abbandonato ultimamente e sarebbe ora di riprenderlo, no?
incantevole questa introduione che conduce come una lente dalla città al calore del focolare familiare...Ancora una volta hai dato prova di grande maestria Frà, davvero complimntissimi!
RispondiEliminaDevo emttermi anch'io a fare il licoli, mi sa che è più comodo...
Bacione!
A parte la Challah di una perfezione a dir poco imbarazzante, ma è l'aria che si respira in questo post ad essere commovente. Se mai avrò la fortuna di essere a San Francisco correrò a rileggere le tue parole, piene di poesia e di sentimento, tanto più incisive di quelle di una banalissima guida turistica! Vorrei tanto poter associare ogni ricetta ad un ricordo di tale forza: sei fortunata, ma anche tanto, tanto brava a rendere l'idea! :-) Un abbraccio forte!
RispondiEliminaFra non ha idea che emozione leggere questo post..la mia jewish part si é rallegrata molto!! :) ho appena finito di leggere un libro-vocabolario in yiddish..e sto sognando ad occhi aperti di ritornare al più presto in Israele..ci sono stata appena 2 mesi fa ma sogno spessissimo di essere a Gerusalemme..!!grazie per la ricetta,per il post,e per tutto.. :)
RispondiEliminaun abbraccio grande
Daniela
dev'essere deliziso, la foto è magnifica, devo stare due giorni a casa dal lavoro per farla, ma prima o poi ci provo, non è la prima volta che vedo la ricetta in rete, ma questa mi piace. sto per iniziare la produzione della pasta madre...
RispondiEliminaBel post e bel blog davvero...San Francisco dev'essere meravigliosa...come questa bella trecciona...ti ho segnato tra i miei giretti se ti va passa da me quando vuoi..un abbraccio ciao alla prossima :D
RispondiEliminaCapperina!!! è bellissima!! e con la Pasta Madre!!!complimenti!!!!
RispondiEliminaChe bel post, Fra... vorrei saperne di più sulle tradizioni, anche culinarie ma soprattutto religiose e sociali, ebraiche, hai un libro da consigliarmi? L'anno scorso, a Pitigliano, ovviamente ne vendevano a iosa, ma mi sembravano tutti molto acchiappaturisti...
RispondiEliminaAnche questa volta mia hai lasciato senza parole, sei una continua sorpresa...ma quante vite hai?? Sai e sei tante cose...e sono tutte belle e vive!!
RispondiEliminaE' bello scoprire qualcosa in più di te e delle persone che ti stanno accanto. Sei riuscita a farmi vedere i colori e a farmi sentire i profumi di San Francisco con la tua descrizione, davvero un bel post. Hai tutta la mia ammirazione per aver intrecciato così bene quella challah, ho sempre rimandato la sua preparazione proprio perché temo che combinerei qualche guaio ;)
RispondiEliminaBuon fine settimana Fra, un grosso bacio!
Fra tesoro! che belle foto si potrebbero stampare e incorniciare, deve essere buonissima!! accidenti perchè non vivi sul mio pianerottolo eh :-P..sì vabbè ti disturberei sempre ma il mio pancino gioirebbe :-) e anche la mente visto che sei splendida.bacione
RispondiEliminasilvia
@babs: grazie tesoro e che onore esserti stata di ispirazione! un bacio e buon fine settimana
RispondiElimina@laura: sf è davvero una città magnifica! grazie e mille per i complimenti ;)
@astro: sono sicura che ti verrebbe benissimo anche a te!
@chiara: allora ti aspetto nel magico mondo della panificazione!!! Ma la pm ce l'hai già? se vuoi posso spedirtene un po' della mia e se hai bisogno di consigli non esitare a chiedere per quanto posso ti risponderò volentieri ;)
@lacrima: grazie! :D
@maya: caspita che coraggio! Però è un formato di pane che dà davvero tanta soddisfazione
@nuvoletta: grazie!!!
@carolina: grazie tesoro, sei dolcissima
@la sorella bionda: grazie a te :*
@enza: e sei ancora a piede libero?!?!? :D per le dosi del lievito di birra devo un attimo studiare le proporzioni...però ci provo e poi ti dico cosa mi è venuto fuori :)
@cuochella: sarebbe uno dei miei sogni poter scrivere per qualche rivista di viaggi!
per l'intreccio io ho posizionato il pc davanti al tagliere e costretto il moroso a mettere in pausa a ogni passaggio...però ti assicuro che dopo aver fatto i primi intrecci si capisce il meccanismo e tutto viene più semplice
@stella: anche io avevo visto alcune ricette in cui usavano il burro, ma non mi convincevano molto (anche perchè credo che così non siano più kosher)...se provi a farla fammi sapere se ti è piaciuta!
@saretta: grazie tesoro...il licoli è molto più comodo soprattutto per quanto riguarda i rinfreschi e con la tecnica dei dui rinfreschi consecutivi e del poolish ha una resa decisamente migliore (nessun retrogusto acido)
@arietta: e tu sei veramente dolcissima, grazie per questi complimenti
@daniela: wow Israele deve essere veramente bellissima, prima o poi spero di poterla visitare. Grazie a te per la visita, un abbraccio :)
@ester: è veramente un pane buonissimo e ti assicuro che non richiede troppo impegno, bisogna solo organizzare i tempi del rinfresco ;)
@elisa: grazie e benvenuta! verrò sicuramente a trovarti!
@morena: grazie!!! :D
@onde: non ho mai letto nulla di "didattico" sull'argomento, ma credo che alcuni libri di narrativa possano trasmettere molto della visione "ebraica" del mondo. Ti consiglio i libri di Foer (Ogni cosa è illuminata e Molto forte, incredibilmente vicino) e ho trovato molto bello e divertente anche Il sindacato dei poliziotti yiddish di M. Chabon
@sally: questa è una delle cose più belle che mi siano state dette...grazie :X
@ciboulette: ovviamente! :D
@camo: nooo sono sicura che ti verrebbe una meraviglia, il tutorial è davvero una manna!
@silvia: magari fossimo vicine di casa...potrei scambiare kallah con qualche tua bellissima creazione ;) un bacione
Il bello dei blog è che davvero si incrociano vite straordinarie
RispondiEliminaquesto post è bellissimo
RispondiEliminascusa non ho capito, ma la foto d'apertura (bellissima) è tua????
;)
@baol: sono arrossita...grazie davvero
RispondiElimina@vaniglia: grazie tesoro! sì l'ho fatta io con la mia vecchia reflex :)
E' veramente perfetta, complimenti!
RispondiEliminaHai sempre il talento di trasmettere l'atmosfera della storia di una ricetta. Meraviglioso questo post. Grazie anche per il video, mi sarà molto utile.
RispondiEliminaUn abbraccio
Alex
Uauuuuuuuuuuuuu!
RispondiEliminaPenso che mi trasferirò. :)]
Oh my goodness, such -gorgeous- photos! Not only of the scenery, but that bread looks so perfect, it's unreal. I wouldn't want to slice and ruin such a masterpiece!
RispondiEliminaChe Kallah meravigliosa!! Mi e' piaciuto molto leggere questo post. Scritto in maniera molto suggestiva, mi e' sembrato di essere la' :)
RispondiEliminaUn bacio e grazie per la tua visita ;)
Dani