mercoledì 27 maggio 2009

Il fascino delle conserve

Dalla tapparella abbassata filtrano lame di luce bollente. Sdraiata sul letto, osservo gli origami d'ombra disegnati sul soffitto dai pini del giardino. Le cicale friniscono impazzite contro il caldo afoso di questo pomeriggio di fine agosto. Mi rigiro, cercando un po' di frescura contro le lenzuola che sanno di bucato. Dalla finestra aperta sento giungere le voci di mia madre e mia nonna e il fischiettare di mio padre. Rumore di pentole e barattoli. Mi alzo e in silenzio infilo le vecchie scarpe da ginnastica. Due rampe di scale, godendo del fresco trattenuto dalle pareti delle cantine ed esco nel cortile. Il cemento è bollente e le carrozzerie delle macchine sembrano smalto fuso sotto i raggi impietosi del sole.
Ora riesco a distinguere le parole. Conversazioni per far passare il tempo, chiacchiere mentre le mani lavorano, tagliano, puliscono, affettano, rimescolano. Mi avvicino alla bascula del garage e la sollevo. L'odore intenso e caldo dei pomodori mi avvolge completamente. Sedute attorno a un enorme pentolone appoggiato sul fornello a gas mia madre e mia nonna controllano la cottura della conserva e invasano il sugo già pronto. In un angolo papà e il nonno puliscono casse di frutti rossi e rotondi, le mani intrise di liquido profumato. Li guardo affascinata, rapita da quel rito antico, che si ripete quasi ogni anno. Il sudore scorre copioso sui loro visi. Poi nonna mi chiama indica uno sgabellino e un grembiule pulito e anche io corro a fare la conserva.

Sono ormai molto anni che i miei non preparano più la conserva. Ma mentre sterilizzavo i barattoli, affettavo e rimescolavo, questa immagine è tornata potente nella mia mente. Non è ancora tempo dei pomodori da sugo, ma sicuramente questo è il periodo perfetto per preparare la

CONFETTURA DI CIPOLLE TROPEA

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Ingredienti per 1 barattolo da 330 gr: 650 gr di cipolle tropea già pulite e affettate/ 250 ml di vino rosso (io ho usato un barbera)/97 gr di zucchero/ bacche di ginepro/ chiodi di garofano/ 1 cucchiaio di timo essiccato

Mettete tutti gli ingredienti in una pentola con il fondo piuttosto spesso. Mescolate, coprite con un coperchio e portate a bollore. Abbassate il fuoco al minimo, mettete un cucchiaio di legno fra il coperchio e il bordo della pentola in modo da far uscire il vapore e cuocete fino a che il liquido non si è assorbito completamente. Le cipolle dovranno essere molto morbide, quasi disfatte. Se volete una consistenza più cremosa, frullate il tutto con il mixer. Io ho preferito non farlo e tenere le fette di cipolla intatte. Questa confettura è perfetta per accompagnare carne e formaggi, o anche semplicemente spalmata su fettine di pane abbrustolite.

lunedì 25 maggio 2009

Lunedì...spaghetti???

E' di nuovo lunedì e come già sapete bene questo per me è un giorno durissimo! Stamattina, dopo mezz'ora trascorsa sul divano cercando di convincermi che ero sveglia e viva, ho deciso di andare a piedi al lavoro. Ho scoperto che quella passeggiata mi mette di buon umore. Evito lo stress da traffico o da autobus e mi godo le strade semivuote del centro.
Voglio che il lunedì si trasformi da nemesi settimanale nella prospettiva di un nuovo inizio. Voglio continuare a godere degli strascichi del week-end, ricordare il sole sulla pelle nuda e il profumo dell'estate che ormai sembra scoppiata, esautorando questa primavera troppo capricciosa.
Oggi ricomincio gli allenamenti per la corsa. Dopo la maratona ho ridotto troppo gli allenamenti e ora ho deciso che è il momento di porsi nuovi obiettivi. Non ho ancora scelto la gara ma voglio abbassare il mio tempo nella mezza maratona.
E poi voglio ritornare a scrivere con più regolarità. Il lavoro si è fatto più intenso e il caldo mi ha fatto un po' passare la voglia di spignattare, ma ho alcune novità che vorrei condividere con voi. E poi ho visto un sacco di raccolte interessanti a cui mi piacerebbe partecipare.
Per oggi vi saluto e vi lascio con questo piatto di pasta. Protagoniste le verdure di stagione, saporite e croccanti. Ne risultato un primo leggero e molto gustoso.

SPAGHETTI AL LIMONE CON PISELLI E ASPARAGINA

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Ingredienti per 4 persone: 320 gr di spaghetti/ 300 gr di piselli/ 150 gr di asparagina/ 1 cipolla piccola/ 1 limone/ 1 cucchiaio di timo essiccato/1 uovo/ pecorino qb

Lessate in abbondante acqua salata l'asparagina mondata della parte finale per circa 10 minuti, scolatela con una schiumaiola e raffreddateli immediatamente sotto l'acqua ghiacciata. Conservate l'acqua di cottura al caldo
Rosolate in una padella, per dieci minuti scarsi a fuoco dolce, la cipolla tagliata finemente, insieme al timo e a un cucchiaio d'olio. Aggiungete i piselli e dopo 5 minuti l'asparagina. Salate e cuocete altri 5 minuti.
Sbucciate il limone, eliminate la parte interna bianca e amara, poi tritatene finemente un cucchiaino e affettate a strisce sottilissime il resto.
In una ciotolina sbattete l'uovo con abbondante pecorino grattugiato fino a ottenere una crema. Unite anche la scorza del limone tritata.
Lessate gli spaghetti nell'acqua di cottura dell'asparagina. Scolateli al dente e saltateli assieme ai piselli e all'asparagina. Togliete la padella dal fuoco e unite la crema di uovo e pecorino. Mescolate bene e rimettete sulla fiamma dolce fino a quando l'uovo non comincia a rapprendersi.
Distribuite gli spaghetti nei piatti e decorate con le striscioline di limone.


Alcuni giorni fa (e mi scuso per l'incredibile ritardo) Luca&Sabrina mi hanno omaggiato di questo carinissimo premio. Io lo dedico a tutti voi, grazie per seguirmi nei miei pasticci culinari e non ;D

martedì 19 maggio 2009

Cook&Book


Adesso i ciliegi sono in fiore. I petali fluttuano leggeri, nell'aria umida e profumata. Spirali rosa accarezzano le gambe nude delle ragazze, strette nelle loro divise scolastiche. I due ragazzi passeggiano, lei lo precede di alcuni passi. Tokyo pulsa, viva e frenetica, attorno a loro.
Toru guarda la schiena sottile di Naoko. Osserva la donna che ama camminare davanti a lui. Così vicina eppure irraggiungibile. E così l'attesa diventa quotidianità, la speranza dell'amore diviene il sentimento stesso. L'università, le amicizie, le altre ragazze diventano il contorno, la colonna sonora della sua vita, mentre il pensiero di Naoko è totalizzante.
Una prosa evocativa, ogni parola ispira un'immagine. La malinconia di ciò che potrebbe essere pervade tutto il racconto. L'amore è doloroso, ma necessario e inevitabile. Come la morte.

Norwegian Wood è un libro stupendo. Murakami sa rendere i suoi protagonisti vivi e dolorosamente reali. E concentra nel suo racconto temi come l'amicizia, l'amore, la malattia e la morte senza mai scadere nel dramma, senza mai eccedere.
E mentre sfoglio le ultime pagine, seduta al tavolo di cucina, osservo l'uomo della mia vita che cucina per me e mi sento immensamente fortunata

ABBACCHIO BRODETTATO

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(sale&pepe aprile 2009)

Ingredienti: 1,5 kg di pezzi di agnello/ mezza cipolla/ 50 gr di lardo/ mezzo bicchiere di vino bianco/ mezzo cucchiaio di farina/ 3 tuorli/ mezzo limone/ olio evo qb/ noce moscata qb/ sale e pepe qb
per la marinatura: olio evo/ succo di un limone/ menta e timo a piacere/ sale e pepe

Mettete i pezzi di agnello in una ciotola capiente. Nel mixer frullate gli ingredienti per la marinata e versate l'infusione sulla carne, massaggiandola in modo che il condimento si distribuisca uniformemente. Coprite la ciotola con una pellicola e lasciate riposare in frigorifero per una notte.
Scolate la carne dall'infusione. Tritate la cipolla con il lardo e soffriggete il battuto in un tegame con un filo di olio, poi rosolatevi la carne per qualche minuto. Bagnate con il vino alzando la fiamma per fare evaporare l'alcol, cospargete con la farina e mescolate. Salate, pepate e bagnate con un mestolo di acqua calda. Coprite e lasciate cuocere per 40 min.
Sbattete i tuorli con un pizzico di noce moscata e il succo del limone. Quando l'agnello è cotto , fuori dal fuoco, versateci sopra la crema di tuorli e mescolate. Rimettete sul fuoco a fiamma dolcissima fino a che l'uovo non inizia a rapprendersi.



sabato 16 maggio 2009

Riti della Domenica

La casa è avvolta nel silenzio. Fuori, dalle finestre aperte, scorre la città sotto una luna gravida e lattiginosa. A intervalli regolari lampeggianti punti di luce solcano la notte portando con con loro centinaia di vite, sogni e mete che si perdono nel tepore di questa primavera.
Sbuffi di farina si incollano alle guance accaldate. Il mattarello scivola deciso sul piano di legno. Sul fuoco l'acqua bolle, verdi cime che velocemente si ammorbidiscono, brillanti bacelli da sgusciare a uno a uno.
Uno strato dopo l'altro e la teglia è pronta per essere infornata. Presto la cucina sarà invasa dal suo profumo, quell'aroma che mi ricorda la mia infanzia, i pranzi della domenica. Ma ci sarà anche qualcosa di nuovo, un gusto più fresco e sorridendo mi chiedo cosa penserà la nonna ad assaggiare le mie

LASAGNE DI ASPARAGI E FAVE

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Ingredienti per 2 teglie 18x23 cm

Per la sfoglia: 300 gr di farina 00/ 3 tuorli/ 2 uova intere
Sulla spianatoia formate la fontana con la farina. Al centro unite i tuorli e con una forchetta iniziate a sbatterli incorporando lentamente la farina. Aggiungete poi un uovo alla volta e impastate fino ad ottenere un composto liscio, sodo ed elastico (se dopo il primo uovo l'impasto è sufficientemente umido non aggiunte il secondo). Avvolgete nelle pellicola da cucina e conservate in frigorifero

Per la besciamella: 50 gr di farina/ 50 gr di burro/ 500 ml di latte a temperatura ambiente
In un pentolino fate sciogliere il burro. Fuori dal fuoco aggiungete in un unica volta la farina e mescolate. Mettete nuovamente sul fornello e cuocete fino a che il roux non diventa leggermente ambrato. A questo punto unite il latte a filo continuando a mescolare. Regolate di sale e pepe e cuocete fino a ottenere la consistenza desiderata (io preferisco avere una besciamella cremosa e non troppo densa, deve scivolare dal cucchiaio)

Per la crema di fave:1 kg di fave ancora nel bacello/ olio qb
Sgusciate le fave. Portate a bollore una pentola di acqua leggermente salata e cuocetevi le fave per 15 min circa. Scolatele, passatele immediatamente sotto l'acqua fredda e privatele della pellicina esterna. Riducetele in purea con un frullatore a immersione aggiungendo l'olio necessario per ottenere una consistenza cremosa.

Composizione:
1. Scottate in acqua bollente per 5 minuti 25 asparagi, precedentemente lavati e privati della parte finale del gambo. Scolateli e passateli sotto l'acqua fredda. Tagliateli in quarti nel senso della lunghezza o a dadini (come preferite, io ne ho fatto una parte a strisce e una dadini e ho trovato che quest'ultima soluzione sia preferibile nel momento del porzionamento delle lasagne).
2. Grattugiate 300 gr di parmigiano e tenete da parte.
3. Unite alla besciamella la crema di fave, mescolate bene per far amalgamare i due composti. Regolate di sale e pepe
4. Portate a ebollizione dell'acqua leggermente salata in una pentola piuttosto capiente. Unite alla besciamella la crema di fave
5. Togliete la sfoglia dal frigo, lavoratela brevemente sulla spianatoia infarinata e tirate con il mattarello o la macchinetta a uno spessore di 2 mm. Ricavate dei rettangoli grandi circa come le teglie e lessateli per 1-2 minuti nell'acqua salata. Scolateli con una schiumaiola e adagiateli su uno strofinaccio di cotone pulito (procedete con pochi rettangoli per volta per non farli attaccare o eventualmente unite un goccio d'olio all'acqua).
6. Imburrate leggermente il fondo delle teglie e versateci un velo di besciamella alle fave. Disponete il rettangolo di sfoglia cotta, ricopritelo con la besciamella, disponete sulla superficie gli asparagi e completate con abbondante parmigiano grattugiato. Procedete con un altro strato (sfoglia, besciamella, asparagi, parmigiano) e ricoprite con un rettangolo di sfoglia. Ricoprite di parmigiano e fiocchetti di burro.
7. Cuocete le lasagne in forno preriscaldato a 160° per circa 20-25 min (deve formarsi una croccante crosta dorata)


Questo è stato uno dei piatti che ho servito domenica scorsa per pranzo. Devo dire che tutti, anche la nonna che è il genio delle lasagne, hanno molto apprezzato. Spero che possa allietare anche la vostra domenica ;D


Un piccolo appello: vi avevo già parlato dell'iniziativa di booksharing a cui sto partecipando. Mi mancherebbe ancora una persona da coinvolgere nello scambio...perciò, accetto volontari ;D


mercoledì 13 maggio 2009

Gelatina di limoni

I limoni piacciono moltissimo. Trovo che siano stupendi, con quella buccia brugnolosa e le loro foglie di un verde brillante. E poi mi ricordano la Sicilia. Il semplice odore di questi agrumi ha il potere di trasportarmi a quelle estati passate a Taormina, con la weazel e gli amici. Eravamo ospiti in una grande casa, un po' sgarruppata, immersa in un vasto e profumato limoneto. La mattina dalle finestre aperte il loro profumo invadeva la stanza assieme al salmastro del mare. E prima di ritornare a casa se ne raccoglievano svariate sporte, per portare con noi il sole di quella terra meravigliosa. La loro scorza aggiunta alle preparazioni dona un tocco speciale al piatto. Il loro succo avvolge le pietanze con una fragranza rotonda ma allo stesso tempo delicata.
E' per questo che ho deciso di preparare questa gelatina per guarnire le meringhe. La nota aspra del limone bilancia perfettamente l'intensità della lavanda senza coprire il gusto delicato della mousse. La sua preparazione però non è stata proprio semplice, in quanto non volendo aggiungere troppo zucchero il succo ha faticato ad addensarsi. Perciò per chi volesse una gelatina più solida e corposa consiglio di utilizzare pari peso di zucchero e succo di limone e diminuire la dose di agar agar (circa un cucchiaino). E ora la ricetta, con cui partecipo alla raccolta di Virginia ;D


GELATINA DI LIMONE E VANIGLIA

Gelatina di limoni

Ingredienti: 250 gr di succo di limone/ 190 gr si zucchero/ 1 cucchiaino di semi di vaniglia/ 1 cucchiaio abbondante di agar agar

Diluite l'agar agar in un po' di succo di limone. In un pentolino portate ad ebollizione il succo di limone, lo zucchero e i semi di vaniglia. Quando lo sciroppo spicca il bollore aggiungete l'agar agar e lasciate bollire per 5 minuti. Versate il composto in un barattolo sterilizzato e lasciate intiepidire. Chiudete il barattolo e lasciate solidificare la gelatina in frigorifero per tutta la notte.

domenica 10 maggio 2009

ReBirth

Ci sono piccole cose che riescono a ridarmi la forza. Quando passo quei momenti bui che mi sembrano non finire mai. Che mi gettano a terra, lasciandomi nuda e fragile. Quando non riesco a trovare le energie per continuare ad andare avanti. Ci sono questi week end di sole, dove puoi tenere le finestre aperte e lasciare entrare l'aria tiepida e profumata. E ti svegli con quel corpo rassicurante al tuo fianco, riuscendo a gustarti l'idea delle ore che passerete assieme. C'è il piacere di sedersi nella veranda di un locale, solo una leggera giacca a coprire la pelle delle braccia, un tè al limone ghiacciato e le chiacchiere con gli amici. C'è la domenica, senza l'ansia insostenibile per il lunedì che si avvicina. C'è che è la festa della mamma ed è bello prenderla come scusa per organizzare un bel pranzo in famiglia. C'è che ti infili le scarpette e ricominci a correre e il ginocchio non fa più male. C'è che nonostante l'allergia e la fatica riesci a gustarti di nuovo i colli bolognesi, mentre sfilano alla tua sinistra, verdi e rigogliosi. C'è che torni a casa e dopo una doccia veloce e rigenerante ti metti a preparare gli:

SPUMONI ALLA LAVANDA CON MOUSSE DI FRAGOLE E YOGURT


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Ingredienti per le meringhe francesi (sette da circa 10 cm di diametro - ricetta di M. Santin): 200 gr di albumi (possibilmente vecchi)/ 200 gr di zucchero a velo/ 200 gr di zucchero semolato

Montate gli albumi a neve ferma, aggiungendo lentamente lo zucchero semolato e quello a velo precedentemente setacciato e infine due gocce di olio essenziale di lavanda a uso alimentare. Formate dei cerchi su una leccarda ricoperta di carta da forno e aiutandovi con il cucchiaio o il sac a poche dei cerchi alti un centimetro. Cuocete le meringhe nel forno a 110° per 2 ore con lo sportello leggermente aperto (io infilo il manico di un cucchiaio di legno nella chiusura dello sportello). Le meringhe si devono asciugare e rimanere bianche. Trascorse le due ore la superficie deve risultare croccante e il fondo non umido ma secco. Eventualmente proseguite la cottura, sempre con lo sportello aperto.

Ingredienti per la mousse di fragole e yogurt (ricetta originale qui): 2 tuorli/ 80 gr di sciroppo (fatto con 50 gr di zucchero+30 gr di acqua)/ 200 gr di yogurt intero bianco/ 200 gr di fragole frullate/ 8 gr di colla di pesce (4 fogli)/ 300 gr di panna fresca

Montare la panna non completamente e mettere in frigo Fate bollire acqua e zucchero per 3 minuti circa. Nel frattempo montate con le fruste i tuorli fino a fargli prendere un po' di volume (non devono gonfiare tantissimo). Versate lo sciroppo bollente a filo sui tuorli continuando a montare con le fruste fino a che il composto non si è completamente raffreddato.
Mettete la gelatina a reidratare in acqua fredda. Mescolate le fragole frullate con lo yogurt. Sgocciolare la gelatina senza strizzarla e mettetela a fondere in un pentolino. Aggiungete alla gelatina sciolta due cucchiai di composto di fragole e yogurt e mescolate bene. Unite lo yogurt e le fragole alle uova pastorizzate e poi aggiungete la gelatina. Mescolare bene
Montate la panna e aggiungete a questa il composto di fragole e yogurt in più riprese e con movimenti dal basso verso l'alto. Riponete in frigo fino al momento dell'impiattamento
NB: la mousse che si ottiene con queste quantità è superiore a quella necessaria per guarnire le meringhe, però ho preferito mantenere queste proporzioni anche perché la mousse è risultata talmente buona che sono sicura sparirà in fretta!

Composizione: spalmate sulla superficie di ogni meringa un cucchiaino di gelèe al limone*. Rompete la superficie delle meringhe con il dorso di un cucchiaino in modo da creare una cavità. Ponete la mousse di fragole in un sac a poche e decorate le meringhe con il composto. Guarnite con qualche spicchietto di fragola

*per la ricetta del gelèe al limone ci vediamo alla prossima puntata ;D

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AUGURI MAMME!!!

domenica 3 maggio 2009

Finalmente Primavera!

C'era una volta in un verde e rigoglioso bosco un gruppo di piccoli amici. C'era Weazel la donnola, Mr Brown il Tasso, Misses Molly la Coniglietta e Grey l'anziano Gufo. I nostri piccoli amici avevano trascorso l'inverno al riparo, nel tronco della vecchia quercia. La sera, attorno al caminetto, mentre bevevano bollenti tazze di tè, sbocconcellando le provviste che avevano raccolto nei mesi precedenti, si raccontavano storie di spettri e di antiche maledizioni. Ma soprattutto amavano parlare della Primavera. Ricordando i giochi, le capriole sull'erba appena nata, morbida come un tappeto, le gare di corsa con le farfalle, i primi bagni nel ruscello, i nostri amici affrontavano il gelo dell'inverno, il grigiore del cielo e la neve che rendeva il paesaggio bianco e piatto.
I mesi passavano, ma giunta la fine d'aprile quando ormai il bianco manto avrebbe dovuto lasciar spazio alle margherite e ai denti di leone, i nostri amici si accorsero che l'inverno perdurava nel loro amato bosco, tenendo addormentata la natura attorno a loro. Sul momento pensarono che quella sbadata di Primavera non si fosse ancora destata dal suo lungo sonno, ma i giorni passavano e la neve continuava a cadere incessante.
"Andrò a raccogliere informazioni" si offrì Grey il saggio. E così dopo essersi calcato un colorato berretto di lana sulle folte sopracciglia, spiegò le ali e volò fuori dalla tana.
Dopo alcune ore, infreddolito e con il becco quasi assiderato, il vecchio gufo tornò.
"Le grandi aquile dicono che Primavera è tenuta prigioniera! Un potente mago la tiene rinchiusa nella sua torre sul Picco delle Anime" riferì agli amici
"Oh che sventura!" urlò Misses Molly, accasciandosi sulla poltrona "Le provviste sono quasi terminate e presto non avremo più nulla da mangiare"
"Bisogna assolutamente fare qualcosa" borbottò Mr Brown
"Non temete amici!" esclamò Weazel "andrò io a liberare Primavera da quell'orribile mago" e detto questo, prima che i suoi amici potessero fermarlo si lanciò fuori dalla tana e sparì nella tempesta
Il viaggio fu lungo e faticoso. Più volte Weazel fu sul punto di rinunciare. La neve cadeva densa, ricoprendo ogni cosa con il suo sordo biancore. Ma proprio quando ormai temeva che non sarebbe più arrivato a destinazione, un' ombra alta e nera si stagliò all'orizzonte, bucando la cortina dei fiocchi. "Ecco la torre del mago" pensò.
Silenzioso e agile Weazel, attraversò il ponte levatoio e si inerpicò velocemente sulle pareti dell'edificio, fino a raggiungere la finestra della stanza più in alto, dove un lucente splendore illuminava l'aria circostante. All'interno vide Primavera seduta su una sedia. Di fronte a lei, in pantaloncini hawaiani stravaccato su una seggiola a sdraio, c'era un uomo. Tutt'intorno piante e fiori crescevano rigogliosi, spandendo in ogni angolo il loro inebriante profumo.
Senza perdere ancora un istante Weazel sfondò il vetro della finestra e si avventò sul mago immobilizzandolo al suolo, pronto a colpirlo con i suo temibili denti.
"Presto Primavera scappa!" intimò Weazel "E tu vile essere puzzone preparati a conoscere la mia ira"
"No ti prego...risparmiami" piagnucolò il mago "io non volevo fare del male a Primavera. E'solo che sono ormai 100 anni che vivo da solo su questo Picco dimenticato. Solo e sempre al freddo. I reumatismi mi stanno uccidendo, e così avevo rapito Primavera per poter godere della sua compagnia e del suo splendente tepore"
Vedendo le lacrime salire agli occhi del povero mago Weazel provò un immensa pena e così prese una solenne decisione.
A scendere dal Picco delle Anime furono in tre: Primavera, Weazel e Dalamar il mago. A ogni loro passo, la neve si scioglieva e il gelo si tramutava in un lieve e profumato venticello.
Giunti alla Quercia i tre furono accolti da grida di giubilo e mentre Dalamar si faceva perdonare improvvisando strabilianti giochi di magia, Primavera ballava felice e a ogni piroetta dalla sua veste leggera comparivano fiori e raggi di luce che si diffusero per il bosco ponendo fine a quel lungo e gelido inverno

Piccola favola per salutare la primavera che sembra finalmente scoppiata (o almeno così dice la mia allergia ;D). E per festeggiare la fine di questo lungo week end di sole ecco per voi un dolce che solitamente si gusta al freddo, ma il cui ripieno profuma decisamente di sole. In realtà avrebbe dovuto aggiungersi alla raccolta di Pippi, ma io sono in ritardo come questa primavera e così glielo dedico e basta :D
E un grazie speciale anche a Morena che mi ha donato questo premio davvero molto lusinghiero, che a mia volta assegno ad Alex, Paoletta, Tinuccia, Babuska e Fiordilatte

STRUDEL ALLE FRAGOLE
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Ingredienti per la pasta: 240 gr di farina 00/ 2 uova/ 40 gr di burro fuso e raffreddato/ 60 ml di vino bianco

Impastate tutti gli ingredienti fino a ottenere un impasto morbido, elastico, ma non appiccicoso (se necessario aggiungete un po' di farina). Formate una palla, avvolgetela nella pellicola e lasciate riposare in un luogo fresco per almeno mezz'ora.
Ingredienti per la crema ai fiori d'arancio (ricetta originale dei Cuochi di Carta): 500ml di latte di mandorle/ 70 gr di zucchero/ 2 cucchiai di acqua di fiori d'arancio/ 3 cucchiai di amido di mais/ la punta di un cucchiaino di agar agar/
Stemperate l'amido di mais in un po' di latte di mandorla freddo. Portate il restante latte a bollore con lo zucchero e l'acqua di fiori d'arancio. Quando il latte bolle aggiungete l'amido di mais diluito e l'agar agar. Cuocete per circa 4 -5 minuti mescolando continuamente fino a che la crema non comincia a velare il cucchiaio. Togliete dal fuoco, trasferite la crema in una ciotola e lasciate raffreddare completamente

Composizione: Preriscaldate il forno a 180°. Lavate e tagliate a fettine 250 gr di fragole. Riducete a granella 50 gr di mandorle pelate e t ostate. Prendete la pasta e stendetela su un foglio di carta da forno il più sottile possibile cercando di dargli la forma di un rettangolo. Ritagliate i bordi in modo da avere un rettangolo (tenete da parte i resti della pasta). Cospargete la superficie della pasta con una manciata di pangrattato e con la granella di mandorle. Versate la crema raffreddata lasciando uno spazio di circa un centimetro dai bordi e infine distribuite la fragole. Incidete con un taglio diagonale di circa un centimetro gli angoli del rettangolo e risvoltate verso l'interno prima la pasta dei lati corti e poi quella di quelli lunghi. Aiutandovi con la carta da forno arrotolate lo strudel su se stesso e posizionate il punto di chiusura verso il basso. Con la pasta avanzata formate un rettangolo molto sottile grande quanto la superficie dello strudel. Spennellate lo strudel con un tuorlo d'uovo diluito in un goccio di latte e posiziona te sulla superficie il rettangolo di sfoglia. Spennellate anche questo e infornate per circa 35-40 minuti (lo strudel deve risultare dorato). Lasciate raffreddare e spolverizzate con lo zucchero a velo

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E su richiesta di Imma con questo dolce partecipo alla sua stupenda e golosissima raccolta "I dolci più buoni del mondo"
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