mercoledì 30 dicembre 2009

Un Antipasto per il nuvo anno e tantissimi auguri per uno splendido 2010

Questo è l'ultimo post dell'anno. Il 2009 è fuggito via con i suoi bassi e alti. Ci sono stati cambiamenti importanti che spero avranno risultati nel prossimo anno. Mi aspetta una settimana riposante di ferie dove cercerò di mettere apposto la mia casina, ordinare le cose e le idee, vedere gli amici e passare qualche ora piacevole con loro.
A voi che passate di qui auguro un 2010 ricco di nuove eperienzie, di novità che vi facciano crescere e di incontri che vi facciano emozionare. Vi lascio un idea per l'antipasto del Canone, un piatto profumatissimo e leggero...


AGUGURONI PER UNO SPLENDIDO 2010

PESCE SPADA AFFUMICATO CON ARANCE E CIPOLLOTTI

IMG_5545

Ingredienti per 6 persone: di pesce spada affumicato* / 5 arance grandi e bioligiche/ 6 cipollotti/ 200 gr di pistacchi tritati/ olio extavergine di oliva/ sale qb

Lavate e mondare i cipollotti e lasciateli riposare in una ciotola ripoerti da del latte (in questo modo perono acidità e diventano facilmente digeribili) per almeno otto ore. Scolate i cipollotti, lavateli nuovamente e affettafeli sottilmente. Tendete da parte.
Bucciate le arance al fivi e tagliatele a tettine sottili di cirva mezzo millimetro. Disponete le fettine di pesce spada su un piatto piano di circa 26 cm di diametro, coprite con uno strato di fettine di arance e uno di cipollti. Spolverirrate con un terzo dei pistacchi tritati e cindite con un filo di olio e il sale e ripetete il procedimento altre tre volte. Tenete il piatto in figorifero fina a 15 minuti prima di servire. Accombagnate con frizzanti bollicine


*per chi è di Bologna lo si trova da Atti, se no rivolgersi al proprio pescivendolo di fiducia o al necogozio preferito di delicatessen...se porpio non si trovasse sostituire con altro pesce affumicato

lunedì 28 dicembre 2009

Alba al profumo d'arancia

Eccoci dinuovo qui, altri quattro giorni di lavoro e poi un break un po' più lungo, per ricaricarsi, mettere a posto cose lasciate per troppo tempo in sospeso. E le energie finalmente ci sono, basta non lasciarle andare via o consumarle dietro progetti ciechi. E' lunedì, apro gli ogghi ed è ancora buio. Il pamvimento è gelido, mi abbraccio al termosifone gustangomi la prima tazzina di caffè. Poi improvvisamente il cielo si illimina di sprazzi di colore, viola che si scioglie in rosa. Ali di blu notte che si incendiano in raggi di sole, brillanti e trasparenti graffi di luce. E in positivo le ombre dei tetti, scuri fantasmi contro l'eaplosione del cielo.
Alba a Bologna1

Vi lascio con queste immagini e con un dolcino profumatissimo, ideale a riscaldare il freddo di questi stupende mattine


MUFFIN CON CIOCCOLATO E POLVERE D'ARANCIA

IMG_5563
La ricetta di base dei Muffin è quella di Diletta

Per circa 12 muffin

Ingredienti secchi:100 gr di farina 0 / 55 gr di farina di riso / 3 cucchiaini di lievito per dolci/ 1 cucchiaino di bicarbonato/ una presa di sale/130 gr di zucchero

Ingredienti umidi: 1 uovo leggermente sbattuto/ 240ml latte/ 85 gr di burro sciolto e intiepidito

Ingredienti a pezzi: 85 gr di goccie di cioccolato/ 2 cucchiani di polvere d'arancia*

In una ciotola mescolate li ingredienti secchi setacciati insieme. In un'altra ciotola mescolate gli ingredienti umidi. Rovesciate gli ingredienti umidi su quelli secchi, mescolando con una spatola fino a quando non si vede piu' farina Il composto non deve essere lavorato a lungo, ma deve rimanere grumoso, se no i muffin risulteranno duri. L'impasto deve . Miburrate bene gli stampi da muffin e cuocete a forno caldo in modalità ventilata per 20-25 minuti.

*a presto la preparazione ;)

venerdì 25 dicembre 2009

Tanti Auguri di Buone Feste

E' stato un Natale strano. E' arrivato tutto all'improvviso, con una nevicata straordinaria, binaca e gelatata come non ne anevo mai visto. E' arrivato con un pacco carico di casini, di giornate troppp corte e troppe cose da fare.
Si è presentato con il profumo del pesce cotto al forno, di spezie, di burro e candidi.
E' arrivato con una sedia vuota alla mia sinistrastra, come una carezza un po' malinonica ma piena di affetto e tenerezza.
Mi ha regalato il sorriso della mia famiglia, dei miei amici e della weazel.
E' stato un Nalale strano, ma bellissimo.

IMG_5540

Grazie a tutti voi che siete passati di qui e mi avete lasciato un saluto. Vi abbraccuio fortsissimo e vi auruguro delle splendide feste, piene di luce e bellissime cose

venerdì 18 dicembre 2009

Quiet

E' freddissimo. Sui tetti la neve caduta nei giorni scorsi splende bianca contro un cielo color zucchero filato. Vorrei poter stare tutto il giorno sotto le coperte, una buona tazza di tè e un bel libro come compagni, e invece ho un sacco di cose da fare! Al lavoro si è scatenato l'inferno e alla sera torno a casa con l'unico desiderio di accoccolarmi sul fianco della weazel e farmi fare tantissimi grattini. Ho voglia di tranquillità, di cose semplici, di profumo di biscotti e risate in compagnia degli amici. E cosa c'è di meglio per rilassarsi che impastare. Gli ingredienti che si mescolano perfettamente, l'impasto liscio ed elastico. L'attesa davanti al forno, mentre il pane cresce e si forma quella crosticcina che sai già sarà una meraviglia addentarla. E poi quel profumo travolgente che invade tutta la casa. Queste ciabattine sono davvero la fine del mondo, croccanti fuori e con un'alveolatura interna incredibile. Provare per credere ;)



CIABATTINE

IMG_5519


Ingredienti: 300 gr di acqua/ 1 cucchiaino di zucchero/ 1 cucchiaino di malto / 75 gr di pasta madre rinfrescata/ 500 gr di farina manitoba/ 10 gr di sale
Versate sulla spianatoia la farina a fontanta. In una ciotola sciogliete la pasta madre in 200 gr di acqua (in inverno io la faccio intiepidire per 20 secondi in forno a micronde). Versate la pasta madre al centro della fontana, unite lo zucchero, il malto e il sale e iniziate a impastare, aggiungendo l'acqua rimanenente poco per volta fino a ottenere un impasto elastico e liscio. Mettere l'impasto in una ciotola, coptrite con un panno di cotone inumidito e lasciate lievitare per 12 ore nel forno spento.
Sgonfiate l'impasto, lavoratelo brevemente, dividetelo in tre parti dello stesso peso dello stesso peso e formate dei filoncini. Mettete i filoni su una leccarda rivestita di carta forno e lasciate lievitare per circa 2 ore.
Riprendete i filoni, piegate le due estremità verso il centro e rimetteteli lievitare per un'altra ora coprendoli con carta forno inumidita. Spolverateli con farina di grano duro e cuoceteli in forno preriscaldato a 220° per 15 minuti e per altri 20 minuti a 180°

domenica 13 dicembre 2009

Gifts

E' stata una settimana allucinante e il mio blogghino ne ha risentito. Ma la vita è una montagna russa e se c'è una salita c'è anche una discesa. E poi ci sono le sorprese quelle che ti fanno sorridere ed emozionare. Un pacchetto da aprire, le dita che aprono fiocchi e il crepitio della carta. Vedere la scrittura di una persona che non hai mai visto ma che attraverso le sue parole conosci sempre un po' di più. E' questa la cosa straordinaria di avere un blog. Le relazioni che si creano attraverso uno schermo, i propri pensieri e le proprie passioni. Sono fili che si intrecciano e sostengono. Stefania mi ha raccontato attraverso le sue immagini il sapore del suo Natale. Un gusto pieno e travolgente di ciccolata in tazza, rassicurante e confortevole, e quello travolgente e speziato di un immacolato e luminoso Giappone.
Ilaria mi ha mandato una scatola colorata, insieme a un sacchetto di grano e una lettera che parlava di un dolce tradizionale preparato per Santa Lucia.

Spero che i miei pacchettini siano arrivati e che vi raccontino un po' di me ;)

Questo dolce coccoloso è per voi, grazie per i bellissimi regali


MUD CAKE

IMG_5537

Ingredienti per uno stampo con cerniera apribile da 24 cm di diametro: 50 gr di latte/ 200 gr di cioccolato fondente/ 250 gr di burro/ 180 gr zucchero/ 2 cucchiai abbondanti di caffè solubile/ 250 gr di farina/ 50 gr di cacao amaro/ 1 bustina di lievito per dolci/ 2 uova/ 1 tazzina da caffè di mandorla amara

Accendete il forno a 160° in modalità ventilata. In una pentola dal fondo spesso fate fondere il cioccolato con il burro e il latte, mescolando continuamente. Unite alla crema di cioccolato lo zucchero e il caffè solubile e amalgamate bene. Trasferite la crema in una ciotola e lasciate raffreddare. Nel frattempo setacciate insieme la farina, il lievito e il cacao e uniteli insieme alle uova leggermente sbattute alla crema di cacaco. Mescolate bene con una spatola, fino a ottenere un composto liscio e privo di grumi. Versate il composto nello stampo rivestito con carta forno e cuocete per 30 min. Sfornate e lasciate raffeddare il cake completamente prima di toglierlo dallo stampo. Spolverare con cacao o zucchero a velo prima di servire.

sabato 5 dicembre 2009

Zuppa di verza patate e fagioli...e buon ponte!

Un post al volo! le valigie sono quasi pronte. Quattro giorni di puro relax alle terme, a farsi coccolare, riposarsi e ricaricarsi. E magari anche una puntatina a Belluno, per i mercatini di natale (con grande gioia della weazel). Vi lascio con questa zuppa deliziosa, che sa di inverno, di campi brulli e scuri e di nebbia che lambisce i rami. Uno di quei piatti che sanno di tradizione. Un bacione a tutti ci si rilegge mercoledì

ZUPPA DI VERZA PATATE E FAGIOLI

IMG_5492


Ingredienti per 6 persone: 1 carota/ 1 cipolla/ 1 costa di sedano/ 50 gr di lardo/ 300 gr di verza/ 300 gr di fagioli freschi/ 400 gr di patate/ olio extra vergine di oliva toscano, profumato e corposo/ 500 ml di brodo vegetale (io uso quello della Rapunzel)

Cuocete i fagioli a vapore in pentola a pressione per 22 minuti dal fischio. Lavate e mondate tutte le verdure. Tritate la carota, il sedano e la cipolla. Tagliate la verza a listarelle e le patate a tocchetti.In una pentola molto capiente fate soffriggere la cipolla, il sedano, la carota e il lardo tagliato a cubetti. Unite le patate e lasciate insaporire per qualche minuto, mescolando. Bagnate con un po' di brodo, unite la verza e mescolate. Versate tutto il brodo rimasto, coprite e cuocete fino a che le patate non sono morbide. Unite i fagioli e lasciate insaporire per una decina di minuti. Servite cospargendo la zuppa di olio e pepe, accompagnando con fete di pane toscano abbrustolito.

IMG_5493

mercoledì 2 dicembre 2009

Voglia di tenerezza

Dicembre è blu, come un cristallo di ghiaccio. E' arrivato improvvisamente portandosi via il grigiore e la nebbia dell'ultimo mese. Il cielo è terso e nell'aria fina si addensano volute bianche, come i fantasmi del natale che verrà.
Le feste sono vicine e nel buio di questi lunghi pomeriggi hanno cominciato a brillare le luci dorate delle decorazioni,appese da folletti invisibili.
Inizio a pensare ai regali da fare, ai piccoli doni da confezionare per strappare un sorriso, un brillio fugace agli angoli degli occhi. Sto imparando a cucire e lavorare a maglia, progetti che prendono forma sotto le mie mani. Una nuova passione, molto simile a quella della cucina, ingredienti che si mescolano e danno vita a qualcosa di nuovo. Morbidi fili colorati che si intrecciano creando morbide e calde trame. Mi piace il ticchettio ritmico dei ferri, un metronomo che mi dà calma, mi rilassa.

IMG_5488

Dicembre è un regalo da scartare, giorno per giorno. Sarò l'ultima dei romantici ma l'allegra frenesia che pervade questo mese mi incanta, mi fa sentire di nuovo bambina, riporta alla mente ricordi brillanti, che sanno di zucchero e castagne. Aspetto con trepidazione il momento di andare a comprare il mio alberello, decorarlo con nastri e palline, pistilli di vetro colorato e luminoso. Riscaldare la casa col fuoco del caminetto, pensare a cosa preparare per le cene con amici e parenti.
Oggi vi lascio con la fetta di questo dolce, dal ripieno morbido e avvolgente come una sciarpa di lana colorata


PUMPKIN CHEESECAKE

IMG_5483

Ingredienti per una tortiera con cerniera apribile da 24 cm: 400 gr di biscotti Digestive/ 100 gr di noci brasiliane/120 gr di burro fuso e raffreddato/ 400 gr di polpa di zucca lessata/ 400 gr di formaggio cremoso (io ho usato il philadelphia Yo)/ 3 uova/ 145 gr di zucchero/ un cucchiaino di cannella in polvere

Foderate il fondo e i lati della teglia con la carta forno. Passate al mixer i biscotti e le noci, aggiungete il burro fuso e mescolate fino a che i biscotti abbiano assorbito bene il burro. Distribuite il composto sul fondo della teglia creando un bordo di circa un centimetro e mettete in frigorifero.
Accendete il forno a 150°.
Frullate la zucca e ponetela in una ciotola. Montate il composto con le fruste elettriche, aggiungete le uova leggermente sbattute e infine lo zucchero, una presa di sale e la cannella.
Versate il composto sopra la base di biscotti, coprite la tortiera con un foglio di alluminio e, quando il forno è a temperatura infornate, togliendo il foglio di alluminio negli ultimi 15 minuti. Decorate con cioccolato fuso.

domenica 29 novembre 2009

Happy Thanksgiving...a little bit late

Arghhh il mio cervello si è completamente svuotato!!! Ho iniziato questo post già quattro volte, ma le idee scarseggiano e la frustrazione aumenta :( E' stata una settimana grigia come il tempo, ma il week end, devo ammettere è stato decisamente positivo. Alcune novità che hanno portato un po' di luce, qualcosa che mi ricorderà che ci sono legami che non si spezzano nonostante tutto. E poi oggi un piccolo regalo a una persona a cui voglio molto bene. Un pranzo in famiglia dal sapore decisamente americano. Un giorno del Ringraziamento un po' posticipato, studiato per ricreare sapori a me fino a oggi sconosciuti, ma visti talmente tante volte nei film da sembrare famigliari. E' stato divertente e interessante. Spero piaccia anche a voi!

STUFFED TURKEY BREAST

IMG_5473


Ingredienti: 1 petto di tacchino intero, tagliato a tasca/ 3 cucchiai di miele di castagno/ 1 bicchiere di olio extra-vergine d'oliva/ sale e rosmarino qb/ 200 ml di brodo vegetale

Ingredienti per il ripieno: 5 fette di pane in cassetta spesse circa un cm e vecchie di un giorno/ 100 gr di noci/ 1 cipolla/ 1 costa di sedano/ 60 gr di burro/ 1 mela/ 100 gr di uvetta/300 ml di brodo vegetale/ 1 mazzetto di prezzemolo/ 10 foglie di salvia/ sale e pepe qb

Mettete a marinare il petto di tacchino con l'olio, il sale e il rosmarino per almeno due ore.
Nel frattempo preparate il ripieno. Tagliate il pane a cubetti e fatelo tostare in una padella antiaderente, mescolando spesso affinché non bruci. Togliete il pane e tostate le noci, dopo averle tritate a coltello. Unitele al pane in una ciotola e tenete da parte.
Tritate la cipolla, affettate il sedano e fateli soffriggere con il burro in una padella molto capiente per una decina di minuti (se la cipolla dovesse iniziare a scurirsi aggiungete un paio di cucchiai di brodo). Unite il pane e le noci tritate e cuocete per un paio di minuti, continuando a mescolare. A questo punto unite la mela, precedentemente sbucciata e tagliata a cubetti, l'uvetta, il prezzemolo e la salvia tritati. Aggiungete un il brodo, abbassate la fiamma al minimo, coprite con un coperchio e cuocete fino a che la mela diventa morbida e il liquido sia completamente assorbito.
Accendete il forno a 150°. Farcite il tacchino con il ripieno (se dovesse avanzare potete servirlo come contorno) e sigillate l'apertura della tasca con del filo per alimenti o con degli stuzzicadenti. Mettete il tacchino in una taglia, cospargetelo con il miele, la marinata e il brodo caldo. Infornate per un'ora circa. Prima di tagliarlo eliminate il filo o gli stuzzicadenti e lasciatelo riposare alcuni minuti.

CRANBERRY CHUTNEY

IMG_5469

Ingredienti: 200 gr di cranberries disidratati/100 gr di datteri/ 100 gr di prugne secche denocciolate/ 1 cipolla/ ½ cup di sidro/ ½ di aceto di vino bianco/ 3 cucchiai di malto di mais/ ¾ cup di zucchero di canna/ ¾ cup di succo d'arancia/ un cucchiaino raso di senape in polvere/ un cucchiaino raso di zenzero in polvere/ una presa di sale

Lasciate rinvenire i cranberries nel sidro per circa mezz'ora. Unite tutti gli ingredienti in un tegame dal fondo spesso e portate a bollore. Abbassate la fiamma al minimo e lasciate sobbollire senza coperchio per 15/20 minuti ( il composto deve rapprendersi). Lasciate raffreddare e servite come salsa d'accompagnamento al tacchino

lunedì 23 novembre 2009

Mare

Arturo viveva sull'isola in una casa di assi bianche. Quando il vento proveniente da nord spirava sulla scura superficie del mare, increspandolo di onde spumeggianti, gli schizzi battevano come piccole dita sulla finestra della veranda. Arturo, allora, si sedeva sulla poltrona di vimini a fumare, mentre la Gatta gli si acciambellava in grembo. Il tè fumante leggermente corretto spandeva le sua volute balsamiche appannando i vetri.
Fuori le canne lacustri fischiavano la loro musica costante e atonale. Erano lunghi pomeriggi in cui la barca rimaneva al riparo, nella rimessa. Virgo, l'aveva chiamata, quella bagnarola scassata, pagata poco più che cento euro. Certo che la fatica spesa per rimetterla in sesto gli era costata molto di più. Ma durante i mesi spesi fra trucioli e vernici, pece e sartie, Arturo aveva iniziato ad amare ogni nodo dello scafo. Dipinta di azzurro e di bianco, l'aveva fatta, e in certe giornate quando il sole riverberava sul pelo dell'acqua gli sembrava quasi di stare cavalcando un gigantesco pesce.
Arturo aveva la pelle abbronzata, riarsa dai giorni passati in mare aperto, ma non era sempre stato così. Arturo era un broker, perennemente in giacca e cravatta, unghie curate, vacanze alle Maldive, macchine potenti e belle donne. Poi tutto, improvvisamente, era cambiato. Un investimento sbagliato, la crisi dei mercati e tutto ciò che aveva si era volatilizzato. Gli amici erano spariti, assieme al suo attico in centro, al porche e alle vacanze in luoghi esotici.
E così Arturo era emigrato, o meglio ritornato, all'isola dei suoi genitori. Quel luogo che aveva sentito raccontare migliaia di volte dalla voce di suo padre, mentre gli occhi gli si tingevano di una malinconia strana e profonda. Era tornata a quella vecchia casa ereditata alcuni anni prima e che non aveva mai visto. Triste, solo e profondamente arrabbiato con il mondo.
Ma il mare, si sa, è una medicina antichissima. Ti cattura l'anima parlando sottovoce. Ti strega con i suoi colori mutevoli, con il profumo del sale e della libertà. E poi c'erano le persone. Uomini e donne sempre indaffarati, ma mai troppo per negarti un sorriso o un caffè. Gente che amava la propria terra come qualcosa di vivo, custode della loro memoria e del loro sudore.
Arturo guardava il mare in attesa che la pioggia si calmasse. Ascoltava la vita scorrere, consapevole della sua esistenza. Presto sarebbe stato di nuovo in mare, fra le onde e l'immenso.

POLIPETTI MURATI

IMG_5464
(ricetta originale su kitchen qb)

Ingredienti: 1200 gr di polipetti (doppia fila di ventose)/ una scatola di pelati/ 1 cipolla/ 2 spicchi d'aglio/ 1 bicchiere di vino bianco/ olio evo qb/sale e peperoncino secco qb

In una pentola dal fondo spesso fate soffriggere con un po' d'olio la cipolla, tagliata sottile, e gli spicchio d'aglio spellati e interi. Bagnate con qualche cucchiaio di vino e aggiungete i pomodori pelati, salate e cuocete per 5 minuti. Unite i polipetti puliti e ben lavati e fate sfumare con il resto del vino a fiamma vivace. Unite il peperoncino, coprite e portate a cottura facendo stringere il sugo per un'ora e 30 circa sul fuoco più basso proteggendo la fiamma con uno spargifiamma. Durante la cottura non sollevate mai il coperchio (è per questo motivo che vengono chiamati murati). Quando i polipetti saranno cotti regolate di sale e servite con pane tostato.

giovedì 19 novembre 2009

Il ProSiutto

Ecco come mio solito arrivo sempre all'ultimo. E dire che la scadenza di questo contest me la sono segnata praticamente ovunque. Come scusa potrei addurre il fatto che i prodotti DOP dell'Emilia Romagna sono tutti eccezionalmente buoni. Così buoni che spesso vengono mangiati in purezza o usati per esaltare il sapore di un piatto. Così ho cominciato a pensare a una ricetta non troppo complessa, che mettesse in luce tutti i profumi e le note di gusto del prodotto che avevo scelto. Volevo qualcosa che si legasse alla tradizione gastronomica della mia regione, che risvegliasse l'immagine di sdaure alle prese fra i fornelli, della campagna piatta, circondata dalle colline. Desideravo un piatto senza pretese, da mangiare sulle trovagliette di carta paglia di alcune trattorie sperdute nelle nebbie o nei piatti di plastica durante una sagra di paese. Volevo un sapore pieno e rotondo, genuino, un gusto un po' antico, che sapesse di focolare e convivialità. Ed è così che mi è tornato in mente uno di quei piatti che ti rimangono dentro. Quelli che solo sentirne l'odore richiamano ricordi di tavolate allegre, di buon vino e ottimo cibo. Quello che ordini ogni volta, perché è come ritornare a casa.


Ecco questo è il mio piatto per Genny e La Compagnia del Cavatappi, un inno al prosciutto di Parma, un prodotto dalle origini antichissime, tanto che viene citato in alcuni scritti di Catone il Censore, nel III secolo a.C. La ricetta è di una semplicità imbarazzante, ma quando si hanno a disposizione delle materie prime eccellenti vale ancora di più il detto less is more


TAGLIATELLE AL PROSCIUTTO E CIPOLLA

IMG_5458



Ingredienti per 2 persone: 200 gr di tagliatelle all'uovo/ 120 gr di prosciutto di Parma in fette spesse mezzo centimetro/ una cipolla grande/ 40 gr di burro/ latte q.b./ pepe bianco q.b.

In una padella fate stufare a fuoco dolcissimo la cipolla, affettata fine, con il burro. Quando la cipolla è diventata morbida aggiungete il latte (circa 4 cucchiai) e lasciate cuocere fino a quando sarà completamente ritirato. In questo modo il sapore della cipolla diventerà molto meno invadente. Tagliate il prosciutto a fiammifero e una volta che il latte è stato assorbito aggiungetelo alla cipolla, alzate il fuoco e cuocete per circa 5 minuti (il prosciutto deve diventare leggermente scuro). Spolverate con il pepe bianco.
Nel frattempo lessate le tagliatelle in abbondante acqua salata. Colatele al dente e fatele saltare nel condimento al prosciutto. Servite subito con una generosa spolverata di parmigiano reggiano.

lunedì 16 novembre 2009

E' tempo di...

E' tornata la nebbia a Bologna. E' tornata come una miriade di batuffoli di cotone ad avvolgere palazzi e pensieri, a rendere tutto più ovattato e surreale.
E' tornato quel tempo bigio, che fa venire voglia di coperte calde tirate fin sopra alla testa, di camino acceso e lunghe giornate passate a ciondolare in casa.
E' tornata la voglia di cominciare cose nuove, di imparare a cucire fili e creare intrecci con la lana.
E' tempo di pomeriggi passati con gli amici, seduti a un tavolo a giocare, a scherzare e a raccontarsi.
E' tornato il profumo di umidità, di foglie bagnate, di ombrelli e cappotti.
E' tornato il momento delle prime luminarie di natale, di vetrine imbellettate a festa, di negozi tirati a lucido, di panoni e panettoni.
E' tornato lunedì, con il suo carico di quotidianità, di ansie, un giro di giostra dal quale scenderei volentieri. E con la testa sono rimasta a questo fine settimana, trascorso nella pigrizia della mia casa, nel tepore della cucina, nel piacere semplice di un tè caldo con i biscotti. Un esplosione di sapori caldi e pungenti, che avvolgono il palato e fanno pensare allo stesso tempo a paesi lontani e al Natale imminente. Una piacevole prova tecnica di ciò che riempirà i pacchi dei miei regali.

Bon Appetit

BISCOTTI SPEZIATI

IMG_5435

Ingredienti (per circa 4 teglie di biscotti): 250 gr di farina gialla finissima/ 250 gr di farina di riso/ 180 gr di zucchero/ 4 cucchiai abbondanti di miele di castagno/ 100 gr di burro* / 2 uova grandi/ ½ bicchiere di latte/ un pizzico di sale/ la scorza lavata e grattugiata di un limone/ 4 bacche di anice stellato/ 4 bacche di cardamomo/ 1 bustina di lievito per dolci/ miele e zucchero di canna per decorare

Con un macinaspezie o un mortaio riducete le bacche di anice stellato e i semi di cardamomo in polvere. Sciogliete il miele nel latte e setacciate le due farine in una ciotola capiente. Formate un buco nel centro e versatevi lo zucchero, il sale, il burro ammorbidito e tagliato a cubetti, la scorza del limone, il latte col miele, le spezie macinate, il lievito e le uova sgusciate. Impastate amalgamando bene e, con un mattarello, ottenete una sfoglia di mezzo centimetro di spessore. Ritagliate i biscotti con un coppapasta e disponeteli su una teglia ricoperta di carta da forno. Diluite un cucchiaio di miele con un goccio di latte e pennelate con questa miscela la superficie dei biscotti e completate spolverando con lo zucchero di canna. Cuocete a 180°, in forno già caldo per circa 12 minuti (i biscotti devono colorire solo leggermente). Sfornate e lasciare raffreddare completamente prima di toglierli dalla teglia


* ho usato il burro speditomi da Le Fattorie Fiandino. Ringrazio loro e Sandra per questa splendida selezione dai toni profumati e con una consistenza eccellente. Abituata a comprare quello di produzione industriale non mi ero mai resa conto delle possibili sfumature che questo prodotto può contenere

E con questi biscottini partecipo al contest di Sandra


giovedì 12 novembre 2009

Dancing Boxes

Scatole. Scatole grandi che possono contenere un elefante o minuscole, che ti dimentichi dove averle nascoste. Scatole che custodiscono pezzetti di vita, ricordi che ingialliscono col tempo, pagine scritte a caratteri fitti che raccontano una storia che nessuno leggerà mai. Scatole di cartone, di latta, colorate o anonime, scatole che contengono la promessa di un amore eterno. Scatole per mettere ordine nel caos quotidiano, scatole dimenticate in fondo ad armadi, che quando vengono ritrovate splendono come tesori dei pirati. Scatole per regalare un pensiero, un sorriso, colme di piccole gioie, petali di fiori leggeri, profumi di infanzia. Scatole infiochettate, nella mente la persona a cui verranno donate. Le scatole sono mondi che vivono attraverso noi, che danzano al ritmo della nostra musica...
Io partecipo e voi?


E nell'attesa che riceviate le vostre scatole danzanti vi offro questo dolce profumato di mela e camomilla, incredibilmente soffice e umido, perfetto da servire con il tè del pomeriggio o come dopocena accompagnato da una crema inglese

CAKE DI MELE E CAMOMILLA

IMG_5426

Ingredienti: 3 uova medie/125 gr di zucchero/ 3mele fuji/ 100 gr di mandorle/ 250 gr di latte/ due cucchiai pieni di fiori di camomilla essiccati/ 180 gr di farina integrale/ mezza bustina di lievito per dolci/zucchero a velo per decorare


Sbucciate le mele e privatele del torso. Portate a bollore il latte e non appena inizia a fremere spegnete e aggiungete i fiori di camomilla. Lasciate in infusione per circa 30 minuti. Unite nel mixer le mele tagliate a cubetti, il latte con i fiori di camomilla e le mandorle e frullate il tutto fino a ottenere un composto omogeneo.
In una ciotola montate le uova con lo zucchero fino a che diventano bianche e spumose. Aggiungete il composto di mele e camomilla, mescolando dal basso verso l'alto con una spatola di silicone. Unite infine la farina e il lievito setacciati. Imburrate gli stampini e mettete nel forno spento. Accendete a 180° in modalità ventilata e cuocete per circa 20/25 min da quando raggiunge la temperatura (controllate la cottura infilando uno stuzzicadenti al centro del cake). Poco prima di servire spolverizzate con lo zucchero a velo

Ringrazio Luca e Sabrina per il premio che mi hanno assegnato


E ora passo a rispondere alle 10 domande che lo accompagnano

1) In quale animale ti reincarneresti? in un lupo...nonostante la loro pessima fama sono animali fedeli che si scelgono un compagno per la vita. Inoltre adoro il loro aspetto nobile e fiero
2)Di chi o di cosa non potresti fare a meno? della weazel, senza di lui non potrei esistere
3)Cosa apprezzi di più in una persona? la coerenza
4)Di che colore preferisci vestirti? nero e viola
5)Definisciti in tre parole: insicura, affidabile, silenziosa
6)Un viaggio che vorresti fare? troppi, per ora in cima alla mia topo list ci sono il Giappone e New York
7)Citazione preferita: ...
8)Cosa ti piacerebbe fare? avere più tempo da dedicare a ciò che amo, cambiare lavoro, essere più serena
9)Se non ti dedicheresti a quello che fai, cosa ti piacerebbe fare? scrivere una guida di viaggio
10)Qual è la tua stravaganza? semino le scarpe per la casa, rischiando di uccidere la weazel che ignaro ci inciampa sopra


Giro il giochino a Onde99, Daniela B., Pippi e Mirtilla.

lunedì 9 novembre 2009

Vita da foodblogger

Ieri ho convinto la weazel ad andare a vedere Julie&Julia. In realtà è stato tutto merito dell'invinto di suo padre, sant'uomo, a cui non si poteva mica dire di no ;)
Il film ve lo consiglio vivamente, non solo per la magistrale interpretazione di Meryl Streep, che veste magnificamente i panni di Julia Child, descrivendo una donne energica e volitiva, ma anche di una leggerezza esilarante. Ve lo consiglio soprattutto perchè troverete gran parte delle manie che contraddistinguono noi foodblogger nel racconto di Julie, giovane impiegata governativa, con un marito e un gatto che decide di replicare tutte le ricette contenute in Mastering the Art of French Cooking nell'arco di un anno. E di raccontare la sua impresa attraverso internet.
Così fra i tentativi di uccidere le aragoste, un boeuf bourguignonne completamente bruciato e dulcis in fundo il disossamento di un'anatra, emergono anche tutte quelle ansie da prestazione e deadline autoinflitte che avviluppano l'anima e la vita di una foodblogger e dei suoi conviventi.
In conclusione il film è godibilissimo, anche per i fidanzati/mariti vessati dal nostro hobby, e sono sicura che uscirete dal cinema con la speranza che prima o poi anche a voi capiti la magica telefonata della vita!


E dopo questa recensione vi lascio una ricetta non proprio originale ma assolutamente favolosa. Io ho seguito il procedimento descritto da Sigrid e per essere la prima volta che preparavo i falafel sono rimasta estasiata

FALAFEL

IMG_5386


Ingredienti per circa 35 falafel: 300 gr ceci ammollati/ 1 cipolla/ 2 spicchi di aglio/ 1 cucchiaio di bicarbonato/ un pugnetto di prezzemolo fresco/ 1 cucchiaino di cumino in polvere/ 1 cucchiaino di coriandolo in polvere 1 cucchiaino/ semi di sesamo/ olio di semi per friggere

Tritate grossolanamente la cipolla e l’aglio, metteteli nel mixer con i ceci (messi a bagno dalla sera precedente, scolati e non lessati) e il prezzemolo. Frullate fino a ottenere una pasta densa. Mettete il composto in una ciotola, condite con sale, pepe, il cumino e il coriandolo in polvere, aggiungete il bicarbonato*, mescolate bene e formare delle polpettine da passare velocemente nei semi di sesamo (non devono essere ricoperte completamente). Scaldate dell’abbondante olio per friggere e buttateci le polpette, poche per volta, finché saranno dorate (si dorano in fretta). Fatele sgocciolare su della carta da cucina e servire con la salsa che preferite (io ho unito crema di sesamo, succo di limone, foglie di menta e un po' di acqua)

* se preparate il composto dei falafel, ma non li cuocete subito non unite il bicarbonato, ma aggiungetelo solo poco prima di friggere.

venerdì 6 novembre 2009

Chocolate Break

Uff che periodaccio!!!! Le mie compagnucce di scrivania mi hanno abbandonato sola soletta in ufficio, chi caduta fieramente sotto i colpi della prima influenza chi alle prese con scatoloni, idraulici e un gattone in crisi esistenziale. In preda a contribuenti folli e arzilli, decisi a rendermi le giornate simili a gironi infernali e colleghe in perenne crisi premestruale mi divincolo come un pesciolino per rimanere a galla. I miei buoni propositi di ricominciare con gli allenamenti si sono andati a fare friggere, aiutati dall meravigliosa notizia che la maratona di Torino a cui volevo partecipare questa primavera è stata rinviata a novembre 2010...sgrunt! Insomma il mio umore è nero come gli spiritelli della fuliggine e tutti i progetti che mi affollano la mente rischiano di sommergermi senza che io abbia la forza di portarne a termine neanche uno.
Ecco ora che vi ho subissato con le mie gnole (leggasi lamentele, leggasi magari voi vorreste qualcosa di più allegro/interessante) vi lascio con un dolcino ideale per il fine settimana. Vi avverto è una pura bomba calorica, ma se avete bisogno di tirarvi un po' su il morale con una coccola libidinosa...bé questo è l'ideale. Quindi preparatevi il vostro beverone caldo preferito, sbattete fuori di casa marito, fidanzato, figli, gatto, cane e anche pesce rosso, mettetevi comode sul divano indossando il vostro pigiamone preferito, mettete su un film melenso e per nulla impegnato (no per oggi nulla che abbia qualcosa di vagamente intellettuale) e godetevi la scioglievolezza di questo concentrato di piacere!


NB: per i maschietti che capitano qui, mi dispiace ma questa volta la dedica è tutta al femminile...al rientro della gita forzata però potrete assaggiare i resti, sempre che ne rimangano ;D


BROWNIES CON NOCI E CIOCCOLATO BIANCO

IMG_5384
(ricetta originale tratta da Ottolenghi)



Ingredienti: 200 gr di burro/ 280 gr di farina 00/ ½ cucchiaino di sale/ 300 gr di cioccolato fondente a pezzi/ 2 uova/ 220 gr di zucchero di canna/ 1 cucchiaino di semi di vaniglia/ 2 cucchiaini di caffè solubile/ 200 gr di cioccolato bianco tritato grossolanamente/ 200 gr di gherigli di noci.

Preriscaldate il forno a 170°. Imburrate una teglia quadrata da 22 cm e foderatela con la carta da forno. Mescolate il sale e la farina setacciata.
Mettete il burro e il cioccolato fondente in una ciotola e fateli sciogliere a bagnomaria (io ho messo il tutto nel forno a microonde).
In un’altra ciotola capiente, sbattete leggermente le uova con lo zucchero e la vaniglia. Lavorate solo fino a quando non saranno amalgamati, in modo da non incorporare aria nelle uova. Unite alle uova il cioccolato fuso e la farina setacciata, mescolate, aggiungete il caffè solubile e infine il cioccolato bianco e le noci, precedentemente tritati al coltello.
Versate il composto ottenuto nella teglia e infornate per circa 25 minuti. Per verificare la corretta cottura dei brownies inserite uno stuzzicadenti al centro. Il dolce non dovrà essere liquido ma ancora umido. Una volta tolto dal forno lasciatelo raffreddare completamente prima di sformarlo e tagliarlo a cubetti.

lunedì 2 novembre 2009

Riflessi(oni) di Novembre

I colli bolognesi si sono vestiti d'oro, come se vivessero un secondo risveglio prima del lungo riposo invernale. Un risveglio più delicato e morbido rispetto a quello primaverile. I colori sono caldi, soffusi, sfumati dal vapore che sale dalla terra, come un sospiro. L'Eremo di Tizzano, domina un colle calvo, dove la terra scura e grassa è ancora coperta dal manto verde dell'erba. La strada si inerpica fra filari di viti dove ormai i grappoli sono solo un profumato ricordo e le foglie hanno assunto sfumature incredibili, gioielli traslucidi. Il vento è frizzante e passando fra le fronde crea vortici dorati, una nevicata autunnale che riempe l'aria di voci crepitanti.

for blog

for blog

Giro il viso verso i raggi tiepidi del sole, la natura parla in mezzo a tutto questo silenzio. Ha una storia da raccontare, lunga quanto l'età del mondo, duramente poetica. Un racconto fatto di stagioni che si susseguono, che plasmano, creano e mutano. Affondo le dita nell'erba corta, bagnata dall'umidità, gli occhi che si soffermano su prismi colorati, sulle variazioni di luce e cercano di abbracciare questo paesaggio ondulato. La frenesia della quotidianità è lontana, un ricordo opaco soffocato da questa incredibile bellezza. Le giornate si accorciano, presto i campi diventeranno un uniforme manto bruno, le zolle rivoltate, gli alberi spogli volgeranno i rami verso il cielo plumbeo dell'inverno. Qui forse cadrà la neve, bianco fantasma a ricoprire ogni cosa. Come possiamo distruggere tutto questo con la leggerezza della nostra indifferenza? Come possiamo noi folli insetti che infestano questo pianeta, avvelenandolo ogni giorno di più, uccidere questo incanto senza neanche soffermarci a pensare? E se nel nostro piccolo, ogni giorno, cerchiamo di rispettare questa nostra Terra, è il momento di fare sentire la nostra indignazione, il nostro coro di protesta. Anche attraverso un click.




Scaricate la canzone che troverete seguendo il link, varrà come firma alle richieste che verranno presentate a Copenaghen. Un modo per non restare in silenzio.


E ora dopo questo piccolo appello vi offro uno stuzzichino, preparato sabato sera per la cena di halloween.

CHIPS DI POLENTA CON MOUSSEDI PORCINI

IMG_5391
(ricetta originale Sale&Pepe novembre 2009)

Ingredienti per le chips: 500 gr di polenta gialla fredda (io l'ho comprata dal panificio ma voi potete farla in casa ;D) / 200 gr di farina di mais / olio di semi di mais

Ingredienti per la mousse: 200 gr di porcini già puliti/ 2 cucchiai di olio extravergine d'oliva/ uno spicchio d'aglio/ un albume/ 100 gr di crème fraiche (l'ho trovata da Naturasì)/ un cucchiaio di erba cipollina essiccata/ sale

Tagliate i porcini a fette e fateli rosolare in una padella con l'olio d'oliva e lo spicchio d'aglio sbucciato e tagliato a metà. Cuocete fino a quando risultano asciutti e dorati. Eliminate l'aglio, salateli leggermente e tritateli fini. Mescolate i porcini con la crème fraiche e l'erba cipollina. Montate l'albume a neve ferma e incorporatelo al composto di funghi. Regolate di sale e tenete da parte.

Tagliate la polenta a fettine spesse circa 2 mm, passatele nella farina di mais e friggetele in abbondante olio di semi finchè risuteranno dorate e croccanti. Sgocciolate le chips cu carta da cucina e servite accompagnate dalla mousse

NB: la ricetta originale consiglia di servirle le chips calde. Io non volendo friggere all'ultimo minuto le ho cotte alla mattina, sgocciolate benissimo e passate al grill poco prima di servire. Le abbiamo trovate ottime.

venerdì 30 ottobre 2009

Voglia di andare...

Questo ottobre mi ha regalato giornate dorate. La nebbia mattutina si dirada per lasciare spazio ai raggi che attraversano le foglie e la voglia di partire bussa insistente alla mia porta. Desidero camminare nei boschi, sentire l'odore di terra bagnata, funghi e legna che brucia nei caminetti. Desidero guardare il mare, agitato e scuro che si arriccia in molteplici onde, la spiaggia deserta e il vento tagliente che alza mulinelli di sabbia. Vorrei passeggiare per le vie sconosciute, ammirare monumenti mai visti e rifugiarmi in qualche bar, al calar della sera, con le guance arrossate dal freddo e gustare un tè bollente con gli occhi ancora pieni delle meraviglie osservate durante il giorno.
Le dita battono sui tasti alla ricerca di nuove mete e sempre più spesso mi soffermo a leggere di questa terra che non ho mai avuto occasione di visitare. Mi sembra quasi di sentire il profumo antico e genuino dei suoi piatti tradizionali, di poter godere delle volute dei suoi edifici barocchi e svegliarmi alla mattina con il sole che si riflette sui trulli. Sui vostri blog ho letto tanto della Puglia, di come vi abbia catturato con i suoi paesaggi, i suoi sapori e la sua gente. E così alimento questo mio desiderio lanciandomi in una ricetta tipica, vista una sera su Gambero Rosso Channel e che mi ha rapito immediatamente per il suo sapore pieno e cremoso


PITTA LECCESE

IMG_5377


Ingredienti: 1100 gr di patate/ 5 grosse cipolle/ 100 gr di pecorino romano/3 scatolette di tonno sott'olio/500 gr di passata di pomodoro/ 1 uovo/ pan grattato/ olio evo/sale

Lavate e sbucciate le patate e mettetele a lessare in abbondante acqua leggermente salata. Una volta cotte, passatele con lo schiacciapatate in modo da ottenere una purea. Aggiungetevi l'uovo e il pecorino romano e lavorate con le mani fino a ottenere un composto liscio.
Nel frattempo sbucciate le cipolle e affettatele sottilmente, poi mettetele ad appassire in una larga padella con abbondante olio extra-vergine (la fiamma deve essere bassissima). Una volta appassite le cipolle unite la passata di pomodoro, salate leggermente, coprite con un coperchio e cuocete fino a che il sugo è stato completamente assorbito. Pochi minuti prima che le cipolle siano pronte aggiungete il tonno, scolato dall'olio di conservazione, e con un cucchiaio riducetelo a pezzi. Finite la cottura e tenete da parte.
Riprendete ora la purea di patate e imburrate una teglia spolverandola con poco pan grattato. Bagnatevi le mani con dell'acqua fredda, prelevate un po' di purea e appiattitela fra le mani. Mettetetela sul fondo della pirofila creando mano mano un primo strato di patate alto circa 1 centimetro e mezzo. Copritelo con le cipolle e il tonno. Ricopritelo con un altro strato di patate componendolo sempre con la purea appiattita fra le mani bagnate. Versate un paio di cucchiai d'olio sulla superficie della pitta e con il palmo della mano livellatela per bene. Spolverate con poco pangrattato e cuocete in forno già caldo a 180° per 30-40 min (la pitta deve colorirsi leggermente)

NB*: la ricetta originale prevede che al posto del tonno si uniscano alle cipolle un pugno di capperi e 250 gr di olive nere denocciolate, prima di versare la passata. Dato che la weazel detesta ambedue questi ingredienti ho trovato alcune versioni di pitta che prevedono l'utilizzo del tonno. Ora non vi resta che provare entrambe le versioni e decidere quella che preferite ;D

NB**: come dicevo la ricetta l'ho vista per la prima volta su Gambero Rosso Channel, ma non essendo riportate le dosi per preparare la pitta mi sono ispirata a questa ricetta

lunedì 26 ottobre 2009

La lunga marcia

Ieri mentre io andavo a zonzo per la magica Venezia, la weazel correva la sua quarta maratona...I'M VERY PROUD OF YOU



per blog



per blog



per blog



per blog


E questa è la colazione del campioncino, quindi è anche un po' merito mio questo risultato ;D



MUFFIN MANDORLE E NOCCIOLE CON CREMA DI CASTAGNE



IMG_5362




Ingredienti per 12 muffin: 255 gr di farina ai cinque cereali/ 1 bustina di lievito per dolci/ una presa di sale/ 130 gr di zucchero di canna/ 1 uovo/ 260 ml di latte/ 85 gr di burro fuso e raffreddato/ 100 gr di mandorle tritate fini/ 70 gr di nocciole spellate tritate fini


Ingredienti per la crema di castagne al rum e liquore di mandorla: 1 chilo di castagne/ 700 gr di zucchero/ una tazzina da caffè di rum e una di liquore alla mandorla


Preparazione della crema: Lavate sotto l'acqua corrente le castagne, incidetene la buccia con un coltellino affilato e mettetele nella pentola a pressione. Ricopritele abbondantemente con acqua e cuocete per 40 minuti dal fischio. Scolatele e mettetele all'interno di uno strofinaccio di cotone fino a che sono tiepide. Sbucciatele, togliendo anche la pellicina interna e raccogliete la polpa in una ciotola. Versate la polpa in una pentola dal fondo spesso, unite lo zucchero e i liquori e fate cuocere a fuoco dolce fino a che il tutto non ha assunto l'aspetto di una crema (per renderla ancora più liscia potete frullare il composto con un frullatore a immersione). Questa crema si può conservare come un marmellata qualsiasi in barattoli di vetro sterilizzati


Preparazione dei muffin: Mettete tutti gli ingredienti secchi in una ciotola capiente e mescolateli con una forchetta in modo da amalgamarli. In un'altra ciotola versate il latte, il burro fuso e l'uovo, sbatteteli leggermente e versateli sopra agli ingredienti secchi. Mescolate con una spatola affinché gli ingredienti si amalgamino (non devono vedersi tracce di farina).

Imburrate gli stampi per muffin e in ciascuno versate una cucchiaiata di impasto. Con un cucchiaino mettete al centro di ogni muffin una noce di crema di castagne e ricoprite con l'impasto rimanente. Cuocete a 170° in forno già caldo e ventilato per circa 20-25 minuti



IMG_5366



E con questi muffin davvero molto energetici partecipo alla raccolta di Mara



martedì 20 ottobre 2009

JAP

Domenica sera abbiamo organizzato una cena jap style. Era la prima volta che mi cimentavo con la cucina giapponese, nonostante sia un'assidua frequentatrice di questo posticino qui. L'esperimento è stato molto soddisfacente, ma soprattutto è stato divertentissimo preparare i vari bocconcini di sushi assieme a Riki e Dessy. La weazel poi ci ha allietato con la creazione del suo primo pallottino di riso. Saranno state le mani troppo poco umide o esageratamente calde, ma il riso invece che compattarsi in un cilendretto si è attaccato a ogni centimetro dei suoi palmi e dato che sprecare il cibo è un crimine, la weazel ha sapientemente lappato ogni chicco (shhh non glielo dite che ho raccontato questa cosa imbarazzante ;D).
Non avevo mai cucinato a più mani, ma è stata un'esperienza davvero bella e credo che si ripeterà presto (sempre cucina etnica, che ne dite??). Purtroppo non ho fatto le foto del sushi preparato, anche perché nonostante l'indubbia bontà dobbiamo perfezionarci nell'estetica :D Ma ho fatto qualche scatto ai dolcetti che hanno accompagnato il tè del pomeriggio. Io li ho trovati assolutamente favolosi, molto profumati e squisitamente morbidi. Spero piaceranno anche a voi



DOLCETTI GIAPPONESI AL MATCHA



Dolcetti giapponesi

(qui la ricetta originale)


Ingredienti: 3 uova/ 150 gr di zucchero/ 110 gr di farina di riso/ 150 gr di fecola/1 cucchiaio abbondante di tè matcha/ 5 gr di lievito per dolci

Montate le uova, aggiungendo mano mano lo zucchero fino a farle diventare bianche e spumose. Setacciate tutti gli altri ingredienti e poco per volta uniteli alle uova montate, incorporandoli con una spatola e movimenti dal basso verso l'alto per non smontare l'impasto. Scaldate il forno a 180°. Foderate 3 leccarde con la carta forno. Riempite un sac à poche con l'impasto e create delle piccole cupolette direttamente sulla carta forno. Devono avere un diametro non superiore al centimetro e mezzo (distanziatele bene l'una dall'altra perché in cottura aumentano di volume). Infornate i dolcetti per circa 10 min, devono colorirsi appena. Togliete le leccarde dal forno e rimuovete i dolcetti solo dopo che si saranno raffreddati

Con questa ricetta partecipo alla raccolta di Susina ;)

venerdì 16 ottobre 2009

World Bread Day

Per me entrare in panetteria è sempre stata una gioia. Quel profumo inconfondibile e avvolgente ha il potere di rasserenarmi. Ricordo che quando il sabato mattina andavo a fare la spesa con i miei genitori il momento più bello era la fermata al panificio, quelle forme ancora calde e fragranti, la crosta che si spezzava con un suono inconfondibile, le dita che scavavano la mollica così morbida che si scioglieva in bocca, lasciando un retrogusto stupendamente zuccherino. Il rischio di arrivare a casa con il sacchetto praticamente vuoto era altissimo.
Adesso da qualche tempo ho scoperto il piacere di fare il pane in casa. Questo è stato il dono più bello che questo mio salotto virtuale mi ha regalato. Incantata dalla maestria di alcune di voi, dai vostri tentativi ed esperimenti, mi sono lasciata travolgere dalla magia di avere "le mani in pasta". Poi un giorno, dentro un pacchettino spedito dalla dolcissima Anto, è arrivata LEI. La pasta madre, un blobbino vispo e arzillo, e bisognoso di cure. Da quel momento la mia curiosità è a dir poco lievitata :D e ormai rinfreschi e panificazione sono diventati riti settimanali che hanno coinvolto persino la weazel. E non c'è momento più bello di quello in cui incollata al vetro del forno osservo il mio nuovo pane crescere, chiedendomi se l'interno sarà sufficientemente alveolato e la superficie abbastanza croccante.
E' proprio per questa sensazione di creare ogni volta qualche cosa di nuovo e irripetibile che oggi sono molto felice di partecipare al

world bread day 2009 - yes we bake.(last day of sumbission october 17)

FOUGASSE

IMG_5284

Ingredienti: 400 gr di farina manitoba + 100 di farina 0/ 300 ml di acqua tiepida/ 200 gr di pasta madre rinfrescata/ 1 cucchiaio abbondante di miele di castagno/ 1 cucchiaino di sale/ olio di oliva qb

In una ciotola formate la fontana con le farine. Sciogliete la pasta madre in circa metà dell'acqua e versate il tutto nel centro della fontana. Incorporate la farina al liquido con un cucchiaio inizialmente, poi iniziate a impastare a mano versando lentamente l'acqua rimanente. Aggiungete anche il miele e quando l'impasto ha già preso una certa trama unite anche il sale. Continuate a impastare per circa 15 min. Inizialmente il composto risulta abbastanza colloso, ma non aggiungete altra farina, impastando diventerà sempre più elastico e meno appiccicoso.
Ungete abbondantemente con l'olio di oliva una ciotola, date la forma di una palla all'impasto, trasferitelo all'interno della ciotola, coprite con la pellicola da cucina e mettete a lievitare fino al raddoppio in un luogo tiepido (ci vorranno almeno 3 ore).
Trascorso questo tempo, mettete l'impasto sul piano di lavoro leggermente infarinato e lavoratelo energicamente, in modo da sgonfiarlo bene. Foderate due leccarde di carta forno e infarinatele bene. Dividete in due l'impasto e allargate con le mani entrambe i pezzi fino a ottenere due dischi oblunghi. Con un coltello affilato incideteli in modo da replicare le venature di una foglia (io ho seguito questo tutorial).


Spolverate la superfice delle fougasse con della semola, coprite con un panno e lasciate lievitare ancora per circa 1 ora e mezza.
Preriscaldate il forno a 220°. Trascorso il tempo di lievitazione, spennellate le fougasse con l'olio d'oliva e insaporitele con i semi o gli odori che preferite (io ho usato i semi di papavero, ma vanno altrettanto bene quelli di sesamo o degli aghi di rosmarino tritati).
Infornate le fougasse e cuocete per circa 20 minuti, devono dorarsi leggermente.

Risulta un pane molto croccante fuori ma con un interno morbido e dall'aspetto molto scenografico. Non si conserva a lungo, ma riscaldandolo in forno riacquista parte della sua fragranza. La ricetta l'ho sicuramente trovata su un blog ma non ricordo quale; se il legittimo propietario dovesse riconoscerla me lo dica, sarò felicissima di indicare il link

giovedì 15 ottobre 2009

Against Global Warming


Oggi è un giorno importante. Oggi è il giorno in cui i blogger di tutto il mondo uniscono la loro voce per evidenziare uno dei maggiori problemi che minacciano la nosta società, il nostro mondo, il nostro futuro. Chiunque ha sentito parlare di riscaldamento globale, ma sono convinta che ancora troppe poche persone siano consapevoli di quanto grave sia la situazione. E questo disinteresse purtroppo sembra essere diffuso anche fra i governi dei paesi industrializzati. Nonostante la sottoscrizione di molti del Protocollo di Kyoto e la promessa di una svolta "ecologista" fatta dal neo-presidente degli Stati Uniti Barack Obama, i dati riferiti all'innalzamento dei gas serra, i maggiori responsabili del riscaldamento globale, sono terribilmente preoccupanti. Il riscaldamento globale non è solo un pericolo climatico. La desertificazione, l'innalzamento degli oceani, i recenti maremoti e terremoti sono strettamente collegati a questo fenomeno.
Credo quindi che ognuno di noi debba impegnarsi affinchè i Grandi non dimentichino che questo è l'unico pianeta che abbiamo a disposizione, è da lui che traiamo cibo, energia e vita. Dobbiamo quindi assumerci l'impegno di proteggerlo e rispettarlo. Ogni giorno possiamo fare un piccolo gesto per rendere possibile un cambiamento. Ogni giorno possiamo decidere di aiutare l'ambiente e impedire catastrofi irreversibili. Poche e semplici regole e abitudini possono davvero fare la differenza, possono cambiare dinamiche che stanno rendendo la Terra un luogo sempre meno accogliente per tantissime persone. Poche e semplici regole...

50 Consigli per combattere il riscaldamento globale

1.Alza il termostato di 2° in estate e abbassalo di 2° in inverno
Quasi metà dell'energia che usiamo in casa se ne va per il riscaldamento o il condizionamento dell'aria. Puoi risparimare quasi una tonnellata all'anno di CO2 con questo piccolo accorgimento.

2.Pulisci o sostituisci i filtri della cappa e del condizionatore
Pulire un filtro della cappa della cucina o del condizionatore fa risparmiare circa 160 chili di anidride carbonica ogni anno.

3.Non lasciare le apparecchiature elettriche in stand-by
Usa il bottone di spegnimento presente sull'apparecchio. Un televisore acceso per 3 ore al giorno (il tempo che gli europei passano in media davanti alla TV) e lasciato in stand-by per le rimanenti 21 ore, usa circa il 40% dell'energia nella modalità stand-by.

4.Spegni le luci quando non ci sei
Non tenere le luci accese nelle stanze dove non c'è nessuno, e se hai un negozio o un'attività commerciale, non lasciare l'illuminazione attiva quando il negozio è chiuso.

5.Stacca i trasformatori dei caricabatterie
I trasformatori elettrici del modem, del caricabatterie per cellulari, e di molte altre apparecchiature, rimangono sotto tensione ed assorbono energia anche quando l'apparecchio è spento o scollegato. Ognuno di questi trasformatori consuma da 1 a 5 watt: supponendo che in una casa ce ne siano una dozzina, semplicemente staccandoli dalla presa di corrente quando non ne hai bisogno potresti risparmiare 40 € all'anno sulla bolletta.

6.Usa le batterie ricaricabili invece delle pile usa e getta
Un set di pile ricaricabili ad alta capacità costa circa due volte e mezzo un normale blister di pile stilo o mini-stilo, compreso il caricabatterie. Dopo sole tre ricariche, avrai già riassorbito l'investimento iniziale, e risparmierai il costo di produzione e smaltimento delle pile usa e getta. Potrai ricaricarlericaricare centinaia di volte prima che perdano efficienza. Usale per telecomandi, fotocamere, lettori Mp3, tutto ciò che va a batterie.

7.Sbrina regolarmente i vecchi frigoriferi ed i congelatori
Un frigorifero o un freezer sbrinato hanno un'efficienza energetica maggiore. Meglio ancora se puoi sostituirli: i nuovi modelli di frigorifero hanno dei cicli automatici di sbrinamento e sono circa due volte più efficienti rispetto ai predecessori.

8.Metti un coperchio sulle pentole quando cucini
Così facendo, il cibo raggiungerà più in fretta la temperatura necessaria e risparmierai energia preparando il pranzo. Le pentole a pressione sono ancora più efficienti: fanno risparmiare fino al 70%.

9.Usa lavastoviglie e lavatrice solo a pieno carico
Se devi usarle quando non sono piene, usa il programma a mezzo carico o il programma economico. Non c'è nemmeno bisogno di impostare temperature troppo alte: i detergenti moderni sono così efficaci che lavano bene abiti e piatti anche a basse temperature.

11.Usa i diffusori a risparmio energetico per i rubinetti
Sia in bagno che in cucina. Sempre grazie agli incentivi statali, non sarà difficile trovare aziende che regalano diffusori a risparmio energetico. Con un diffusore risparmi non solo acqua, ma anche energia quando l'acqua è calda (ne usi di meno).

12.Ricicla i rifiuti in casa
Puoi risparmiare un'altra tonnellata di anidride carbonica ogni anno se inizi a riciclare i rifiuti che generi (tipicamente carta, vetro, lattine ed imballaggi di plastica)

13.Ricicla i rifiuti organici
Circa il 3% delle emissioni dei gas serra sono rilasciate attraverso la decomposizione dei rifiuti biodegradabili. Riciclando l'organico (o compostandolo se hai un giardino), puoi contribuire ad alleviare questo problema. Assicurati che il compostaggio sia corretto, con sufficiente ossigeno, altrimenti il compost rilascerà metano e cattivi odori.

14.Compra in modo intelligente
Una bottiglia da 2 litri richiede meno energia per essere prodotta, e produce meno rifiuti di una bottiglia da un solo litro.
Inoltre, compra prodotti di carta riciclata: essi richiedono dal 70% al 90% di energia in meno per essere prodotti, ed in più preserverai le foreste.

15.Riutilizza le buste della spesa
Quando fai la spesa, risparmia denaro e rifiuti portando con te sacchetti non monouso, invece di accettarli dal supermercato. I rifiuti plastici non solo liberano anidride carbonica e metano nell'atmosfera, ma possono anche inquinare l'aria, il terreno e le falde acquifere.

16.Acquista alimenti prodotti localmente
Gli ingredienti di un pasto in Europa viaggiano mediamente per oltre 1.200 km prima di arrivare sul tuo piatto. Acquistare frutta, verdura, carne e pesce prodotti nelle vicinanze della tua città aiuteranno a risparmiare sul carburante e faranno girare l'economia nella tua comunità.

17.Compra prodotti freschi invece dei surgelati
I surgelati richiedono circa 10 volte più energia dei cibi freschi per essere confezionati.

18.Consuma cibo BIOlogico
I terreni coltivati organicamente catturano e trattengono molta più anidride carbonica rispetto alle coltivazioni industriali. Se coltivassimo biologicamente tutta la frutta e la verdura che consumiamo, potremmo togliere miliardi di tonnellate di diossido di carbonio dall'atmosfera!

19.Mangia meno carne
Il metano è il secondo gas serra per quantità, e le vacche sono tra le più grandi produttrici di metano al mondo. La loro dieta erbivora e gli stomaci multipli causano la produzione di metano, che viene esalato ad ogni respiro.

20.Mantieni in efficienza l'automobile
La manutenzione regolare aiuta a mantenere l'efficienza energetica e a ridurre le emissioni. Sostituisci il filtro dell'aria e rabbocca l'olio ogni 20.000 km, evita che la marmitta arrugginisca, e fai il tagliando regolarmente.

21.Usa un motore di ricerca a sfondo nero
Il monitor del tuo compurer usa molta meno energia se visualizza pixel neri invece che bianchi. Puoi usare Blackle per eseguire le tue ricerche in Google usando uno sfondo nero e risparmiando energia.

Questa è una piccola parte dei consigli che si possono seguire, qui potrete trovare la lista completa. Mi farebbe molto piacere se nei commenti qualcuno mi scrivesse se segue qualcuno degli stratagemmi che ho evidenziato in grassetto...personalmente non ci avevo pensato, ma cercherò di attuarli al più presto ;)

martedì 13 ottobre 2009

Gallina vecchia fa buon...tonno

Il brodo in casa mia è una faccenda seria. Ricordo enormi pentoloni fumanti, lasciati sul fuoco per ore e ore e poi messi a raffreddare in terrazza. Il vapore di quel liquido caldo e grasso saturava il piccolo ambiente, appannando i vetri. Le grandi chiazze dorate e viscose venivano rimosse con cura certosina a intervalli regolari, la garza ne catturava l'untuosità lasciando nella pentola un brodo sempre più chiaro e profumato. E io sentivo già nella memoria il suo sapore caldo e avvolgente, ne pregustavo il tocco morbido e delicato sul palato, immaginavo il gusto dei tortellini che ne avrebbero assorbito l'essenza. Ma come tutte le cose, il rito del brodo, aveva anche una parte poco piacevole. La sua preparazione significava infatti dover smaltire nei giorni seguenti la carne che l'aveva così sapientemente aromatizzato. E se per quanto riguardava il manzo lo stratagemma di affogarlo in ettolitri di salsa verde o senape riusciva a nasconderne la stopposità, quando toccava alla gallina, non c'era alcun modo per renderla gradevole. Per me era un supplizio mangiare quella carne sempre troppo filamentosa e con un vago retrogusto di cartone.Ma gli anni passano e può capitare, un giorno, di incappare nella soluzione che risolve ogni problema.

TONNO DI GALLINA

Tonno di Gallina
(ricetta originale su Sale&Pepe ottobre 2009)

Ingredienti: 1 gallina da un chilo pulita (la mia veniva direttamente dal contadino)/ una cipolla/ due carote/ 2 costole di sedano/ alloro/ salvia (io l'avevo solo secca, ma se l'avete usatela fresca)/ rosmarino/ bacche di ginepro/ 4 spicchi di aglio, pelati ma lasciati interi/ bacche di pepe rosa/ timo essiccato/ sale e pepe/ olio extra-vergine d'oliva q.b.

Sciacquate la gallina con cura sotto l'acqua corrente, sbucciate la cipolla, pelate le carote e lavate e spuntate le costole di sedano. Ponete la gallina e le verdure nella pentola a pressione* e copritele con 2 litri di acqua fredda, aggiungete una manciata di sale grosso e cuocete per 30 minuti da fischio.
Aprite la pentola a pressione dopo aver bagnato il coperchio con dell'acqua fredda e trasferite la gallina in una ciotola. Il brodo, una volta raffreddato e sgrassato, potete utilizzarlo come desiderate.
Una volta che la gallina si è freddata, privatela della pelle e spolpatela, tagliando la carne a pezzi piuttosto grandi. Lavate e asciugate le erbe aromatiche. In un barattolo di vetro da mezzo litro a chiusura ermetica fate uno strato con la carne di gallina, cercando si compattarla il più possibile. Ricoprite con le erbe aromatiche, le spezie, sale e pepe e procedete in questo modo fino ad aver terminato la carne. Aggiungete anche gli spicchi di aglio fra gli strati. Versate l'olio all'interno del vaso, in modo che ricopra la carne totalmente. Con le dita pressate la carne per far uscire eventuali bolle d'aria e chiudete il coperchio. Lasciate riposare il tonno di gallina per almeno due giorni in frigorifero. Si conserva a lungo (dopo 15 giorni è ancora buono)

*se non avete la pentola a pressione, mettete le verdure in una pentola con l'acqua fredda. Portate a ebollizione, salate e aggiungete la gallina. Cuocete, coperto, per circa 2 ore

Tonno di Gallina

Preparata in questo modo la gallina diventa ottima, perfetta per arricchire insalate o panini

domenica 11 ottobre 2009

Banana Cake

E anche questo fine settimana sta per finire. Vorrei avere la capacità di prolungare questa soleggiata domenica per qualche ora in più. Avere il tempo per dedicarmi a tutte quelle piccole attività che durante la settimana si perdono fra le pieghe degli impegni quotidiani. Ho ripreso ad allenarmi sia nella corsa che a thai boxe e alla sera arrivo talmente stanca e dolorante che anche il pensiero di mettere a posto l'archivio delle foto mi sconvolge. Ma piano piano riprenderò il ritmo, i miei muscoli smetteranno di sembrare pezzi di legno incandescente e il divano mi tenterà sempre meno con il suo sonnolento abbraccio.
Intanto conserverò il profumo di questa mattina. Mi sveglierò col profumo di questo cake e ingannerò l'imminente lunedì, almeno per qualche altro minuto


BANANA CAKE

IMG_5293



La ricetta di questo cake si basa su quella del pane del mattino di Alex. Dopo essere finalmente riuscita a trovare il latticello da Naturasì, avevo intenzione di provare a farlo, ma c'erano anche 2 banane che occhieggiavano disperate dal porta frutta. E così è saltato fuori questo dolce, molto profumato, umido e morbido

Ingredienti: 450 gr di farina/ 4 cucchiai (tablespoon) di zucchero di canna (tipo muscovado)/3 cucchiaini (teaspoon) di lievito per dolci/4 cucchiai (tablespoon) di semi di papavero /4 cucchiai (tablespoon) di semi di girasole/ 2 cucchiai (tablespoon)di uvetta di corinto/ 1 cucchiaino (teaspoon) di sale/ 2 banane mature/ 500 ml di latticello/ burro per lo stampo

Riscaldate il forno a 200°C. Setacciate la farina e il lievito in una terrina capiente, aggiungete lo zucchero, il sale , i semi e l'uvetta e mescolate il tutto. Frullate le banane insieme al latticello e versateli lentamente sugli ingredienti secchi mescolando fino ad ottenere un impasto morbido. Imburrare uno stampo da cake e versateci l'impasto. Spolverizzate la superficie con un po' di zucchero di canna e cannella in polvere. Infornate per 30 minuti e poi abbassate la temperatura del forno a 150°C. Continuate la cottura per altri 30 minuti. Fate la prova dello stecchino prima di estrarre il cake dal forno. Togliete il pane dallo stampo e lasciatelo raffreddare su una griglia.

IMG_5300



E con questa ricetta partecipo al contest di Juls e Macchine Alimentari "Sunday Morning"

mercoledì 7 ottobre 2009

My Jewish Part

img002

San Francisco è un ricordo geometrico nella mente. Lo skyline, una successione di parallelepipedi e piramidi fatti di vetro e acciaio che assorbono la luce infuocata del tramonto, mentre nella baia le vele spiegate delle barche sembrano gabbiani intenti a ritornare al nido. Le strade si srotolano in una scacchiera sinusoidale, più in basso la linea netta del Fisherman's Wharf dai cui salgono i vapori dei ristoranti che vendono la zuppa di granchio.

img003

San Francisco è il profumo speziato di China Town, i festoni multicolor attaccati ai fili elettrici in ricordo dell'appena trascorso capodanno, i negozi bui e vagamente inquietanti con le vetrine polverose colme di vasi di vetro dal misterioso contenuto.

San Francisco sono le case vittoriane di Russian Hill, dai colori pastello e le tende immacolate alle finestre, l'Opera House con il cartellone de I Pagliacci, le luci dorate che illuminano tuxedo e abiti da sera.


San Francisco è il cibo kosher mangiato nella sala addobbata a festa di un grande hotel, è il profumo acre delle candele in sinagoga, è vedere la weazel con la kippah e suo padre cantare in yiddish, è conoscere la sua famiglia americana riunita per il Bar Mitzwa di sua cugina, nomi e volti da ricordare, il mio inglese stentato che mi ha permesso di osservare con più attenzione quel nuovo mondo che mi danzava attorno.
San Francisco è un ricordo prezioso, di cui a volte mi assale una profonda nostalgia. San Francisco è i chocolate chip cookies mangiati sul divano guardando gli scoiattoli che giocano sugli alberi in giardino, è la steak che si caramella nella soia in forno, i galloni di latte in un frigorifero grande come una cabina armadio, è il suono della crosta della kallah che si spezza la sera dello shabbath

KALLAH

IMG_5277

ingredienti per il poolish: 125 gr di farina 0/ 125 gr di acqua/ 67 gr di pasta madre liquida proveniente da un doppio rinfresco consecutivo

ingredienti per la kallah: 40 gr di olio di semi/ 45 gr di miele di arancio (io usato del miele d'acacia)/ 2 uova grandi/ 10 gr di sale/ 375 gr di farina 0/ 1 uovo e semi di sesamo per la superficie

Procedimento
Dopo aver rinfrescato la pasta madre liquida per due volte consecutive, prelevatene 67 gr e in una ciotola mescolateli a 125 gr di farina 0 e a 125 gr di acqua. Coprite il poolish con della pellicola da cucina e lasciate lievitare in un luogo riparato per una notte intera
La mattina successiva trasferite il poolish, che nel frattempo avrà assunto una consistenza quasi spumosa, in una ciotola più ampia. Unite la farina e l'acqua e iniziate a impastare, prima con un cucchiaio e poi a mano. Aggiungete il sale e le uova e per ultimo l'olio. Lavorate l'impasto a lungo, deve risultare piuttosto soffice ed elastico ma non appiccicoso (se fosse necessario potete aggiungere un po' di acqua). A questo punto coprite l'impasto con una pellicola, rimettetelo in una ciotola e ponetela nel forno spento. Lasciate lievitare fino al raddoppio (circa 6 ore). A metà di questa lievitazione, riprendete l'impasto, sgonfiatelo, fate le pieghe del secondo tipo e rimettete a lievitare.Trascorse le sei ore mettete l'impasto sul piano di lavoro leggermente infarinato, dividetelo in sei parti uguali e formate dei cordoncini della stessa lunghezza. Disponeteli paralleli fra loro e seguendo questo tutorial formate la treccia.


Mettete la kallah su una teglia rivestita da carta da forno, copritela con un panno umido e lasciate lievitare fino a che è raddoppiata di volume. Sbattete l'uovo in una ciotolina, diluitelo con un goccio d'acqua e spennellatelo sulla superficie della kallah. Inumidite un dito nell'uovo, passatelo nei semi di sesamo e decorate con questi le varie sezioni della treccia.Infornate in forno fià caldo a 190° per circa 30-35 minuti.

IMG_5279

Il risultato è un pane morbido e profumato, molto adatto per la colazione. Si conserva per un paio di giorni, se però prevedete di non finirlo si può tranquillamente congelare tagliato a fette

Ringrazio Izn per i suoi fantastici post sulla pasta madre!
LinkWithin Related Stories Widget for Blogs