domenica 31 luglio 2011

Day 23 - Sunflare

DAY 23 - SUNFLARE


day 23 - sunflare

"Le persone sono come le vetrate.
Scintillano e brillano quando c'è il sole,
ma quando cala l'oscurità
rivelano la loro bellezza
solo se c'è una luce dentro".

Elisabeth Kubler Ross

giovedì 28 luglio 2011

Day 22 - Hands

Ci sono giorni in cui vorrei sparire. Diventare invisibile per qualche ora. Stare a guardare il mondo senza che il mondo possa osservare me. Un'ombra silenziosa, due occhi che scrutano attraverso un vetro appannato. Ci sono giorni in cui sento il mio corpo come un fardello pesante di cui avrei bisogno di sbarazzarmi. E mi ritrovo a fissare il cielo pumbleo fuori dalla finestra, le prime gocce che battono sui vetri. Appoggio la mano sulla superficie fredda e liscia e mi lascio fondere con quella luce ovattata, sparendo per qulache istante come bolle di sapone.

DAY 22 - HANDS

day 22 - hands

martedì 26 luglio 2011

Day 21 - Faceless self-portrait

Sette fiori di ciliegio e uno di loto per proteggermi. Il tatuaggio più importante che posseggo, anche se penso non sarà l'ultimo

DAY 21 - FACELESS SELF-PORTRAIT

tatoo

Come promesso inizio a scrivervi le ricette delle robine portate alla grigliata organizzata per il compleanno della weazel. Iniziamo con qualcosa di veloce, ma che ha suscitato grande approvazione

FETA SOTT'OLIO
feta sott'olio
(per in barattolo da 1 litro)

Tagliate 500 gr formaggio feta a dadini di circa un cm per lato e diponeteli in un barattolo a chiusura ermetica. Aggiungete delle foglie di menta, di basilico e di timo fresche, qulache grano di pepe rosa, di pepe di Sichuan e di pepe lungo, uno spicchio d'aglio un pizzico di sale. Ricoprite il tutto con del buon olio di oliva, fino a raggiungere il bordo del barattolo. Chiudete e lasciate riposare in frigorifero per almeno un paio di giorni prima di utilizzare.

sabato 23 luglio 2011

Happy Birthday to my Luv

Sono in ritardo di un giorno, ma ieri mi sono occupata di festeggiarti realmente ;) Ormai sono anni che passiamo questo giorno insieme e ogni volta vorrei trovare un modo originale per dirti quanto sia grata per averti al mio fianco. Sei la mia casa, la mia famiglia, il mio rifugio e non potrei pensare a una vita senza di te. Grazie di esserci, sempre. Spero che oggi questa piccola festa che abbiamo organizzato ti renda felice, perchè vedere il tuo sorriso mi riempe di gioia

brian


focaccia
focaccia
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feta sott'olio
crostata di prugne
crostata di prugne


DAY 30 - BOKEH

day 20 - bokeh

giovedì 21 luglio 2011

Day 19 - My shoes

Per ballare, per attraversare la vita con un tocco di leggerezza, cambiano forma e colore ma rimangono da sempre un desiderio incontrollabile per la maggior parte delle donne.

day 19 - my shoes

martedì 19 luglio 2011

Day 18 - Something Orange

APRICOTS

day 18 - fruits - apricots

"Five tender apricots in a blue bowl, a brief and exact promise of things to come."

Frances Mayes


La foto è orribile ma sono stata stupita dal trovare una citazione che sembra dipingere alla perfezione il soggetto del mio scatto

lunedì 18 luglio 2011

Day 17 - Tecnology

I love my PC

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Non potrei vivere senza...è l'oggetto tecnologico che più mi manca quando non sono a casa. Fortunatamente alcune cose si possono ancora catturare attraverso carta e penna

L'OCCHIO

Cominciai a interessarmi degli strani murales di O. durante i miei studi di architettura. Sui libri di testo le informazioni riguardanti quegli inquietanti affreschi erano parzialmente incompleti, ma la loro descrizione e le leggende che sembravano nacondersi dietro la loro creazione accesero ben presto la mia fantasia e curiosità. Ben presto cominciai a consultare qualsiasi testo parlasse della ormai disabitata cittadina di O. e degli artisti che ne avevano decorato i muri. Alcune leggende volevano far risalire la creazione di quegli antichi murales alla mano di un unico artista. Un folle visionario che si diceva fosse giunto a O. e in una sola notte avesse sconvolto non solo la sua architettura, ma anche la mente dei cittadini, inducendoli a un cruento suicidio di massa. Altri testi storici attribuivano alla moria che aveva colpito O. l'arrivo di una compagnia di artisti che oltre alla loro pittura aveva portato i germi di una terribile pestilenza. Altri racconti riportavano che la cittadina fosse stata colpita dalla punizione ultraterrena, in quanto la bellezza dei murales, realizzati dagli stessi abitanti, aveva sfidato quella divina.
Fatto sta che fossero secoli che O. fosse stata abbandonata a se stessa e alla propria personale rovina. Poche spedizioni erano state compiute per riportare alla luce la bellezza di quei capolavori, ma le dicerie che avvolgevano la storia di O. e la condizione disastrosa in cui erano stati trovati i dipinti aveva fatto perdere qualsiasi interesse nei confronti della cittadina. Questa indifferenza, però, non aveva fatto altro che accrescere il mio desiderio di ammirare personalmente quegli inquietanti dipinti. affittai così un piccolo appartamento nel centro abitato più vicino a O.
Durante la notte alla luce della candela studiavo i pochi testi che parlavano dei murale, mentre durante il giorno percorrevo i sentieri, invasi dalla vegetazione, che avrebbero dovuto condurre al villaggio. Fu durante una di queste perlustrazioni che, oltrepassando un basso crinale coperto di odorosa macchia mediterranea, vidi sotto di me spuntare le rovine di quella doveva essere stata O. .Mi incamminai aprendomi un varco fra le alte sterpaglie scoprendo quella che doveva essere stata la via principale. Ai lati, diroccate e cadenti, sorgevano i resti delle abitazioni, spuntand dal terreno come denti malati, l'intonaco ormai quasi completamente scrostato. Poi improvvisamente li vidi, come scene dantesche, comparire sugli edifici più interni e meglio conservati. Bocche spalancate in urli muti, volti disporti dalla paura e dall'odio e altre immagine che preferisco non descrivere su questo diario. Avanzai attraverso quello spettacolo in una sorta di trance, sopportando quella vista ripetendomi che erano solo creazioni di una qualche mente
disturbata. Riuscii a placare in parte i miei timori, cercando di apprezzare la maestria che aveva reso quei dipinti così vividi. Ma poi, come se un passaggio per gli inferi si fosse spalancato, davanti a me vidi quell'ultimo murales, dipinto su un grande portone di legno scuro. Un occhio malvagio, spalancato, mi fissava, vivo e mobile, scandagliava i recessi più profondi della mia anima. Sentivo la pelle bruciare e fronte farsi umida di sudore. Il mio corpo sembrava non rispingere all'istinto primordiale di fuggire da quel luogo maledetto. I miei occhi erano fissi e inchiodati a quel pozzo nero e oscuro in cui brillavano lampi di pura follia. Poi, come quando ci si sveglia da un incubo, trovai la forza di distogliere lo sguardo, di spezzare l'incantesimo che fino a quel momento mi aveva trattenuto in quel posto osceno. Corsi diperatamente e non mi voltai mai indietro fino a che non raggiunsi il mio appartamento, finalmente al sicuro, di nuovo in mezzo ad altri esseri umani. Per calmare i nervi, preparai un bagno caldo. Ma fu proprio allora, quando mi spogliai per immergermi nell'acqua ristoratrice che scoprii che l'orrore mi aveva seguito fino a lì. Riflesso nello specchio, al centro del torace, vidi tatuato nella pelle un occhio nero e malvagio, che mi osservava, deridendomi.

domenica 17 luglio 2011

Lights

DAY 16 - LONG EXPOSURE

lights
(still)


lights
(mouvement)

venerdì 15 luglio 2011

Day 15 - Silhouette

DAY 15 - SILOUHETTE


day 15 - silhouette

ikea night-lamp

giovedì 14 luglio 2011

Day 14 - Eyes

My tiger's eye

ziggy



Tyger! Tyger! Burning bright
In the forests of the night:
What immortal hand or eye
Could frame thy fearful symmetry?
In what distant deeps or skies
Burnt the fire of thine eyes?
On what wings dare he aspire?
What the hand dare seize the fire?
And what shoulder, and what art,
Could twist the sinews of thy heart?
And when thy heart began to beat,
What dread hand? And what dread feet?
What the hammer? What the chain?
In what furnace was thy brain?
What the anvil? What dread grasp
Dare its deadly terrors clasp?
When the stars threw down their spears,
And water'd heaven with their tears:
Did He smile His work to see?
Did He who made the Lamb make thee?
Tyger! Tyger! Burning bright
In the forests of the night:
What immortal hand or eye
Dare frame thy fearful symmetry?

Tigre! Tigre! Ardente e Luminosa,
nella foresta della notte,
Quale immortale mano o occhio
poté dare forma alla tua terribile simmetria?
In quali lontani abissi o cieli
bruciò il fuoco dei tuoi occhi?
Su quali ali osa egli librarsi?
Che cosa osa afferrare il fuoco?
E quale spalla, e quale ingegno,
poté torcere le fibre del tuo cuore?
E quando il tuo cuore iniziò a battere,
quale terribile mano? E quale terribile piede?
Quale martello? Quale catena?
In quale fornace fu (plasmata) la tua mente?
Quale incudine? Quale terribile stretta
osa afferrare il suo mortale terrore?
Quando le stelle gettarono le loro lance
e lavarono il paradiso con le loro lacrime:
Egli sorrise a vedere il Suo lavoro?
Colui che creò l'Agnello, creò te?
Tigre, Tigre, luce chiara
nelle foreste della notte:
quale immortale mano od occhio
osò plasmare la tua terribile simmetria?

mercoledì 13 luglio 2011

Curry di ceci e spinaci

DAY 13 - ME WITH 13 THINGS

13 things


Con un pestello e un mortaio macinate finemente il chilly con un po' di zenzero, aggiungendo un cucchiaio di acqua per amalgamare meglio. Mettete da parte.
Scaldate l'olio in uangrande padella. Unite un paio di spicchi di aglio affettati sottilmente e fate saltare per 30 secondi, quindi aggiungete la cipolla, anch'essa affettata e fate soffriggere, mescolando costantemente per cinque minuti circa o fino a che i bordi della cipolla non cominceranno a imbiondire. Incorporate il peperoncino in polvere (dosate la quantità a piacere) un pizzico di curcuma, mezzo cucchiaino di coriandolo macinato, il composto di zenzero e chilly e circa quindici pomodorini tagliati a metà e saltate per circa 2 minuti. Versate 300 ml di acqua nella padella e portate a bollore. Incorporate gli spinaci e i ceci, precedentemente lessati, con un pizzico di sale. Fate cuocere per cinque minuti mescolando di tanto in tanto. Servite caldo e accompagnato a piacere da pane indiano.

curry di ceci e spinaci

Se contate gli ingredienti più la foto del piatto finale sono tredici cose assieme a me ;)

martedì 12 luglio 2011

Day 12 - Sunset

DAY 12 - SUNSET

day 12 - sunset

A beautiful sunset that was mistaken for a dawn.
Claude Debussy

lunedì 11 luglio 2011

Something blue

DAY 11 - SOMETHING BLUE

day 11 - something blue


Pausa di tre giorni dal progetto una foto al giorno...giustificato da un week end passato fuori dal tempo. Riprendo oggi con un immagine che se anche potrebbe apparire banale, mostra l'angolo della casa che amo di più: la cucina. E' un ovvietà da food-blogger ma in realtà è la stanza in cui passo più tempo durante la giornata, dove non solo cucino, ma leggo, guardo la TV, chiacchiero con la weazel, mi rilasso. E' il centro nevralgico della mia vita casalinga e queste sedie colorate rendono l'atmosfera accogliente. Le ho avvistate in un negozio del centro che mi piace molto e me ne sono innamorata immediatamente e anche se adesso cominciano a mostrare i primi segni del tempo (ma soprattutto del passaggio dei gatti) hanno un qualcosa che riempe di luce l'ambiente

giovedì 7 luglio 2011

Memories

DAY 10 - CHILDHOOD MEMORY

day 10 - childhood memory

Confidenti da ormai molti anni, cambiano le copertine e la forma delle parole, ma ciò che sono è custodito su quei fogli. Immagini, biglietti del cinema, disegni, sogni, pensieri, appuntamenti, numeri telefonici, ricette scarabocchiate velocemente, appunti, racconti...i miei diari sono il ricettacolo dei momenti più intimi e profondi della mia vita. Non posso immaginare di non scrivere, di non fissare ciò che mi passa per la mente su un foglio di carta. Perchè rivedersi attraverso quelle righe, a distanza di anni, mi provoca una sensazione allo stesso tempo rassicurante e spaventosa. Osservare che nonostante il tempo trascorso e tutto ciò che mi ha reso una persona diversa, le difficoltà, le gioie, le scoperte che ognuno vive giorno dopo giorno, lì, fissa su quelle pagine, ci sono sempre e immutabilmente io.

E sul filo dei ricordi ecco una ricetta che viene dalla mia infanzia, uno di quei comfort food che rimangono nel cuore e di cui basta sentire il profumo per tornare bambina

LA CIAMBELLA DI NONNA MARIA

ciambella

  • 300 gr di farina 00
  • 1 bustina di lievito per dolci
  • 3 uova
  • 125-150 gr di zucchero
  • 1 bicchiere di latte
  • la scorza grattuggiata di un limone
questa volta ho aggiunto anche un paio di cucchiai abbondanti di cocco rapè...un abbinamento davvero ottimo

Accendete il forno a 180°. In una ciotola o nella planetaria montate le uova con lo zucchero fino a che il composto sarà gonfio e chiaro. Aggiungete poco alla volta la farina e il lievito setacciati e il cocco rapè. Unite il bicchiere di latte e la scorza del limone. Continuate a lavorare fino a ottenere un composto omogeneo (lasciando cadere una cucchiaiata di impasto dentro la ciotola si deve avere l'effetto che si possa "scrivere" sulla superficie del composto). Imburrate e infarinate una teglia di circa 16-18 cm di diametro e infornate per 20-30 minuti (vale la prova stecchino). Sfornate la ciambella e lasciate raffreddare. Servite con del gelato al fiordilatte o come facevo io da piccola accompagnata da una tazza di latte freddo.

mercoledì 6 luglio 2011

Singha

DAY 9 - SOMEONE I LOVE

day 9 - someone i love - 25.06.2011

Quando la guardo dormire mi ricordo dei primi giorni in cui è finita a casa nostra. Era un periodo che ero costretta a stare reclusa a causa dell'operazione agli occhi e non potendo nè leggere nè stare davanti a degli schermi passavo le ore seduta sul pavimento del bagno, nella penobra ad accarezzarla mentre lei ronfava placida, al sicuro sulla cesta di vimini degli asciugamani. Con le dita disegnavo il suo piccolo profilo, caldo e morbido, giocavo con quelle zampette pefette, soffermandomi a lisciare il nasino setoso e umido. Anche ora, quando dorme sulla sua sedia preferita della cucina, mi avvicino in silenzio e la coccolo piano piano. Affondo le mani in quel manto nero, la guardo muoversi nel sonno, ricevere quelle carezze rispondendo con un leggerissimo fusare e mi sento immensamente felice.

martedì 5 luglio 2011

A bad habit

DAY 8 - COFFEE

day 8 -  a bad habit - 25.06.2011

Nero, forte, caldo e assolutamente non zuccherato. La mia personale droga di cui faccio uso ed abuso. La prima cosa che cerco alla mattina appena alzata, l'ultima che spesso bevo prima di andare a letto. Se per alcuni la cerimonia del tè è qualcosa di imprescindibile e rilassante, la pausa caffè per me è sacra. Un break necessario, che spezza le ore della giornata, che mi rinfranca con il suo aroma corposo. Una cattiva abitudine a cui non rinuncerei mai.

E adesso ditemi, quali sono le vostre cattive abitudini?

lunedì 4 luglio 2011

Fruit

DAY 7 - CHERRIES

day 7 - fruit - 24.06.2011


"Life is just a bowl of cherries, dont take it serious, its mysterious. Life is just a bowl of cherries, so live and laugh and laugh at love, love a laugh, laugh and love."


Bob Fosse


domenica 3 luglio 2011

Castels in the sky -- from a low angle

DAY 6 - FROM A LOW ANGLE

day 6 - from a low angle - 23.06.2011

Da questa prospettiva si ha la sensazione di tornare bambini. Quando questi castelli composti da milioni di minuscoli granelli di sabbia si trasformano in manieri inespugnabili, dove eroi, principesse e cavalieri hanno la durata di poche ore, il tempo di una fantasia lunga una giornata di estate. E mentre il sole cala sulla spiaggia e le onde dell'alta marea lentamente distruggono queste costruzioni così effimere posso sentire la risata di una bambina, riccia e sporca di sabbia e di sale che tenendo la mano dei nonni ritorna a casa pronta ad affrontare il giorno successivo, una nuova giornata di mare da un speciale, bassa prospettiva.

venerdì 1 luglio 2011

From a high angle

DAY 5 - FROM A HIGH ANGLE

day 5 - from a high angle - 22.06.2011

Dalla terrazza dell'agriturismo osservo il sole nascondersi dietro le colline. Tutto si tinge di rosa e il vento porta con sè il profumo del mirto e della macchia mediteranea. Attorno a noi si leva un silenzio carico di pace e d'abbasso il giardino rigoglioso di rododendri appare come un piccolo eden. L'unico rumore proviene dalla cucina, da cui giunge un odore celestiale, che anticipa la cena che presto assaporeremo. Sarà un tripudio di sapori genuini accompagnati dal gusto robusto e tondo del Cannonau e dalla unica croccantezza del pane carasau. Da questo posto elevato godo per un attimo del piacere inatteso che racchiude ogni piccola sorpresa.
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