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domenica 13 luglio 2008

Grigliata per tutti i Cancri

La famiglia è un concetto mutevole.
Da bambina significava casa. Era tornare la sera e ritrovare mamma e papà. Era il tepore lanoso del tappeto di camera mia. I miei peluche.
A volte ti ritrovi, una sera d'estate, a vedere come la tua famiglia siano venti ragazzi attorno a una griglia, perchè senti che i loro sorrisi e le loro parole ti illuminano l'anima.
Mentre il sole tramonta sulle colline, tingendo d'oro i campi di grano appeno falciato, realizzi che la famiglia non è un'istituzione, non è solo un legame di sangue, ma è il luogo dell'anima in cui puoi riposare. Famiglia è quando un ragazzo thailandese ti abbraccia dicendoti Tu sei mia sorella. E' poter essere se stessi, con le proprie debolezze e difetti, senza paura di essere feriti. Famiglia è aver accanto lui, che mi fa volare il cuore solo guardandomi. Che rende possibile tutto ciò. Che mi permette di prendere le distanze da me e essere per una sera tutto questo. Di sentirmi parte di un gruppo. Che mi accompagna tenendomi per mano e mi mostra come io non sia sola. Famiglia, a volte, vuol dire riuscire a fare un po' pace con se stessi.
Sono stata bene. Mi sono sentita felice. Grazie alla mia famiglia. E grazie a lui, che è il mio mondo.





E per festeggiare degnamente il compleanno di tutti i cancretti presenti non poteva mancare la torta. Scopiazzata da Cavoletto (con qualche insignificante variante). Veramente eccezionale.

TORTA DI CILIEGE

Ingredienti: 500g di ciliege/ 150g di farina/ 150g di zucchero di canna/ 150 di farina di mandorle/ 120g di burro/ 3 uova/ 2 cucchiaini colmi di lievito per dolci/ per la tortiera: 1 noce di burro + zucchero di canna
Lavate e snocciolare le ciliege (se come me non avere l'apposito attrezzo usate un coltellino appuntito e mettetevi i guanti!). Lavorate il burro morbido con lo zucchero fino ad ottenere una crema, aggiungete la farina di mandorle. Mescolate per bene e poi unite le uova (che devono essere a temperatura ambiente), incorporandole una ad una. Aggiungete infine la farina setacciata con il lievito. Versare il composto nella tortiera (ne ho usato una di 24cm) imburrata e cosparsa con dello zucchero di canna. Disponete le ciliegie a cerchi concentrici, premendo un po’ per farle affondare nell'impasto. Infornate in forno preriscaldato a 180° per circa 35 minuti.

domenica 18 maggio 2008

Thai Style

La Muay thai è una disciplina antica. Usata dai militari tailandesi come difesa qualora avessero perso le armi durante la battaglia, si basa su alcune figure base chiamate me mai. La storia della sua origine è un insieme di realtà e leggenda ed è indissolubilmente legata ad alcuni personaggi chiave. Fra questi il più famoso è Re Tigre, Pra Chao Sua. Si racconta che durante il suo regno, agli inizi del '700, questo sovrano si recasse nei villaggi sotto false spoglie per trovare combattenti da affrontare e misurare così le sue capacità. Dal 1500 la Muay Thai si diffuse come sport da combattimento. le regole erano inesistenti, non vi erano categorie di peso limiti di tempo . L'incontro terminava quando uno dei due contendenti non perdeva i sensi o non dichiarava la propria sconfitta.
La prima volta che ho sentito parlare di Muay Thai avevo appena smesso di giocare a tennis. Non trovavo uno sport che mi soddisfacesse e saltellavo da una palestra all'altra annoiandomi mortalmente fra corsi di step e sala pesi. Poi un giorno ho deciso di provare un arte marziale e la scelta, veramente casuale, è ricaduta sulla muay thai. Ed è stato amore a prima vista, anzi a primo calcio! In questi sei anni di pratica sono diventata allenatrice, ho imparato ad amare la fatica e la dedizione, ma soprattutto ho trovato una famiglia. I ragazzi della mia scuola e il mio maestro rappresentano una parte importante della mia vita, sono i miei fratelli e le mie sorelle. Fra questi c'è anche un ragazzo tailandese: Ken. Ogni anno la sua mamma, Manì, organizza per la comunità thai di Bologna alcune feste tradizionali e oltre alla cena le serate prevedono danze e rappresentazioni di muay thai. Così ieri sera, armata di macchina fotografica, ho assistito a questa colorata manifestazione


Si inizia con la cena. Manì cucina ininterrottamente per due giorni, arriva al circolo dove si tiene la festa sei ore prima con enormi scatoloni di polistirolo e pignatte piene di ogni ben di dio. Ovviamente riso e zuppe la fanno da padrone. Tutto è piuttosto piccante, ma veramente squisito! Il mio piatto preferito è un mix di crostacei cotti con sedano carota e peperoni, leggermente agrodolce.





Poi mentre gli ospiti stanno ancora assaporando le prime portate inizia lo spettacolo. Il Ramuay è la danza dedicata al maestro. Un rituale antico in onore di chi ti ha concesso l'onore di imparare, di colui che ti ha trasmesso le proprie conoscenze. Il suono del pi-nai accompagna i movimenti, creando un momento ipnotico ed emozionante.

Il ramuay ha anche la funzione di purificare il "ring", scacciare gli spiriti malvagi e chiedere la protezione degli antenati. Dopodiché inizia il combattimento vero e proprio. Ken e Andrea si esibiscono ogni anno in combinazioni sempre più spettacolari! E' veramente divertente assistere a questa coreografia fatta di calci, pugni gomitate e mosse da veri e propri stunt men.

Serata splendida...unico rimpianto: Manì era troppo presa dai suoi ospiti e dall'organizzazione e anche questa volta non sono riuscita a carpirle nessuna ricetta....Ma la prossima volta non me la lascio certo scappare!

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