venerdì 30 maggio 2008

Week End col riciclo

Si prospetta un week end lungo, da passare pigramente sulla spiaggia della riviera ligure. Ad Alassio ci siamo stati qualche anno fa, per un capodanno. Vivido è il ricordo del corso illuminato da migliaia di minuscole lucine dorate e il lungo mare, largo e ventoso. Spero di riposarmi, prendere il sole e annullarmi sotto i suoi raggi caldi, di correre potendo guardare il mare, magari di farmi una nuotata. Partiamo fiduciosi, sperando che il tempo non ci tradisca.

E in occasione dell'imminente viaggetto è partita la conseguente operazione svuota frigo! Il riciclo dei vari scarti, pezzettini, rimasugli è un arte...io penso di averla appresa guardando cucinare mio padre. Se mia nonna è infatti il genio delle ricette tradizionali, papà è il fenomeno dell' apro-il-frigo-e-vediamo-cosa-succede! Uno dei risultati sono stati questi zucchini e peperoni ripieni e con loro partecipo all'iniziativa di Cipolla.


Quindi buon week end e buon riciclo

ZUCCHINI E PEPERONI RIPIENI



Ingredienti per 2 persone: 3 zucchine lunghe (o sei piccole)/ un peperone giallo/ 1 petto di pollo/ una patata/ un uovo/ parmiggiano/ pangrattato/ timo/ prezzemolo/ sale e pepe/ una sottiletta/ passata di pomodoro
Bollite la patata. Quando è diventata morbida frullatela o macinatela assieme al petto di pollo. Trasferite il macinato in una ciotola e aggiungete il parmiggiano, il pangrattato, l'uovo e tutti gli odori. Impastate con le mani fino a che gli ingredienti non sono ben amalgamati e non hanno formato un composto morbido e non troppo solido. Tenete da parte e preparate le verdure. Lavatele e mondatele, tagliate gli zucchini a metà e svuotateli. Tagliate il peperone per il senso della lunghezza ed eliminate il picciolo e tutti i semi e le parti filamentose. Riempite le verdure con il composto.


Per quanto riguarda gli zucchini, in una padella versate un filo d'olio e fateli rosolare a fiamma bassa per circa cinque minuti; poi aggiungete della passata di pomodoro. Aggiustate di sale,unite mezza sottiletta e fatela scigliere aiutandoi con il dorso di un cucchiaio. Unite qualche foglia di basilico, coprite e portate a cottura.





Ungete la parte esterna dei peperoni e adagiateli in una teglia rivestita di carta forno. Decorate la superficie del ripieno con qualche quadrattino di sottiletta e infornate a 140° per circa 30-40 min.



martedì 27 maggio 2008

I LOVE BO


Bologna a maggio è proprio bella.
La luce e l'aria cambiano, diventano più calde e dolci. Verso il tramonto, quando il sole incendia i tetti e lo scirocco spazza le vie diventa quasi scenografica.


E' in questo periodo dell'anno che riesci a scordarti i lunghi pomeriggi grigi e piovosi, l'aria invernale malsana che ti riempe i polmoni, la depressione che ti opprime dopo il terzo giorno di nebbia.

E' a maggio che cominciano a comparire i turisti inglesi e americani, con improbabili mise divanate, canon con obiettivi giganteschi e sandali da passeggio. E' divertente ascoltare i loro commenti mentre mangiano qualcosa seduti al BassOtto o ai vari tavoli dei dehors.
Le giornate si allungano, i gelsomini fioriscono, i viali diventano una sfilata di verde brillante. Quando ancora era al liceo era il periodo della fuga. Ci si trovava davanti a scuola e poi si andava a Villa Ghigi, sui colli. I primi gelati, le partite a pallone, l'abbronzatura da giustificare quando tornavi a casa.


E' a maggio che mi piace passeggiare perdendomi fra i vicoli del ghetto o di Pescherie vecchie, senza una meta. Mi piace riportare alla mente i momenti trascorsi in quei luoghi, pezzi della mia infanzia e della mia vita. E' come spiare una vecchia amica, di cui conosci quasi tutto , ma che a volte ti riserva delle sorprese.


E' a Bologna che dedico questo dolce, che di bolognese non ha nulla, ma che ho preparato uno di questi pomeriggi, tenendo la finestra della cucina aperta per fare entrare un po' di questa luce speciale che sa di libertà.




CHEESECAKE ALLE FRAGOLE


Ingredienti per la frolla: 250g di farina/ 125g di burro/2 tuorli/ mezzo cucchiaino di sale/ 2 cucchiai di acqua fredda
Ingredienti per il cheesecake: 425g si philadelphia/ 150g di zucchero/ 10g di fecola/ 1 stecca di vaniglia/ scorza grattuggiata e succo di mezzo limone/ 1 cucchiaino di sale/ 2 uova e un tuorlo/ 45g di panna
Ingredienti per il topping: 300g di fragole lavate e private del picciolo/ 180ml di acqua/ 55g di zucchero/ 2 cucchiai di fecola

Sbattete i due tuorli con l'acqua poi mischiate tutti gli ingredienti usando un mixer da cucina. Quando si formano delle grosse briciole friabili trasferite l'impasto sul piano da lavoro e lavorandolo velocemente formate una palla. Riponete in frigo per almeno mezz'ora.
Intanto montate il philadelphia con una forchetta; quando assume un aspetto cremoso e sofficie aggiungete lo zucchero, la fecola, la scorza di limone, i semini della stecca di vaniglia e il sale. Incorporate i vari ingredienti poco per volta, assicurandovi che il precedente sia ben amalgamato prima di versare il successivo. Unite anche la panna e il succo di limone. Mescolate con cura e non preoccupatevi se il composto risulta abbastanza liquido, deve avere quell'aspetto.
Togliete la frolla dal frigo, stendetela col mattarello tenendola in mezzo a due fogli di carta da forno. Quando avrà lo spessore di 3/4 mm tagliate un disco della dimensione della tortiera che avrete precedentemente rivestito con carta da forno. Adagiate il disco nello stampo e fate in piccolo cordino con l'impasto rimanente. Punzecchiate la frolla con i rebbi di una forchetta e cuocete in bianco a forno preriscaldato a 180° per 5 min (deve solo solidificarsi un po'). Sfornate e alzate il forno a 200°. Fersate il composto di philadelphia sulla frolla e infornate per 10 min.

cheat: se usate una tortiera con cerniera mettete sotto lo stampo la teglia da forno rivestita di carta. In questo modo se il composto cola fuori dalla tortiera vi eviterete la scocciatura di dover pulire tutto il forno

Passati i 10 min abbassate la temperatura a 150° e cuocete per 45 min circa. Trascorso questo tempo sfornate il cheesecake e fate raffreddare completamente. Non toglietelo dalla tortiera.
Per il topping frullate le fragle. Unite l'acqua, lo zucchero e 2 cucchiai di fecola. Passate al minipimer per amalgamare bene. Trasferite il liquido in un pentolino e mettete sul fuoco continuando a mescolare. Deve addensarsi e diventare lucido
Togliete dal fuoco e lascate riposare 5 min, dopodichè versatelo sul cheesecake. Riponete tutto in frigo per almeno due ore.

domenica 25 maggio 2008

Giochini domenicali

Domenica di premi e pinzillacchere...Stefano di Mestolo e paiolo mi ha infatti assegnato il mio secondo premio, con la seguente motivazione

Passo questo premio a Fra, simpatica bolognese che
trasmette nel suo blog tutta la sua grinta

Grazie Grazie Grazie, sono commossa!!! E ora I'm just going to (R)EVOLUTION.


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REGOLAMENTO

1. bisogna inserire il banner

2. bisogna linkare il blog che ti ha dato il meme

3. bisogna linkare altri 6 blog (cifra flessibile) che meritano un premio e, se possibile, spiegare il perché. un blog può ricevere il premio innumerevoli volte!

4. chi riceverà il meme potrà mettere il banner con la coppa in homa page sul lato in modo da far vedere il premio ricevuto a tutti i visitatori!

E quindi senza esitazioni passo la coppa a:

. Sara perchè ha appena superato un esame assurdo e si merita assolutamente un premio

. Niki perchè pur non conoscendola personalmente la stimo moltissimo, non solo per la decisione di trasferirsi in Nepal, ma soprattutto per il modo in cui affronta questa avventura.

. Edith Pilaff perchè ho scoperto da pochi giorni il suo blog, ma i piatti etnici che cucina mi hanno letteralmente stregato

. Ciciuzza: lei probabilmente non mi conosce ma il suo blog è un gioiellino...e poi viene dalle mie due regioni preferite!

. Salsa perchè ogni volta che posta una nuova ricetta mi lascia senza parole

. Petula perchè oltre a darmi un sacco di idee su come cucinare verdure, tofu e altre cosine particolari, ho scoperto di avere con lei una affinità di libreria ;)

MUSIC IN THE AIR

E ora veniamo al MEME che la mia adorata Mika mi ha passato. Premetto che l'avevo già visto su altri blog e pregavo che qualcuno me lo passasse....ok non sono impazzita, è che la musica è una parte fondamentale della mia vita. Inizio la giornata con l'ipod nelle orecchie, mentre l'autobus mi porta al lavoro, o mentre pedalo affannata su per via Indipendenza. E' la musica che mi rende sopportabile 8 ore di inserimento dati. E mentre corro amo ascoltare la mia personale playlist, soprattutto quando il tempo fa schifo e sono costretta ad allenarmi in palestra.

Il lato negativo è che questo meme prevede una top list di sole cinque canzoni...ARGGG come fare, solo nei primi 2 minuti di riflessione me ne sono venute almeno 10 assolutamente imprescindibili. Va bè mi sono rassegnata e dopo un arduo lavoro di cesello il risultato è stato questo

1. Queen Bohemian Rhapsody

2. Eagles Hotel California

3. Rolling Stones Sympathy for the Devil

4. REM Everybody Hurts (indecisissima fra questa e Loosing my religion)

5. County Crows Round Here

Ok ho finito anche se mancano i Green Day, i Nirvana, i Beatles, Vasco, De Andrè....sigh

E ora passo il meme a

Silvia perchè, oltre alla marcia nuziale (che ormai ti avrà esaurito), che cosa ascolti mentre giri da una parte all'altra di Firenze in caccia di bomboniere e partecipazioni?

Viviana: perchè mi è andata male con lo scorso meme e io sono una piccola arietina testarda

K: perchè sono sicura che oltre al silenzio del mare aperto ami anche la musica

Renzo e Lucia perchè il loro ultimo post mi ha dato un assaggio dei loro gusti musicali ma io voglio sapere tutto!

Alex e Mari perchè vorrei poter dire di aver avuto una play list dall'altro mondo


Quindi ora amiche e amici miei ditemi, con calma e senza fretta, cosa vi suona nelle orecchie? (ricapitolando 5 canzoni e 5 blog a cui passare la patata bollente). Un bacione a tutti e...non odiatemi troppo, questa la dedico a voi!


sabato 24 maggio 2008

Sabato in verde

Oggi è stata una giornata all'insegna del verde.
In primo luogo perché era l'ultimo sabato della Sagra dell'Asparago a cui, quest'anno non volevo assolutamente mancare. Sì, perché tutti gli anni inizio due mesi prima a dire che voglio andarci e poi per un motivo o per un'altro non ci vado mai. E poi mi tocca continuare a mangiare gli asparagi della Coop che per l'amor di dio sono buonissimi, però vuoi mettere con quelli d'Altedo, incoccardati con il loro bel I.G.P.

Così stamattina ho convinto la weazel a sfidare il tempo incerto (vorrei ricordare che siamo a fine maggio) e a recarci alla 39° edizione della Sagra dell'Asparago di Altedo. Il paese è carino, posizionato nella bassa emiliana, è circondato da distese di campi di grano. In questa stagione un mare verde punteggiato dal rosso dei papaveri. Le strade vengono chiuse al traffico e ogni piazzetta diventa un piccolo mercato dove i produttori locali espongono la loro merce. L'asparago la fa da padrone, ma si trovano anche fragole, formaggi, cipolle, agli e patate novelle. Un tripudio di colori inframmezzato a stand gastronomici che propongono tigelle e crescentine accompagnate da patatine fritte.





Alla fine della passeggiata il bottino è stato: 6,5 kg di asparagi (già finiti in parte nel surgelatore) e 3,5 kg di fragole, così dolci che è quasi un peccato "condirle".

Ma la giornata in verde non si è conclusa qua. Vedendo la weazel ben disposta all'acquisto l'ho trascinata da Castorama e solleticando la sua grande inclinazione verso il giardinaggio l'ho convinta a comprare altre piantine! Così, ora, a fare compagnia alla menta, al basilico, al rosmarino e al prezzemolo abbiamo anche una profumatissima pianta di timo e una di peperoncini. Ma la weazel ha dato il meglio di comprando i semi per...un bonsai, con relativa argilla speciale e tutto il necessario per la sua coltivazione. Non vedo l'ora di osservarla alle prese col suo nuovo giochino, modello maestro Miyagi...chissà forse dovrò cominciare a chiamarla sensei.

E per finire stasera non ho potuto resistere alla tentazione di preparare qualcosa con i bellissimi asparagi che abbiamo comprato. Il risultato è stato questo qua sotto e che dire...bon appetit

LINGUINE ALLO ZAFFERANO CON ASPARAGI E COZZE


Ingredienti x 2: 160g di linguine/ uno scalogno piccolo (io ho usato mezza cipolla piccola)/ 10-12 asparagi verdi/ 1 bustina di zafferano/ 175g di cozze sgusciate (io ho usato quelle surgelate)/ una tazzina da caffè di ouzo (o il liquore che preferite basta che sia secco)/ una manciata di prezzemolo/ dieci mandorle tritate grossolanamente/ sale

In una larga padella fate appassire la cipolla con un po' di olio evo. State attenti che non si bruci, se è necessario aggiungete un po' d'acqua. Lavate, mondate e tagliate a tocchetti gli asparagi e aggiungeteli alla cipolla. Nel frattempo mettete a bollire l'acqua per la pasta e quando giunge a bollore salate e buttateci le linguine. Aggiungete un po' d'acqua agli asparagi e versate la bustina di zafferano, salate, alzate la fiamma e fate restringere. Quando il liquido si è quasi rappreso completamente aggiungete le cozze sgusciate, rimescolate per un minuto e poi sfumate con il liquore, alzando bene la fiamma. Cuocete per altri 5 minuti circa. Scolate la pasta e trasferitela nella padella, aggiungete il prezzemolo e le mandorle tritate. Saltate per un minuto circa e servite.

giovedì 22 maggio 2008

Sinfonia bolognese

Il ragù è un concerto, una sinfonia di sapori, profumi e colori. Bilanciamento è la parola chiave. Nessun ingrediente deve predominare sull'altro, ma deve avvenire una sorta di sublimazione del gusto. Il battuto ne è l'overture: il coltello che affetta e sminuzza, colpi decisi sul tagliere, mentre l'olio si scalda nella casseruola. Lo sfrigolare del soffritto e l'odore pungente della cipolla che si lega a quello più dolce della carota e del sedano. Si continua con un crescendo: ecco il macinato. La carne cambia colore, assume un tono grigiastro in contrasto con la brillantezza traslucida delle verdure. Si sala, si pepa e poi si versa al vino. Una nuvola d'alcol inonda la casa con la sua soffice acidità. Il borbottio è acuto, la fiamma brucia viva sotto al tegame. Si attende che ogni liquido si sia rappreso, assorbito dal macinato, ora ben sgranato e insaporito. Poi è il turno del pomodoro. Un velluto rosso ricopre ogni cosa. Sulla superficie piccoli crateri di calore soffiano sbuffi profumati. Un brontolare costante, prolungato. La fiamma al minimo. Le ore passano via con questo sottofondo non solo uditivo ma soprattutto olfattivo. Il grasso chiazza la superficie, fino a quando l'ennesima rimescolata non lo lega nuovamente al sugo.
Il ragù a Bologna è tradizione, per molti ricordo indissolubilmente legato a mamme e nonne, alla domenica, alle lasagne...A me viene in mente la cucina leggermente in penombra, calda, profumata, la finestra leggermente accostata e io in attesa con un pezzo di pane in una mano!
Questa è la versione di ragù che si fa a casa mia, perchè, come tutte le ricette tradizionali ne esiste una versione quasi per ogni famiglia. La ricetta originale invece la trovate qui

RAGU'

Ingredienti: 300g di macinato di manzo/ 200g di macinato di maiale/ 1 carota piccola/ mezza cipolla bianca/ mezza costa di sedano/ passata di pomodoro/ un bicchiere di vino bianco secco/ sale/ pepe/ noce moscata/ prezzemolo

Sminuzzate la cipolla, il sedano, la carota. Fate soffriggere il battuto in olio d'oliva (circa 3-4 cucchiai). Quando la cipolla è imbiondita aggiungere i due macinati e lasciate cuocere a fiamma vivace fino a che la carne non si è sigillata e risulta ben sgranata. A questo punto salate, pepate, aggiungete la noce moscata grattuggiata e una manciata di prezzemolo tritato. Fate insaporire mescolando e poi sfumate con un bicchiere di vino. Fate evaporare quasi completamente e unite la passata di pomodoro fino a ricoprire completamente la carne. Abbassare al minimo la fiamma (ponete il tegame sul fuoco più piccolo) e lasciate cuocere, mescolando di tanto in tanto, per almeno un ora e mezza (dimenticatevelo il più possibile sul fuoco).

martedì 20 maggio 2008

Profumi indiani

Ieri sera, sulla scia della serata etnica di sabato, mi è venuta voglia di sperimentare qualche nuovo piatto un po' orientaleggiante. In realtà gran parte del risultato è frutto dello scongelamento di 4 petti di pollo per opera della weazel. Scartando il solito accostamento con le mandorle, buono ma ormai fatto e strafatto, mi è tornato in mente dei sacchettini di spezie tornati a casa da Istanbul. E quindi cosa meglio del curry sta con il pollo?!?! Nulla! soprattutto quando hai una weazel affamata che ti alita sul collo :)

POLLO E VERDURE AL CURRY

Ingredienti per 2 persone: 4 petti di pollo/ 1 cipolla piccola (o uno scalogno)/ 1 carota/ 1 zucchino grande o due piccoli/ 2 bicchieri di brodo vegetale/ 2 cucchiaini colmi di curry/ 1 cucchiaino di peperoncino/ la scorza di mezzo limone/ una bella manciata di prezzemolo tritato

Tagliate i petti di pollo a cubotti e infarinateli per benino (io li metto in un sacchetto per alimenti e li sheckero violentemente). Fate stufare la cipolla tagliata a rondelline in un po' di burro (o ghee) e quando diventa morbida aggiungete il pollo (se vedete che la cipolla sta per bruciare aggiungete un po' di brodo). Fate colorire la carne per circa una decina di minuti (deve fare la crosticcina in superficie). Intanto lavate la carota e lo zucchino. Pelate la prima e sempre con il pelapatate o la mandolina affettate la verdura direttamente dentro la padella dove cuoce il pollo. Fate insaporire per un paio di minuti, poi aggiungete il curry, il peperoncino e il brodo. Cuocete fino a che il brodo non si ritira completamente e forma una salsina scura con il curry. Pochi minuti prima di spegnere la fiamma unite la scorza del limone e il prezzemolo tritato.



NB il pane d'accompagnamento l'ho fatto sempre io seguendo la ricetta che ho postato qui, ma seguendo il suggerimento di Mariluna di procedere alla seconda lievitazione mettendo l'impasto nel forno tiepido (30°circa). E' venuto una meraviglia...provare per credere!

domenica 18 maggio 2008

Thai Style

La Muay thai è una disciplina antica. Usata dai militari tailandesi come difesa qualora avessero perso le armi durante la battaglia, si basa su alcune figure base chiamate me mai. La storia della sua origine è un insieme di realtà e leggenda ed è indissolubilmente legata ad alcuni personaggi chiave. Fra questi il più famoso è Re Tigre, Pra Chao Sua. Si racconta che durante il suo regno, agli inizi del '700, questo sovrano si recasse nei villaggi sotto false spoglie per trovare combattenti da affrontare e misurare così le sue capacità. Dal 1500 la Muay Thai si diffuse come sport da combattimento. le regole erano inesistenti, non vi erano categorie di peso limiti di tempo . L'incontro terminava quando uno dei due contendenti non perdeva i sensi o non dichiarava la propria sconfitta.
La prima volta che ho sentito parlare di Muay Thai avevo appena smesso di giocare a tennis. Non trovavo uno sport che mi soddisfacesse e saltellavo da una palestra all'altra annoiandomi mortalmente fra corsi di step e sala pesi. Poi un giorno ho deciso di provare un arte marziale e la scelta, veramente casuale, è ricaduta sulla muay thai. Ed è stato amore a prima vista, anzi a primo calcio! In questi sei anni di pratica sono diventata allenatrice, ho imparato ad amare la fatica e la dedizione, ma soprattutto ho trovato una famiglia. I ragazzi della mia scuola e il mio maestro rappresentano una parte importante della mia vita, sono i miei fratelli e le mie sorelle. Fra questi c'è anche un ragazzo tailandese: Ken. Ogni anno la sua mamma, Manì, organizza per la comunità thai di Bologna alcune feste tradizionali e oltre alla cena le serate prevedono danze e rappresentazioni di muay thai. Così ieri sera, armata di macchina fotografica, ho assistito a questa colorata manifestazione


Si inizia con la cena. Manì cucina ininterrottamente per due giorni, arriva al circolo dove si tiene la festa sei ore prima con enormi scatoloni di polistirolo e pignatte piene di ogni ben di dio. Ovviamente riso e zuppe la fanno da padrone. Tutto è piuttosto piccante, ma veramente squisito! Il mio piatto preferito è un mix di crostacei cotti con sedano carota e peperoni, leggermente agrodolce.





Poi mentre gli ospiti stanno ancora assaporando le prime portate inizia lo spettacolo. Il Ramuay è la danza dedicata al maestro. Un rituale antico in onore di chi ti ha concesso l'onore di imparare, di colui che ti ha trasmesso le proprie conoscenze. Il suono del pi-nai accompagna i movimenti, creando un momento ipnotico ed emozionante.

Il ramuay ha anche la funzione di purificare il "ring", scacciare gli spiriti malvagi e chiedere la protezione degli antenati. Dopodiché inizia il combattimento vero e proprio. Ken e Andrea si esibiscono ogni anno in combinazioni sempre più spettacolari! E' veramente divertente assistere a questa coreografia fatta di calci, pugni gomitate e mosse da veri e propri stunt men.

Serata splendida...unico rimpianto: Manì era troppo presa dai suoi ospiti e dall'organizzazione e anche questa volta non sono riuscita a carpirle nessuna ricetta....Ma la prossima volta non me la lascio certo scappare!

mercoledì 14 maggio 2008

La principessa sul pisello

C’era una volta….un verduraio che grazie all’inflazione era diventato molto, molto, molto ricco. Nonostante il grande palazzo a forma di zucca che si era costruito, ai numerosi servi che aveva a disposizione e alla catena di supermercati che aveva inaugurato, il verduraio era molto infelice.
Si sentiva solo a passeggiare fra i filari di uva e pomodori e desiderava avere una compagna con cui condividere le gioie della vita.
Ma come trovare una vera donna? Una che sapesse cucinare e governare assieme a lui quell’impero economico? Ogni volta sembrava mancare qualcosa. In un paese aveva conosciuto una bellissima dama, con i capelli dorati come il grano; ma durante il primo appuntamento aveva scotto talmente la pasta che al povero verduraio si era staccato il ponte e aveva dovuto vendere ben tre melanzane per pagare l’intervento dal dentista. Su un’isola lambita da un mare smeraldino aveva poi incontrato una fanciulla dalle labbra carnose come ciliegie mature; ma durante la preparazione della cena l’aveva vista martoriare i pomodori cercando di affettarli con un coltello a lama liscia. Per non parlare di quella volta che la sua ospite aveva preparato un risotto bollendo prima il riso!
Sconsolato il povero verduraio era tornato a casa sua, pieno di tristezza per non essere riuscito a trovare una donna vera.
Una notte che c'era un tempo orribile, con fulmini, tuoni, e acqua a catinelle, qualcuno bussò alla porta della sua villa-zucca. Fuori, sotto l’acqua battente, vi era una fanciulla, dai capelli bruni e bellissimi occhi verdi. Appena la vide il cuore del verduraio ebbe un sussulto, ma la sua mente gli impose la calma. Bella era bella, ma si sarebbe rivelata anche una vera donna?
Mentre rimuginava su come mettere alla prova le capacità muliebri della giovane donna gli tornò in mente quello che soleva ripetere la sua cara mamma
- Una vera donna sa sempre cosa fare con i piselli -
Così mentre la cameriera preparava la stanza degli ospiti il verduraio pose sotto al materasso due belle scatole di queste gustose primizie.
La mattina successiva, entrando in cucina il verduraio non poté credere ai suoi occhi. Sul tavolo, dentro due belle ciotoline di porcellana, fumava una splendida zuppa di un bel verde acceso.
- Scusa se ho usato la cucina senza permesso, ma stanotte mi rigiravo nel letto senza riuscire a prendere sonno. Qualcosa di duro era piantato nelle mie reni e quando ho scoperto essere due scatole di piselli ormai la stanchezza era passata; perciò ho pensato di sdebitarmi dell’ospitalità. -
Il verduraio era al settimo cielo, spazzolò di un fiato la zuppa e con le labbra ancora sporche chiese la mano della ragazza, che, visti i costi della vita, accettò di buon grado.


Zuppa di piselli e asparagi


Ingredienti per 2 persone: una piccola cipolla/ 280g di piselli (io ho usato quelli in scatola)/ 12 asparagi verdi/ mezzo litro di brodo vegetale/ 5 o 6 fette di prosciutto/ 3 cucchiai di pinoli/ basilico e timo

Fate stufare la cipolla in un goccino di olio. Aggiungete i piselli e i gambi degli asparagi tagliati a tocchetti, tenendo da parte le punte. Fateli insaporire per 5/10 min. stando attenti che la cipolla non bruci. Aggiungete il brodo e portate a cottura le verdure (io consiglio di versare il brodo un po’ alla volta in modo da poter regolare meglio la fluidità della zuppa). Spostate dal fuoco e frullate con il minipimer, rimettete sulla fiamma e cuocete dentro alla cremina ottenuta le punte degli asparagi (se si addensa troppo aggiungete il brodo). Nel frattempo tagliate il prosciutto a striscioline e mettetelo a dorare nel forno assieme ai pinoli (così si tostano nel grasso e diventano più saporiti). Quando le punte degli asparagi sono cotte trasferite la zuppetta nelle ciotole insaporite con un trito di basilico e timo e adagiatevi sopra le striscioline croccanti di prosciutto e i pinoli tostati. Servite tiepida (a meno che non abbiate una weazel a cui piace ustionarsi!)

lunedì 12 maggio 2008

Un dolce pensiero

Uno dei primi ricordi che ho di mia madre è il suo odore. Un misto di profumo francese e tabacco. All'epoca infatti fumava ancora. Me la ricordo così elegante, il suo profilo affilato e la sigaretta tra le labbra sottili. Non ho mai giocato tanto con lei. Indaffarata fra il lavoro e la gestione della casa non le rimaneva troppo tempo. Ma la sua presenza era forte e crescendo ho apprezzato la sua discrezione, il suo esserci senza mai essere invadente.
Quando si è piccoli si è convinti che i propri genitori siano perfetti; spesso li si ama incondizionatamente solo perché sono coloro che ci hanno dato la vita. io non ho mai considerato la mia mamma perfetta; ma sono stati i suoi difetti, la sua umanità a fare sì le volessi così tanto bene. Io così insicura e severa con me stessa ho sempre trovato rassicurante questa sua caratteristica. E questo ha permesso al nostro rapporto di evolversi, di cambiare senza che l'affetto che ci lega si intaccasse.
Questo dolce è una piccola sorpresa, un pensiero goloso che le ho dedicato per la Festa della Mamma. Solitamente non amo queste ricorrenze ma questo è un anno un po' speciale, in quanto mi sono trasferita e so che le manco molto. Quindi è con tutto il mio amore che, mamma, ti dedico questa torta e questo post


TORTA CON CUORE SOFFICE ALLA FRAGOLA


Ingredienti per la pasta biscuit: 4 uova/ 130g di zucchero/ 120g di farina/ burro e sale
Separate i tuorli dagli albumi, montate i primi con 100g di zucchero fino a ottenere un composto spumoso e chiaro. Montate gli albumi con lo zucchero rimasto, amalgamateli ai tuorli montati e incorporate con la farina setacciata. Versate l'impasto in una tortiera rivestita con carta da forno imburrata in modo da ottenere uno spessore di un cm e mezzo. Infornate il biscuit a 200° per 10 min e fatelo raffreddare coperto da un canovaccio

Ingredienti per la mousse di fragola: 300g di fragole/ 150g di panna/150g di zucchero/ 15g di colla di pesce
Mondate le fragole e frullatele con lo zucchero. Intanto ammollate la colla di pesce 10 min in acqua fredda. Scioglietela a bagnomaria e aggiungetela alle fragole. Montate la panna e unitela al frullato. Lasciate riposare in frigo per almeno 4 ore.

Montaggio della torta: Tagliate il biscuit in due dischi. Disponete su una delle due metà la mousse di fragole lasciando circa mezzo cm dal bordo . Ricoprite con l'altro disco di biscuit e riponete in frigo. Nel frattempo sciogliete a bagnomaria circa 200g di cioccolato bianco e con questo glassate la superficie della torta. Lasciate solidificare. Prendete due cucchiai abbondanti di zucchero di canna e fate il caramello. Con l'aiuto di un cucchiaino o di una forchetta decorate la torta col caramello

domenica 11 maggio 2008

La maledizione del vicino di telo

Quando una voce ti si fissa in testa è difficile distogliere l'attenzione da ciò che dice. Quando stai appisolandoti al sole, in piena crisi postprandiale e con due antistaminici nello stomaco, tutto quello che desidereresti è non fissarti sul monologo da bar dello Sport del tuo "vicino" di telo. Che poi tanto vicino non è, visto che la spiaggia è vuota!

Ma oggi la versione romagnola dell'umarell bolognese, un sindaco di Roncofritto in erba, ha deciso che deve assolutamente delucidare la sua idea nei confronti della vita nella sua totalità.

La vittima prima è la moglie, che per due ora non dice una sillaba. Mi domando dove tenga nascosto l'ipod. O forse è caduta in una sorta di coma cerebrale...una autodifesa collaudata dopo anni di matrimonio. Intanto il tuttologo si infervora, il tono di voce si alza, gli avverbi e gli intercalari si moltiplicano e ogni mio tentativo di prendere sonno viene vanificato. Nella mia mente un carosello di Berlusconi, ministri, problematiche ecologiche, prezzi impazziti, il Papa, la cucina di una volta che non si fa più da nessuna parte, di precariato sul lavoro, sicurezza, del cane del mio amico...viene tortuosamente guidato dalla parlata romagnola attraverso ogni mia cellula cerebrale. Un visitor qualunquista che mi possiede, devia la mia attenzione e mi paralizza impedendomi di trovare una via di scampo.

E per due ore ascolto attonita questo concentrato di Panorama, Studio Aperto, Novella 3000 e I fatti Vostri, chiedendomi se sia possibile che un uomo soffochi per le troppe stronzate. Finalmente la moglie risorge dal proprio stato di catatonia e decide di fare un favore all'umanità decretando che è ora di tornate al camper. E così il vociare si allontana, diventando via via un brusio indistinto...gli occhi si chiudono un piacevole intorpidimento mi assale. Un'ultima fugace immagine del nostro primo ministro che fa il girotondo con Bush e il Papa e poi sento che sto per addormentarmi....

-Jacopoooooooo VIENIQUICHEDEVODARTILACREMINA....TI SEI MESSO IL CAPPELLINO...NON GIOCARE CON LA SABBIA CHE TI SPORCHI...NON ANDARE VICINO ALL'ACQUA...

Ok ora mi alzo!...e vado a fare colazione



PAPPA DI MELE



Ingredienti base: mele e cannella in polvere
Questa preparazione non è una ricetta vera e propria. Non ci sono quantità definite e si presta a qualsiasi tipo di variazione. E' un cibo coccola che mi preparava la nonna quando da bambina non mangiavo niente. All'epoca l'uso della cannella era sconosciuto nella mia famiglia perciò la nonna usava lo zucchero per caramellare le mele.


Comunque sbucciate le mele, privatele del torsolo e tagliatele a fettine sottili così cuociono più in fretta. Mettetele in una pentola dal fondo abbastanza spesso e cospargetele con abbondante cannella (io ne metto veramente tanta). Ponete sul fuoco dolce e lasciate cuocere mescolando di tanto in tanto fino a che le mele non si siano spappolate per benino.


Io solitamente la uso per la colazione, si può arricchire con muesli o frutta secca, magari appena appena tostata.




PS In realtà questa ricettina è servita solo come bieca scusa per mostrarvi il mio bellissimo e nuovissimo bricchetto smaltato :)

giovedì 8 maggio 2008

Primo Meme e Ringraziamenti

Stefano di mestolo e paiolo e Sara di momenti di vero godimento mi hanno invitato a questo meme dei sei piaceri. Il mio primo meme...c'è aria di novità nell'aria, sarà la primavera.


Ecco il regolamento:
•Indicare il blog che vi ha nominato con annesso link
•Descrivere le regole di svolgimento
•Scrivere 6 cose che si preferisce fare
•Nominare altri 6 blog tramite i quali dovrebbe proseguire il meme
•Lasciare un commento su tutti e 6 i blog appena citati


Ed ecco a voi la mia personalissima top six:
1. Amo vivere assieme alla mia piccola e dolce weazel. E’ da un anno che ogni giorno ho la fortuna di svegliarmi e addormentarni accanto a lei. Un piccolo sogno che si è avverato

2. Mi piace leggere. I libri sono una parte fondamentale della mia vita, rappresentano il cibo della mia anima, un mondo a parte dove posso essere tutto e nulla.

3. Mi piace viaggiare. Mi sento un po’ nomade, perché la mia casa non è un luogo ma una persona. Sono curiosa e vivo ogni viaggio come un momento di crescita, come un grande regalo che la vita mi fa

4. Mi piace fotografare. E' un modo di mostrare agli altri come vedo il mondo che mi circonda. E’ una ricerca continua di armonia e di bilanciamento, elementi che mancano nella mia indole.

5. Mi piace stare nella natura, con i suoi grandi spazi, i suo immensi silenzi. Per la grande pace che mi trasmette, perché solo a contatto con essa mi sento libera, e piccola, e parte di un tutto nel quale posso annullarmi.

6. Mi piace la luce, soprattutto quando viene filtrata dalle foglie degli alberi o dai vetri; quando si riesce a vedere il pulviscolo che galleggia nell’aria. Quando mi scalda la pelle e mi rende sonnacchiosa come un gatto


E ora le nomination, ovviamente senza impegno…in fondo è un gioco. Quindi squillino le trombe rullino i tamburi passo il testimone a: Bicece, Viviana, Silvia e le tre matte di Patty Selma e Bdp (lo so che il blog è uno solo...ma va bene lo stesso!).



Colgo anche l'occasione per ringraziare Roberto de Il Bloggatore, infatti da oggi sono ufficialmete entrata a far parte di questa nuova community...Con le mie ricette conquisterò il mondo!Pauraaaaa!!!(ok chiedo venia, scusate, oggi mi sento molto ignorante)

mercoledì 7 maggio 2008

La mia prima insufficienza...

Ebbene sì, ho preso una bella E...


Il mio bloggino è stato premiato per la prima volta e per questo devo ringraziare la stupenda Silvietta che scrive: perchè anche se sono..cosa ? 10 giorni? che ci "frequentiamo" è già una costante di tutte le mie giornate. Grazie perchè mi fai ridere e mi rassereni le giornate.
Grazie a te tesoro per leggere e apprezzare i miei racconti e ricette, per lasciare sempre un areoplanino, per farmi sentire un po' speciale. Per tutto questo ecco una coccola virtuale, ma molto molto cioccolatosa. Un bacio grande

MUFFIN AL CIOCCOLATO



Ingredienti per circa 12 muffin: 210 g. di farina/ 180 g. di zucchero/ 1 bustina di cremor tartaro/ 50 g. di gocce di cioccolato/ 70 g. di cacao amaro in polvere/ 1 stecca di vaniglia/ 150 ml di latte/ 3 uova/ 130 g. di burro fuso raffreddato

In una ciotola setacciate la farina, il cremor tartaro, il cacao e un pizzico di sale. Unite lo zucchero e mescolate per mischiare gli ingredienti. In un'altra ciotolina unite al latte i semini della stecca di vaniglia (incidetela e raschiate i semini con la punta di un coltello) e le uova leggermente sbattute con il burro fuso. Unite il composto liquido a quello secco e mescolate fino a che non si è formato un composto abbastanza omogeneo (non troppo a lungo se no i muffin diventano duri come sassi, quindi non vi preoccupate troppo dei grumi). Aggiungete le gocce di cioccolato. Imburrate gli stampini da muffin, riempitili a 3/4 e mettete in forno preriscaldato a 190° per circa 15-20 min.

E ora ecco le mie nomination...And the winners are:

Alex di Cuoche dell'altro mondo perchè amo i suo abbinamenti semplici ma allo stesso tempo sempre originali e particolari. I suo racconti dei mercatini e delle città che visita sono deliziosi e aspetto con trepidazione ogni suo nuovo post

Daniela di Campo di fragole perchè è stata la prima a commentare il mio blog e questo mi ha dato molta forza. Perchè ormai la sento come un'amica e mi piace il rapporto fatto di piccoli messaggi quotidiani che si è instaurato tra noi. Il suo blog è fonte di ispirazione e gioia.

Mariluna di Via delle rose perchè il suo blog è per me sinonimo di eleganza e calore; dalle sue parole traspare una grande passione, intensa ma mai eccessiva. Grazie per i consigli e i commenti

Renzo e Lucia perchè fra vita quotidiana, riflessioni e ricette mi strappano sempre un sorriso

In realtà molte altre persone meriterebbero questo premio, in quanto ormai fanno parte della mia quotidianità; con i loro post e le loro vite mi arricchiscono ogni giorno regalandomi momenti di grande serenità. Perciò un abbraccio a tutti voi e felice giornata.

martedì 6 maggio 2008

Achtung!!! Comunicazione di Servizio

Girettando in qua e in la' mi sono imbattuta in un'iniziativa promossa da Roberto e che si chiama Cucina-Il Bloggatore.

Lo scopo è creare una sorta di piattaforma per i blog che trattano di cucina, permettendo così non solo di dare maggiore visibilità a coloro che si iscrivono, ma anche quello di creare un mega ricettario-diario di cucina da cui tutti possono attingere e in cui trovare nuovi amici.

L'idea mi sembra molto carina, perciò spero che la mia richiesta di farne parte venga accolta. Intanto vi lascio il link...e che altro...andate a farci un giretto!

Buona Giornata a tutti :)

domenica 4 maggio 2008

A volte basta un nonnulla...

Arriviamo al mare che è ancora presto. I parcheggi sono ancora vuoti. Sul molo c'è poca gente. Qualche vecchietto che passeggia, le nonnine che fanno fit walking trascinandosi dietro il proprio amico a quattrozampe sull'orlo della crisi respiratoria, i pescatori in attesa. Le gambe sono pesanti, stanche dall'allenamento di ieri, ma il fiato c'è. L'aria qui è tutta un'altra cosa. Sento i polmoni riempirsi a fondo, l'impressione di inspirare qualcosa di solido è rimasta a Bologna con il suo smog. Dopo un po' mi rendo conto che non sento più la musica che gli auricolari mi stanno ancora sparando nelle orecchie. La mente è leggera, non ha bisogno di ulteriori distrazioni. E' il gabbiamo che osservo volteggiare all'orizzonte, è l'onda che si infrange contro i piloni di cemento, è la sabbia su cui lascio le mie impronte.




La pineta ci accoglie con la sua luce zebrata e un profumo che c'è solo qui. Pini marittimi e terra bagnata; e oggi anche alberi in fiore. Le cunette naturali rendono la corsa divertente. Un'ora passa in fretta, i chilometri percorsi non lasciano fatica.
La spiaggia è larga e poco affollata. Il vento porta il vociare delle famiglie e il basso urlo dei carghi che escono dal porto. Sento i muscoli rilassarsi al calore del sole, il corpo farsi pesante, diventare un tutt'uno con i granelli sui quali sono sdraiata. Una piacevole sensazione di annullamento.


Amo il mare, amo questo posto ancora selvaggio, con le sue dune e la sua macchia mediterranea. Solo qui la mia mente smette di parlare, solo qui riesco a darmi tregua.
La baracchina è sempre lì, vicino al caravan-park; una casupola di calce bianca, con una decina di tavoloni di legno riparati dall'ombra di imponenti alberi. Ai fornelli due generazioni della stessa famiglia e qualche ragazza a dare una mano. Sono qui da 18 anni e il cibo che cucinano è straordinario. Piadina, verdure fritte e alla griglia; e poi pesce, fresco e cotto in ogni modo. La romagnolità che trasuda da ogni piatto. Le porzioni sono abbondanti, il prezzo onestissimo. E una spettacolare ghiandaia, grande come un tacchino, che razzola in cerca degli avanzi.


L'acqua del mare oggi è limpida e fredda. La bassa marea dura fino a pomeriggio inoltrato, per la gioia di chi raccoglie vongole, lumachine e patelle.

Giornata perfetta, coronata da un ritorno a casa lento, attraversando la campagna, lungo la San Vitale. Tramonto spettacolare, con un cielo scuro di nuvoloni in contrasto ai raggi color miele del sole che cala.

A volte basta poco per riconciliarmi con questo mondo.
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