martedì 30 giugno 2009

To be green...

La connessione della weazel è saltata e così lui ha usocapito il mio laptop, mentre quella dell'ufficio ha deciso che è troppo caldo per funzionare e viaggia alla velocità di un bradipo narcolettico. L'insonnia mi fa compagnia da due settimane e ormai assomiglio a uno zombi, quelli di Romero però, non quelli fighi e super pompati di Resident Evil. La cosa positiva è che ho un sacco di tempo per leggere. Sotto la finestra del salottino mentre la luna fa in tempo a sorgere e tramontare mi immergo in quelle pagine ruvide, vivendo vite avventurose o tristi. E la mattina arriva troppo in fretta. Mi trascino in cucina e vorrei che la weazel mi riportasse a letto e mi tenesse stretta forte, cullandomi in un sonno privo di sogni. Invece mi faccio un'endovena di caffè e parto per la nuova giornata. Per fortuna venerdì si stacca. Un weekend in montagna, in mezzo alla natura silenziosa e ristoratrice. Un balsamo per me, un'amica che mi accoglierà a braccia aperte. Non vedo veramente l'ora di arrampicarmi lungo i sentieri, solo la terra e il cielo e il vento a sostituire la voce dei miei pensieri. Un preludio alle vacanze sempre più vicine :D
La cucina per il momento è un po' in stand by, piatti leggeri e poco complicati. Veloci da preparare. Così oggi vi propongo una ricettina fatta qualche tempo fa. So che gli asparagi non sono più di stagione ma magari qualcuno di voi ne ha lungimirantemente congelato qualche mazzo. Un ottimo contorno, perfetto da accompagnare a una succulenta grigliata o come ho fatto io a un petto di tacchino ben aromatizzato.

INSALATA DI VERDURE GRIGLIATE CON SALSA AL BASILICO

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Ingredienti per 4 persone: 350 gr di pomodori ciliegia/ olio extravergine di oliva/ 24 asparagi/ 2 zucchine grandi/ 25 gr di rucola/ sale e pepe qb
per la salsa al basilico: 75 ml di olio extravergine di oliva/ uno spicchio d'aglio tritato/ 25 gr di foglie di basilico/ un pizzico di sale e di pepe

1. Riscaldate il forno a 170°. Lavate i pomodori, tagliateli a metà e conditeli con 3 cucchiai di olio di oliva, sale e pepe. Disponeteli su di una leccarda rivestita con la carta forno con il taglio rivolto verso l'alto. Cuoceteli per circa 50 min, poi toglieteli dal forno e lasciateli raffreddare.
2. Lavate gli asparagi e eliminate la parte più dura del gambo. Portate a bollore una pentola d'acqua e lessatevi gli asparagi per 4 minuti. Scolateli e raffreddateli immediatamente sotto l'acqua fredda in modo che conservino il loro colore verde brillante. Scolateli nuovamente e metteteli in una ciotola di vetro. Conditeli con 2 cucchiai di olio, sale e pepe.
3. Lavate bene le zucchine e con un pelapatate affettatele sottilmente per la lunga. Conditele con un cucchiaio di olio, sale e pepe
4. Riscaldate sulla fiamma alta una griglia di ghisa per alcuni minuti, fino a che diventi incandescente.Grigliate le zucchine e gli asparagi per qualche minuto su entrambe i lati. Devono rimanere abbastanza croccanti. Toglieteli dalla griglia e lasciateli raffreddare.
5.Mettete tutti gli ingredienti per la salsa in un frullatore e mixate fino ad ottenere un composto vellutato.
6. Disponete nei piatti la rucola, adagiatevi sopra le zucchine, i pomodori e gli asparagi e condite con la salsa al basilico

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sabato 27 giugno 2009

Peperoni...e fa subito estate

Finalmente il sole ha bucato le nuvole. La pioggia è cessata e l'aria sa di pulito. Sembrava che l'estate non volesse più arrivare ma questo pomeriggio dorato fuga ogni dubbio. Domani magari sarà bello tutto il giorno, si potrà passeggiare fra i campi ancora umidi, guardare la campagna rigogliosa dove ormai il grano è maturo e le vacanze sembreranno ancora un pochino più vicine.

Intanto io metto il sole nei miei piatti, soddisfacendo la voglia di qualcosa di profumato e gustoso


POLLO E PEPERONI

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Ingredienti per 2 persone: 400 gr di petto di pollo/ mezza cipolla/ un peperone rosso e uno giallo non troppo grandi/ 1 cucchiaio di curry/ 1 cucchiaio di curcuma/ 1 cucchiaino di zenzero in polvere/ 1 limone biologico/ 1 cucchiaino di timo essiccato/ 10 foglie di menta/ un rametto di rosmarino/ prezzemolo qb

Tagliate il petto di pollo a striscioline. Lavate i peperoni, privateli del picciolo e dei semi e affettateli per il senso longitudinale. Affettate la cipolla e grattate la scorza del limone. In una padella piuttosto larga scaldate 3 cucchiai di olio e rosolatevi il pollo. Quando la carne è ben sigillata unite i peperoni, la scorza del limone e la cipolla, salate e cuocete a fiamma viva per un paio di minuti. Nel frattempo stemperate il curry, la curcuma e lo zenzero in un po' di acqua e poi versatele sul pollo e i peperoni, mescolate e coprite con un coperchio. Unite il succo di mezzo limone, abbassate la fiamma al minimo e cuocete per circa dieci minuti. Intanto lavate la menta, il rosmarino e il prezzemolo e sminuzzateli grossolanamente. Togliete il coperchio, aggiungete la menta, il rosmarino e il timo essiccato, mescolate bene e lasciate evaporare il liquido di cottura (ci vorranno circa 5 minuti). Impiattate e decorate con il prezzemolo fresco.

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mercoledì 24 giugno 2009

I need to go away....

E' estate ma il cielo è una coperta grigia e pesante. Squarci di un sole pallido rendono l'aria densa e umida. Conto i giorni che mi separano dalle vacanze, sembrano un'eternità. Ho bisogno di fuggire dalla quotidianità, di sentire parlare un'altra lingua, sconosciuta, senza capire il senso delle frasi, godendo solo della musicalità delle parole. Mi immagino il cielo portoghese che già una volta mi ha stregato con la sua profondità e mutevolezza.

Belem
(Torre di Belém, Lisbona)

Mi domando come sarà attraversare un paese che è ancora poco sviluppato, nei cui piccoli paesi le anziane vestono di nero e siedono davanti alla porta. In cui spesso per visitare una chiesa bisogna cercare il sacrestano perché apra le porte del tempio, una caccia al tesoro fatta di gesti per farsi comprendere.

Vecchietta e piccioni
(Alfama, Lisbona)

Queste immagini affiorano da ricordi non miei, si sono formate leggendo il diario di viaggio di chi in quella terra c'è nato, di chi, quella terra, la porta nel sangue e nel cuore.
Traccio le X rosse sul calendario e non vedo l'ora di trovarmi fra le montagne del Douro e le valli dell'Alentejo e magari soffermarmi sulle bianche spiagge dell'Algarve a osservare tramonti infuocati. Intanto conto i giorni e mi coccolo come posso

POLPETTINE DI PESCE

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Ingredienti per due persone: 400 gr di spinarolo/ un mazzetto di prezzemolo/ due fette di pan bauletto ai 5 cereali e soia/ un uovo/ un cucchiaino di curcuma/ la scorza di mezzo limone non trattato/un cucchiaino di timo/ una punta di cucchiaio di zenzero in polvere/ sale qb/ 2-3 cucchiai di pan grattato/ 15 pomodorini pachino/ mezza cipolla

Cuocete il pesce al vapore. Lasciatelo raffreddare e spinatelo (lo spinarolo ha una lisca centrale piuttosto grossa, quindi basterà incidere la polpa lungo la spina centrale e spingerla verso l'esterno). Tritate la polpa del pesce a coltello, il più finemente possibile e mettetelo in una ciotola. Tritate anche il prezzemolo e unitelo al pesce. Eliminate la crosta alle fette di pane e bagnatele brevemente in un goccio di latte. Strizzatele e unitele al pesce, assieme alle spezie e alla scorza del limone grattugiato. Aggiungete l'uovo, il sale, il pan grattato e impastate il tutto con le mani fino a ottenere un composto omogeneo, ma non troppo asciutto. Con le mani bagnate formate delle piccole polpette, passatele nella farina, e disponetele su un vassoio ricoperto di carta da forno. Mettete in frigorifero a riposare.
Nel frattempo lavate e tagliate a metà e pomodori. Stufate la cipolla tagliata a fettine in un goccio d'olio e quando sarà diventata trasparente unite le polpettine. Fate soffriggere per alcuni minuti, girandole di tanto in tanto molto delicatamente. Una volta che saranno ben sigillate sfumate con del vino bianco (io ho usato del Pignoletto). Fate evaporare e unite i pomodori. Coprite con un coperchio e cuocete per altri 10-15 minuti a fuoco medio, girando spesso le polpettine.

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domenica 21 giugno 2009

Basta poco...

Io adoro ricevere regali. Non tanto per l'entità del dono, ma per il piacere della sorpresa. Quella curiosità infantile che mi fa battere il cuore più veloce e mi allarga sulla faccia un sorriso vagamente ebete. Il semplice gesto di aprire un pacchettino, per me, diventa un momento di festa, un compleanno anticipato. E' per questo che vorrei ringraziare Stefania, Claudia, Ale, Michele, Vero, Simo, Eniko ed Elisa per i bellissimi libri che mi hanno spedito. Sarà bello leggere le pagine che voi avete scelto per me. In cambio questa torta è per voi, un dono virtuale, ma spero comunque gradito

Booksharing

TORTA DI PESCHE E CREMA COTTA

Torta di pesche
(Sale&Pepe luglio 2009)

Ingredienti: 80 gr di farina/ 60 gr di burro/ 190 gr di zucchero/ 5 gr di lievito in polvere per dolci/ 200 gr di fecola/ mezzo litro di latte/ 5 uova/ un limone non trattato/ mezzo litro di panna fresca/ 400 gr di pesche noci/ sale

Montate il burro morbido con 60 gr di zucchero fino a ottenere un composto cremoso, poi incorporate un uovo, la farina setacciata con il lievito e un pizzico di sale. Aiutandovi con una spatola di silicone o il dorso di un cucchiaio leggermente inumidito distribuite l'impasto in uno stampo rotondo di 22 cm di diametro rivestito con la carta da forno. Cuocete in forno caldo per 30 minuti a 150°.
Nel frattempo scaldate il latte con lo zucchero rimasto in una casseruola. Stemperate a parte la fecola nella panna e, mescolando con una frusta, cuocete la crema su fiamma bassa per 5-6 minuti o fino a quando risulta molto soda. Trasferitela in una ciotola di vetro e lasciatela intiepidire. A questo punto incorporate la scorza grattugiata del limone, le uova rimaste e le pesche, tranne una, pelate, snocciolate e tagliate a dadini.
Lasciate raffreddare la crema, poi distribuitela sulla base cotta. Trasferite nuovamente in forno e proseguite la cottura per un'ora a 150°. Lasciate raffreddare la torta nello stampo in frigorifero, sformatela sul piatto di portata e decoratela con la pesca rimasta tagliata a lamelle.

giovedì 18 giugno 2009

Hot Hot Hot

Il seme descrive una perfetta parabola nell'aria che profuma di incenso e si deposita nella massa di riccioli biondi decorati di tulle bianco e roselline. Il sorriso di Piero si allarga mentre con aria innocente si guarda attorno per controllare che nessuno abbia notato i piccoli proiettili che da mezz'ora sputa fra i capelli di Carmela. Il suo sguardo si sofferma sulla mamma di Pino seduta alcuni banchi più indietro. Il caldo e le lacrime di commozione le hanno fatto sciogliere il trucco e ora sembra un gigantesco panda strizzato in un tubino verde marcio. Gli occhi estatici puntano Don Rosario che dal pulpito prosegue la sua accalorata omelia. Da dove si trova Piero gli può vedere la vena del collo ingrossarsi e pulsare sotto il collare.
Un rivoletto di sudore gli corre lungo la schiena, incollandogli la camicia alla pelle. Non vede l'ora che la funzione finisca per togliersi quella stupida cravatta che sembra decisa a strangolarlo. E poi la mamma gliel'ha promesso. Ieri sera mentre l'aiutava a eliminare tutti i semini dall'anguria lei gli ha detto che quello sarebbe stato il suo giorno e poteva chiedere tutto quello che voleva. Andare al mare, aveva risposto Piero, subito dopo la cerimonia. Lanciare il vestito elegante sul letto, infilarsi il costume, inforcare le bici e sfrecciare al mare per festeggiare sulla spiaggia con un mega pic-nic. In tasca i semi neri, lucidi e leggermente appiccicosi erano i monili che suggellavano quella promessa. Piero ne sfilò un altro se lo mise in bocca e con la precisione di un cecchino lo sputò addosso a Carmela.
Don Rosario intanto aveva finito di parlare. Stava scendendo dall'altare seguito dai chierichetti, tenendo fra le mani il calice e le ostie. Bene fra un po' tutto sarebbe finito, ancora qualche minuto e sarebbe stato libero di correre al mare e mentre con i suoi cugini si sarebbe tuffato fra le onde la mamma avrebbe disposto sotto l'ombrellone pizzette e torte salate. E poi avrebbe tirato fuori dal frigo portatile il dolce preferito di Piero, fresco e zuccherino e tutti insieme avrebbero gustato il

SORBETTO ALL'ANGURIA

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Ingredienti: 450 gr di anguria privata della scorza e di tutti i semi/ il succo di un limone/ 100 gr di zucchero/ la punta di un cucchiaino di semi di vaniglia/ un cucchiaio abbondante di gocce di cioccolato fondente

Raccogliete la polpa dell'anguria e il suo succo in una ciotola. Con un coltello riducetela in pezzi piuttosto piccoli. Unite il succo di limone, lo zucchero, la vaniglia e le gocce di cioccolato. Mescolate e versate il tutto nella gelatiera. Seguite il programma per sorbetti e gustatevi questa fresca delizia!

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domenica 14 giugno 2009

It's a bright june afternoon

E così è scoppiata l'estate. Bologna è deserta in questa canicola pomeridiana. Tapparelle abbassate, finestre strategicamente aperte per creare un ristoratore refolo di vento. Si combatte contro l'allettante pensiero dell'aria condizionata. "Non è ancora tempo!" mi ripeto guardando la weazel che scorrazza per la casa nei suoi sexy micro pantaloncini bianchi. Oggi saremmo dovuti andare a una gara, ma nessuno dei due, alle sei quando la sveglia ha suonato, ha trovato le forze per uscire dal letto. Ritmi da bradipo e pressione sotto le scarpe.
Così per il pranzo della domenica ho pensato che un dolce fresco e cremoso sarebbe stato perfetto. Volevo qualcosa che ricordasse le vacanze, il mare. La scelta è ricaduta su una ricetta di sale&pepe. Ricordava troppo il profumo della mia amata Sicilia per passare inosservata. Il risultato è stato straordinario, un'associazione estremamente armonica di sapori e consistenze.


CAKE AL LIMONE E PISTACCHI

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(ricetta originale su Sale&Pepe giugno 2009)

Ingredienti per uno stampo da 18 cm: 200 gr di farina/ 100 gr di burro/ un tuorlo/ 240 gr di zucchero semolato/ 1 cucchiaio di latte/ 150 ml di panna fresca/ 180 gr di succo di limone/ 6 uova/ 40 gr di amido di mais/ 100 gr di pistacchi

Mettete i pistacchi in una ciotola e copriteli di acqua fredda.
Scaldate il forno a 200°. Frullate nel mixer la farina con il burro. Unite il tuorlo, un pizzico di sale e un cucchiaio scarso di latte e frullate fino a ottenere un composto omogeneo. Stendete la pasta ottenuta in un disco di circa mezzo centimetro di spessore, sistematelo nello stampo a cerniera, imburrato e infarinato e bucherellatelo con un forchetta.
NB se la pasta risultasse difficile da stendere lasciatela riposare per circa 30 minuti in frigorifero.
Infornate lo stampo e cuocete la pasta per 10-15 min finché sarà leggermente dorata. quindi sfornatela.
Preparate la crema frullando gli ingredienti rimasti, tranne i pistacchi, e versandoli in una casseruola dal fondo spesso. Cuocete la crema a fuoco basso, sempre mescolando e senza portarla all'ebollizione, finché si addensa.
Scolate e tritate i pistacchi. Versate la crema sul disco di pasta nello stampo, coprite con i pistacchi e proseguite la cottura per altri 10 min.
Sfornate, lasciate intiepidire e conservate in frigorifero fino al momento di servire

mercoledì 10 giugno 2009

Profumi d'Oriente

Il mio primo approccio con la cucina etnica è avvenuto diversi anni fa, in un raffinato ristorante cinese del centro. Tovaglioli ripiegati a ventaglio, bacchette di bambù, mobilio in legno scuro laccato. Cameriere eteree che si spostavano silenziose da un tavolo all'altro, in uno svolazzo di raso e perfetti capelli lisci e neri. Il sapore salato e dolciastro della salsa di soia, il riso leggermente fritto, il connubio agrodolce della marinatura del maiale mi conquistarono.
A quella prima esperienza sono seguite nuove e interessante scoperte. L'amore per la cucina messicana, così sensualmente piccante, un'insana passione, soprattutto dal punto di vista economico per la cucina giapponese, in particolare per il sashimi e la salsa teryaki. I viaggi hanno poi alimentato questa curiosità. Le visite in paesi esteri si sono diventate occasione di ricerca della cucina locale, dei profumi e dei sapori dei mercati. Istanbul rimarrà per sempre legata al ricordo del dolce sapore delle spremute di melograno, la Croazia a quello deciso e agliato della carne alla griglia, la Thailandia ai curry piccanti, al pesce fresco mangiato in riva al mare e alla frutta così dolce da sembrare nettare.
Grazie a queste contaminazioni la mia cucina si è arricchita di spezie prima ignote, vasetti di polveri colorate che spesso fanno apparire la dispensa il ricettacolo di un alchimista. Ho scoperto che si può sostituire il sale con spezie che danno molto più carattere ai piatti e che giocando con gli aromi si possono trasformare anche le ricette più tradizionali in qualcosa di nuovo dal sapore vagamente esotico.

SPICY SPEZZATINO

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Ingredienti per 2 persone: 300 gr di spezzatino di vitello/ mezza cipolla/ 2 patate/ 300 gr di piselli sgranati/ 1 cucchiaio raso di curry/ 1 cucchiaio raso di curcuma/ 1 cucchiaino di zenzero in polvere/ un pizzico di cannella/ sale e pepe

Infarinate leggermente i pezzi di vitello. Lavate, sbucciate e tagliate a cubetti le patate.
Nella pentola a pressione fate soffriggere la cipolla con un goccio d’olio. Quando la cipolla è diventata trasparente, aggiungete lo spezzatino e cuocete per un paio di minuti, fino a quando la carne non è ben sigillata. Nel frattempo sciogliete le spezie in una tazza di acqua calda. Salate e pepate la carne, unite le patate, i piselli, e l’acqua con le spezie. Mescolate bene e fate insaporire per qualche minuto. A questo punto aggiungete nella pentola dell’acqua calda fino a coprire la carne e le verdure (se volete potete aggiungere anche del brodo). Chiudete la pentola a pressione e cuocete per 25/30 minuti dal fischio. Se una volta trascorso questo tempo il sugo di cottura dovesse risultare troppo liquido fate rapprendere sul fuoco vivo fino a che non avrà raggiunto la densità desiderata. Impiattate e decorate con prezzemolo fresco

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Con estremo ritardo ringrazio Luca e Sabrina, che con la loro dolcezza mi hanno onorata con questi bei premi


lunedì 8 giugno 2009

Primavera e Risvegli

Ci sono ricette che colpiscono immediatamente. Che si fissano nella memoria e non si scollano più. A me capita spesso con le preparazioni base. Così quando ho letto la ricetta della pasta da quiche di Felder su Cavoletto mi sono letteralmente innamorata. Poi l'ho vista fare da altre blogger e sembrava sempre perfetta. Così questo week end pensando a un dolce da preparare per la colazione, magari più fresco della solita ciambella o plumcake, mi è tornata in mente questo impasto. Per il ripieno volevo qualcosa di leggero e non troppo dolce. Una crema fresca, arricchita da delle frutta. Da queste idee è nata questa

QUICHE CON RICOTTA E FRAGOLE

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Ingredienti per la base (ricetta originale di Christophe Felder): 200 gr di farina/ 10 gr di zucchero vanigliato*/ 90 gr di burro morbido a pezzetti/ 1 uovo/ 20 gr di acqua/ la scorza grattuggiata di un limone bio
Ingredienti per la farcia: 400 gr di ricotta vaccina/ 75 gr di zucchero di canna/ dicei fragole piuttosto grosse/ 1 uovo

Lavorate la farina, lo zucchero e il burro in una ciotola, con le dita, fino a quando il burro è stato assorbito dalla farina. Aggiungete l’uovo, la scorza del limone e l’acqua e impastate. Quando la pasta sarà omogenea, avvolgetela nella pellicola e mettetela a riposare al frigo per 2 ore.
Nel frattempo lavorate in una ciotola la ricotta con lo zucchero fino a ottenere una crema morbida. Lavate le fragole, tagliatele a metà per il senso della lunghezza e poi tritatele a coltello. Unite le fragole sminuzzate alla crema di ricotta, aggiungete l'uovo e mescolate bene fino a quando gli ingredienti non saranno ben amalgamati.
Togliete l'impasto dal frigofifero e stendetelo allo spessore di 3 mm. Foderate una tortiera da 20 cm di diametro con la carta da forno e stendeteci dentro l'impasto. Livellate i bordi con un coltello, tenendoli alti almeno 3 cm. Riempite l'involucro di pasta con la crema di ricotta e ripiegate i bordi verso l'interno. Infornate in forno già caldo a 170° per circa 40-45 min (la pasta deve diventare leggermente dorata e il ripieno rapprendersi)

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Con una fetta di questa torta il risveglio diventa decisamente più dolce. Sì, perchè per me il momento in cui suona la sveglia è traumatico. Aprire gli occhi, abbandonare il rassicurante abbraccio del cuscino e della weazel è una violenza. Così più che un essere umano, sembro un troll delle caverne. Non posseggo l'uso della parola, mi esprimo a grugniti e mi aggiro per la casa, trascinando le ciabatte cercando di ritrovare il un barlume di dignità. Prima di una tazza gigantesca di caffè mordo e guai a cercare di iniziare una conversazione, si rischia il linciaggio. Quindi oserei dire che il mostricciattolo che mi è stato affidato da Antonella mi si addice molto. Il suo nome è Gigetto e io lo passo a Gio, Ester, Carolina, Alex ed Elga


ecco le regole dell'affidamento
Questo premio va assegnato ad almeno 5 blog e ognuno di coloro che lo riceverà sarà libero di dare un nome a questo "mostriciattolo" Non è obbligatorio, ma se qualcuno vuole, può raccontare la sua sveglia. Com'era, com'è, come la vorrebbe.

BUON LUNEDI'

mercoledì 3 giugno 2009

La leggerezza dell'ozio

E' di nuovo lunedì...opsss...no no oggi è MERCOLEDI'. Che bello rendersi conto che mancano solo altri due giorni al week-end. Questo è sicuramente il lato positivo di un giorno festivo durante la settimana. Spezza l'odiosa routine, ricarica e ti consente di dedicare del tempo a quelle cose che rimandi da secoli. Tipo riordinare il computer e le foto. Così ieri mattina ho trasportato il mio laptop vicino al pc della weazel, abbiamo spalancato tutte le finestre e abbiamo trascorso la giornata in pigiama godendo di ore di puro ozio (fancazzismo suona brutto ;D). Per pranzo un'insalata veloce e fresca accompagnata da una piccola golosità. Questi bocconcini stupendamente fragranti li ho visti da Onde e subito mi sono sembrati un'ottima soluzione per terminare il prosciutto di cinghiale che avevo acquistato in una delle mie gite toscane. La base è ottima per qualsiasi cake salato a cui si può aggiungere tutto ciò che la fantasia suggerisce per renderlo ancora più goloso. Il risultato è assolutamente fantastico, l'esterno è croccante mentre dentro rimane morbido e fragrante. Insomma da provare!

BOCCONCINI RUSTICI

Bocconcini rustici

Ingredienti: 180 gr di farina 00/ 100 gr di pecorino grattugiato/ un pizzico di sale/ 1 cucchiaino raso di lievito istantaneo/ 3 uova/ 100 ml di olio di semi di mais/ 100 ml di latte
a questa base ho aggiunto
100 gr di parmigiano grattugiato/ 100 gr di prosciutto di cinghiale

Mescolate in una ciotola gli ingredienti secchi. In un'altra ciotola unite gli ingredienti liquidi e mescolate. Versate gli ingredienti liquidi su quelli secchi e mescolate fino a che non si vede più la farina. Aggiungete il parmigiano e il prosciutto e mescolate per amalgamare. Non lavorate l'impasto troppo a lungo e non preoccupatevi se rimangono dei grumi. Imburrate 10 stampini da muffin e distribuitevi il composto. Infornate a freddo, a 170° e cuocete fino a che la superficie non è ben dorata (circa 30 min dal raggiungimento della temperatura)

Bocconcini rustici

lunedì 1 giugno 2009

Se Paoletta chiama...

Ci sono diversi modi per apprendere. Prima di aprire questo piccolo spazio virtuale tutto ciò che sapevo di cucina, ricette, cibo lo avevo imparato osservando mia nonna e mio papà. Studiavo i loro gesti. Quelli ormai collaudati della nonna, frutto dell'esperienza e della tradizione. Una ritualità immutata e immutabile, fatta di sfoglie tirate a mattarello e pentoloni di ragù fumante, cotto per ore sul fornello. Un'eredità di profumi e sapori pieni e rotondi, profondamente legati alla gastronomia emiliana. Da papà, invece, ho imparato l'arte del riciclo, dell'abbinamento di sapori. Lui, di origine campana, ha sempre avuto il dono di aprire il frigorifero e creare, con quello che trovava, piatti invitanti e appetitosi.
Aprire questo blog mi ha dato la possibilità di conoscere nuovi maestri. Persone che condividono la mia stessa passione e a cui vi si dedicano con grande dedizione. Da loro ho imparato nuove tecniche, ho scoperto un amore smisurato per le spezie e la cucina etnica e mi sono ritrovata a fare ricette che una volta ritenevo troppo complesse. Mi sono lasciata affascinare dal magico mondo dei lievitati e ho scoperto l'enorme soddisfazione che si prova vedendo il pane crescere in forno. Curiosare nei loro blog mi sprona ogni giorno a migliorare, a cercare di scegliere accuratamente ciò che compro nel rispetto della stagionalità e della qualità delle materie prime.
Alcuni giorni fa Paoletta ha postato questi fantastici frollini, riflettendo sul fatto che l'impasto avrebbe potuto essere utilizzato anche come base di una crostata. Paoletta è veramente bravissima e da lei ho imparato tantissimi trucchi sull'arte della panificazione. E così ho pensato che sarebbe stato carino dedicarle queste

CROSTATINE ALLA PESCA

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Ingredienti per 5 crostatine: 250 gr di farina 00/ 7 gr di lievito per dolci/ 50 gr di burro/ 50 gr di zucchero a velo/ un cucchiaino di semi di vaniglia/ 100 ml di latte

Setacciate la farina con il lievito e un pizzico di sale. Aggiungete il burro tagliato a dadini e sfregate il composto tra le mani fino a ottenere delle briciole. Aggiungete lo zucchero a velo setacciato e i semi di vaniglia, mescolate e aggiungete il latte. Lavorate l'impasto per circa 7/8 minuti, formate una palla, avvolgetela nella pellicola e riponetela in frigorifero.
Nel frattempo sbucciate e tagliate a spicchi sottili 3 piccole pesche. Disponetele in un piatto e copritele con due cucchiai di porto e un cucchiaio di zucchero di canna. Lasciatele riposare per circa 10 minuti
Riprendete la pasta, stendetela piuttosto sottile e rivestite gli stampi da crostatina precedentemente imburrati. Frullate 50 gr di mandorle pelate con un cucchiaio di zucchero e ricoprite il fondo delle crostatine con la granella ottenuta. Disponete gli spicchi di pesca a ventaglio e infornate in forno già caldo a 180° per circa 10/12 minuti (la pasta deve appena colorire).

Il risultato è stato molto piacevole. La consistenza è più biscottosa e meno friabile rispetto alla classica frolla, ma questa consistenza è ben bilanciata dal ripieno piuttosto umido. Grazie Paoletta, sei sempre fenomenale!
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