A me gli aeroporti piacciono. Non come le stazioni che trovo sempre un po' deprimenti. Gli aeroporti mi ispirano un fascino irrazionale, legato all'idea del viaggio. Mi capita sempre, sia che stia partendo, sia che abbia accompagnato qualcuno, di fantasticare sulla possibilità di salire su un volo a caso, via, verso l'ignoto. Mi piace aggirarmi fra i vari negozi e duty free, osservare la gente che acquista souvenir dell'ultima ora o che cerca l'affare nascosto fra gli scaffali dei profumi. Mi incanto a guardare i gesti di chi attende con me; il modo diverso che ognuno ha per ingannare il tempo. Il ragazzo con le cuffiette, la signora che legge un libro, chi dorme, chi passeggia irrequieto. Si ha la possibilità di analizzare un congruo spaccato di umanità negli aeroporti.
Ieri sera i miei genitori tornavano da una vacanza. Volo da Djerba previsto alle 23. Calcolando il ritiro bagagli, arrivo puntualissima al Marconi; parcheggio la macchina nella sosta breve ed entro nella mal condizionata hall. Mi avvio ai voli extrashengen e nel giro di due metri mi ritrovo in Magreb. Una folla parlante arabo aspetta i parenti in rientro da Tunisia e Marocco. Mi metto a osservare i veli colorati o quelli neri e integrali di alcune donne. Le barbe degli uomini. I bambini che imitano l'atterraggio dell'aeroplano planando sul linoleum liscio della sala d'aspetto. Segni di saluto, baci, abbracci, un incessante Salam Aleikum. In tutto ciò spicca come un pugno nell'occhio la classica signora della Bologna bene. Faccia arricciata in una smorfia di semi disgusto è vestita come se fosse al Papete Beach. Vestito in lino bianco completamente traforato, tanga in vista e zeppe che metterebbero in seria difficoltà anche un trampoliere. Un sorriso si allarga dentro di me fino a che non sento cosa sta urlando dentro al cellulare:
Coooome scaricano i bagagli a mezzanotte e quaranta?!?!?
Lampadina d'allarme! In effetti guardo l'orologio. L'aereo è già atterrato da 20 minuti e di gente dal check out ne è uscita veramente poca. Ma soprattutto il maledetto display mi informa che assieme al volo dei miei genitori, ne sono atterrati altri quattro, contemporaneamente. Proprio mentre sto per cominciare a bestemmiare tutti i santi del paradiso, squilla il telefono: Mamma cell
Pronto tesoro, ci sono dei problemi con i bagagli, hanno detto che forse si fa mattina. Tuo padre sta già litigando con l'addetta che ha avuto la malaugurata idea di dirgli che poteva lamentarsi all'infinito tanto lei non lo ascoltava....
Ussignur! Ok mi metto l'anima in pace, mi siedo qui buona buonina e aspetto. Dopo un'ora e mezza, quando ormai cominciavo a ODIARE l'aeroporto e tutti coloro che mi stavano attorno, finalmente le porte si aprono e riconosco la mamma (papà si era confuso nella folla di tunisini dato che è abbronzato da far paura!). Baci e abbracci, anche alla Bea e alla Gloria, fedeli compagne di viaggio e ci avviamo verso il parcheggio. Stracarichiamo la povera Fordina che praticamente di assetta su due ruote, ma quando arriviamo alla sbarra e cerchiamo di pagare la schifosissima macchinetta ci vomita sia il biglietto che la carta di credito. Merda! non ho spostato la macchina dopo o 20 minuti e adesso siamo intrappolati. Quasi sull'orlo di una crisi di claustrofobia in un parcheggio, con l'assistenza che non risponde al citofono neanche a pagarli a peso d'oro, vediamo un altro sfigato che non passa il controllo della sfinge elettronica bastarda. Gli corriamo incontro, perché sapere che c'è un altro recluso ci rasserena un po', e scopriamo che il suo biglietto è valido, ma non ha la carta di credito per il pagamento!
E qui scatta la mariuolata di mio padre. Mi posiziono alla macchinetta con biglietto valido e la carta di credito della Bea, mio padre si incolla al culo del nostro salvatore col muso della macchina. Non appena la sbarra si alza le due macchine partono con la sgumma e ...finalmente siamo fuori!!! Ringraziamenti reciproci e infine, all'1.40 entro in casa.
Bè che dire...BENTORNATI!
E dato che so che vi è mancata la pasta, questa la dedico a voi.
Ieri sera i miei genitori tornavano da una vacanza. Volo da Djerba previsto alle 23. Calcolando il ritiro bagagli, arrivo puntualissima al Marconi; parcheggio la macchina nella sosta breve ed entro nella mal condizionata hall. Mi avvio ai voli extrashengen e nel giro di due metri mi ritrovo in Magreb. Una folla parlante arabo aspetta i parenti in rientro da Tunisia e Marocco. Mi metto a osservare i veli colorati o quelli neri e integrali di alcune donne. Le barbe degli uomini. I bambini che imitano l'atterraggio dell'aeroplano planando sul linoleum liscio della sala d'aspetto. Segni di saluto, baci, abbracci, un incessante Salam Aleikum. In tutto ciò spicca come un pugno nell'occhio la classica signora della Bologna bene. Faccia arricciata in una smorfia di semi disgusto è vestita come se fosse al Papete Beach. Vestito in lino bianco completamente traforato, tanga in vista e zeppe che metterebbero in seria difficoltà anche un trampoliere. Un sorriso si allarga dentro di me fino a che non sento cosa sta urlando dentro al cellulare:
Coooome scaricano i bagagli a mezzanotte e quaranta?!?!?
Lampadina d'allarme! In effetti guardo l'orologio. L'aereo è già atterrato da 20 minuti e di gente dal check out ne è uscita veramente poca. Ma soprattutto il maledetto display mi informa che assieme al volo dei miei genitori, ne sono atterrati altri quattro, contemporaneamente. Proprio mentre sto per cominciare a bestemmiare tutti i santi del paradiso, squilla il telefono: Mamma cell
Pronto tesoro, ci sono dei problemi con i bagagli, hanno detto che forse si fa mattina. Tuo padre sta già litigando con l'addetta che ha avuto la malaugurata idea di dirgli che poteva lamentarsi all'infinito tanto lei non lo ascoltava....
Ussignur! Ok mi metto l'anima in pace, mi siedo qui buona buonina e aspetto. Dopo un'ora e mezza, quando ormai cominciavo a ODIARE l'aeroporto e tutti coloro che mi stavano attorno, finalmente le porte si aprono e riconosco la mamma (papà si era confuso nella folla di tunisini dato che è abbronzato da far paura!). Baci e abbracci, anche alla Bea e alla Gloria, fedeli compagne di viaggio e ci avviamo verso il parcheggio. Stracarichiamo la povera Fordina che praticamente di assetta su due ruote, ma quando arriviamo alla sbarra e cerchiamo di pagare la schifosissima macchinetta ci vomita sia il biglietto che la carta di credito. Merda! non ho spostato la macchina dopo o 20 minuti e adesso siamo intrappolati. Quasi sull'orlo di una crisi di claustrofobia in un parcheggio, con l'assistenza che non risponde al citofono neanche a pagarli a peso d'oro, vediamo un altro sfigato che non passa il controllo della sfinge elettronica bastarda. Gli corriamo incontro, perché sapere che c'è un altro recluso ci rasserena un po', e scopriamo che il suo biglietto è valido, ma non ha la carta di credito per il pagamento!
E qui scatta la mariuolata di mio padre. Mi posiziono alla macchinetta con biglietto valido e la carta di credito della Bea, mio padre si incolla al culo del nostro salvatore col muso della macchina. Non appena la sbarra si alza le due macchine partono con la sgumma e ...finalmente siamo fuori!!! Ringraziamenti reciproci e infine, all'1.40 entro in casa.
Bè che dire...BENTORNATI!
E dato che so che vi è mancata la pasta, questa la dedico a voi.
LINGUINE ALLA PSEUDO CARBONARA DI ZUCCHINE
Mettete a bollire l'acqua per la pasta. Lavate lo zucchino e i fiori di zucca. Tagliate il primo a dadini e i fiori a striscioline, togliendo il pistillo. In una padella fate sciogliere una noce di burro e unite le zucchine. Fate cuocere a fiamma media per 10-15 min , fino a quando le zucchine non cominciano a diventare morbide, unite i fiori, salate e pepate, e continuate la cottura per altri due minuti. In una ciotolina mescolate l'uovo e parmigiano. Regolate di sale e pepe. Fate cuocere le linguine. Colatele e trasferitele nella padella con le zucchine e i fiori. Versate la crema di uovo e mescolate. Servite calde con una generosa spolverata di parmigiano.
D'accordo con te. L'aereoporto è qualcosa di misterioso, affascinante... Ho una gran voglia di partire!!!
RispondiEliminaBravissima per la rivisitazione della carbonara...molto summer!
Fra tesoro che dire..si sa come si parte e non si sa come si arriva con i bagagli.
RispondiEliminaComunque gli aeroporti piacciono molto anche a me. anche quando parto per lavoro..che tanto poi lavoro per me non è mai ..è solo piacere!
Ma te lo mando un bacio enorme che ti scompiglia la messa in piega ;-)? vabbè..ok...:**********
bacione
silvia
buona la ricetta! bravissima :-)
A me l'aeroporto piace solo se posso rimanere a terra. Odiooooo volare.
RispondiEliminaChe bella ricettina. Oh, quasi quasi rubo i fiori di zucchina nel giardino del vicino di casa.
Un bacione, Alex
Anche a me le stazioni mettono un pò di tristezza, ma l'aeroporto... vuoi mettere l'aeroporto? In un solo luogo è concentrata la possibilità di raggiungere potenzialmente tutti i luoghi del pianeta, è una specie di porta dimensionale del futuro! Unico neo gli aeroporti americani, che al confronto di quelli europei sono veramente sporchi e tenuti male...
RispondiEliminaargh, l'aeroporto!!!!!!martedì (se nn mi perdo prima, che è probabile)sarò alla Malpensa..mi sento già male :/!!!
RispondiEliminaCome posto è vero che è meglio delle stazioni (anche a me mettono una tristezza infinita)xò ok starci un'oretta ma..TRE!!!!!Dopo 1po nn se ne può +....
Fra ah, ah :D :D avete fatto bene!! Io ho iniziato a odiare gli aereoporti da quando volo con Ryanair... Si ho la fortuna di poter prenotare un volo alle 22:00 e partire il giorno dopo alle 8:00 come ho fatto recentemente per via di mio padre pero' e' un inferno seguire il loro sistema che non e per niente organizzato...
RispondiEliminaSai che il People watching è una cosa che mi piace da matti?
RispondiEliminadliziosa la tua ricetta mia cara!
Un abcione
saretta
Un racconto da leggenda metropolitana ; prima viaggiavo spesso in aereo e gli aeroporti mi garbavano molto anche quello di Malpensa e quando transitavo io da Malpesa era ancora "neonata" terra di nessuno sperduta nel profondo eppure mi garbava tanto. Molto estiva questa rivisitazione della carbonara! Buona serata Laura
RispondiEliminaCiao a tutti! Grazie di essere passati di qua e aver lasciato un piccolo commento...non sapete quanto mi risollevino il morale in questo periodo!
RispondiEliminaUn bacione grande a tutti con tanto affetto
Fra! che dire? i tuoi racconti son uno spasso per me. 5 minuti di puro divertimento. ormai manco mi aspetto più la ricetta sono già appagata dai tuoi racconti ironici e intelligenti.
RispondiEliminaehm.. ehm.. ma anche la pasta è buòòòòòòòòòònaaaaa :P
Anche a me gli aeroporti piacciono tanto, da bambina volevo anche fare l'hostess! Comunque la carbonara di zucchine che hai postato è troppo buona! Buon week end!
RispondiEliminaciao, ti segnalo un'interessante iniziativa per diffondere i blog di cucina, è un premio-meme. ti farà ricevere, al contrario del solito, tantissime visite, scopri come su:
RispondiEliminawww.gianlucapistore.com
a presto, ti aspetto
Avventure di ordinaria follia metropolitana! Con la carbonara mi hai rasserenato. Buon WE!
RispondiEliminaStefano
heeheh Fra...!!!! che odissea!!mi hai fatto veramente divertire con il tuo racconto chissà però come erano stanchi i tuoi genitori e un bel piattino di pasta ci voleva proprio ;-) ti mando un bacio tto Pippi
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