Fa caldo al paese. Il sole d'agosto incendia le pietre delle case, arroventa l'acciottolato delle strade. Lei scosta una ciocca nera dalla fronte. Goccioline di sudore le evaporano lungo la schiena mentre nella penombra della cucina impasta il pane. I bambini sono fuori, al fiume, a giocare. E lei ha cominciato la sua danza personale. Le dita si muovono veloci, sicure. Pizzicano, tirano, affondano, instancabili. Sbuffi di semola le truccano il viso abbronzato, come quelle bambole che aveva visto a Napoli in viaggio di nozze. I movimenti si fanno più lenti, la prima pagnotta è pronta. Un soffice cuscino inciso a croce, amorevolmente posto sotto al panno di lana. Ora tocca al pane per la vicina. L'uso del forno in cambio di un pezzo di croccante paradiso. La danza riprende, una lama di luce polverosa illumina il tavolo, le mani volteggiano, ballerine sul palcoscenico.
Il lavoro è finito. Le pagnotte sono state riposte nel cesto. Lei si guarda nel piccolo specchio dell'ingresso. Le decorazioni in ferro battuto incorniciano il volto fiero, il naso dritto, gli occhi grandi e neri. Lei si avvolge il fazzoletto attorno al capo, i ricci spariscono sotto la stoffa a fiori. Poi esce nel vento caldo che le avvolge le gambe nude come calze di seta, la cesta sotto il braccio. Ci sarà tempo per un caffè e qualche chiacchiera, pensa avviandosi su per le stradine strette e roventi. Nell'aria profumo di fichi d'india, di polvere, di estate a cui presto si unirà quello del pane appena cotto
Il lavoro è finito. Le pagnotte sono state riposte nel cesto. Lei si guarda nel piccolo specchio dell'ingresso. Le decorazioni in ferro battuto incorniciano il volto fiero, il naso dritto, gli occhi grandi e neri. Lei si avvolge il fazzoletto attorno al capo, i ricci spariscono sotto la stoffa a fiori. Poi esce nel vento caldo che le avvolge le gambe nude come calze di seta, la cesta sotto il braccio. Ci sarà tempo per un caffè e qualche chiacchiera, pensa avviandosi su per le stradine strette e roventi. Nell'aria profumo di fichi d'india, di polvere, di estate a cui presto si unirà quello del pane appena cotto
Ingredienti: 500 gr di farina integrale/ 250 gr di manitoba/ 150 di pasta madre/ 50 gr di fiocchi d'avena/ 200 gr di latte/ 200 gr di acqua/ 2 cucchiai di olio
Mettete a bagno la pasta madre in 150 gr di acqua a temperatura ambiente e aggiungete un cucchiaino di zucchero. Lasciate in ammollo per circa 20 minuti. Trascorso questo tempo, unite in una ciotola, la pasta madre con l'acqua d'ammollo, i restanti 50 gr di acqua, il latte e le due farine. Mescolate con una forchetta per amalgamare gli ingredienti, quindi unite i fiocchi d'avena e l'olio. Impastate per qualche minuto, poi trasferite su di un piano di lavoro leggermente infarinato e continuate a lavorare la pasta per circa 15 minuti, fino a quando l'impasto non risulta sodo ed elastico. Formate una palla e mettetela a lievitare per 4/6 ore dentro a una ciotola coperta con un panno (l'impasto deve raddoppiare). A questo punto prendete l'impasto, sgonfiatelo e dividetelo in due parti. Lavoratele brevemente e poi fate per entrambe le pagnotte le pieghe del secondo tipo, belle strette e per due volte consecutive. Lasciate riposare per 40 minuti. A questo punto sgonfiate nuovamente l'impasto e formate i filoncini (io stendo solitamente l'impasto con le dita fino a formare un rettangolo che poi arrotolo sul lato corto). Incidete la superficie con la punta di un coltello, riponete su una teglia rivestita di carta forno e lasciate lievitare nuovamente, coperti da un panno per altre due ore. Riscaldate a 200° il forno (non ventilato) e trascorse le due ore infornate i filoncini. Dopo 10 minuti abbassate la temperatura a 180° e cuocete per altri trenta minuti.
Questo pane è molto fragrante. Ideale da mangiare a colazione con burro e marmellata o da accompagnare con burro salato e salmone
Mettete a bagno la pasta madre in 150 gr di acqua a temperatura ambiente e aggiungete un cucchiaino di zucchero. Lasciate in ammollo per circa 20 minuti. Trascorso questo tempo, unite in una ciotola, la pasta madre con l'acqua d'ammollo, i restanti 50 gr di acqua, il latte e le due farine. Mescolate con una forchetta per amalgamare gli ingredienti, quindi unite i fiocchi d'avena e l'olio. Impastate per qualche minuto, poi trasferite su di un piano di lavoro leggermente infarinato e continuate a lavorare la pasta per circa 15 minuti, fino a quando l'impasto non risulta sodo ed elastico. Formate una palla e mettetela a lievitare per 4/6 ore dentro a una ciotola coperta con un panno (l'impasto deve raddoppiare). A questo punto prendete l'impasto, sgonfiatelo e dividetelo in due parti. Lavoratele brevemente e poi fate per entrambe le pagnotte le pieghe del secondo tipo, belle strette e per due volte consecutive. Lasciate riposare per 40 minuti. A questo punto sgonfiate nuovamente l'impasto e formate i filoncini (io stendo solitamente l'impasto con le dita fino a formare un rettangolo che poi arrotolo sul lato corto). Incidete la superficie con la punta di un coltello, riponete su una teglia rivestita di carta forno e lasciate lievitare nuovamente, coperti da un panno per altre due ore. Riscaldate a 200° il forno (non ventilato) e trascorse le due ore infornate i filoncini. Dopo 10 minuti abbassate la temperatura a 180° e cuocete per altri trenta minuti.
Questo pane è molto fragrante. Ideale da mangiare a colazione con burro e marmellata o da accompagnare con burro salato e salmone
BUON LUNEDI' A TUTTI
Il tuo racconto è bello almeno quanto questo pane: sai essere sempre molto poetica e suggestiva, mi hai fatto quasi sentire il calore umido di una giornata d'estate in cui, malgrado tutto, si decide di impastare...
RispondiEliminaChe pane meraviglioso!!! Buona settimana
RispondiEliminaè venuto perfetto e che profumino!
RispondiEliminaChe bella l'atmosfera che si respira attraverso il tuo racconto, cosa darei per saper scrivere così...
RispondiEliminaPeccato non poter sentire il profumo di questo pane attraverso il pc, deve essere qualcosa di sublime :)
Concordo con Onde e Camomilla, è un racconto molto bello. Il tuo pane non è da meno, anzi!
RispondiEliminaSei veramente bravissima.
Buon inizio di settimana!
:O:O:O
RispondiEliminaMa che meraviglia è il tuo pane? non riuscirei mai a farlo così:/
Le tue introduzioni sono sempre molto suggestive!:)
Buon lunedi Fra:)
Bello questo pane. E' come un segno nero su bianco.
RispondiEliminaIo è da un sacco che non mi dò da fare con la panificazione...
Ah, a proposito di fichi d'india...non lo dico forte, ma pare che il mio fico metropolitano stia per darmi grandi soddisfazioni...
Uh, dimenticavo: buona settimana anche a te!
RispondiEliminagrazie per aver sparso un po' di profumo di pane tutto intorno... adesso vado anch'io ad impastare :D
RispondiEliminaatmosfera magica e profumo di pane....quasi quasi mi teletrasporto lì
RispondiEliminaMolto intenso il racconto che accompagna questo pane.
RispondiEliminaÈ bello leggerti
Un bacione
Alex
Pane e racconto...
RispondiEliminain fondo potremmo vivere solo di questo.
Nutrimento per il corpo e nutrimento per la mente.
Brava Fra... :)
ciao! le tue ricette sono sempre fantastiche...ma ti ricordi di me??? è da un anno che non vengo più sul blog...ma adesso sono pronta per tornare...passa e commenta
RispondiEliminabaci
Un racconto intenso come il profumo che sprigiona il pane...bravissima, eccellente!
RispondiEliminaSta pasta madre prima o poi...
bacioni tesoro!
papa' ha appezzato..meraviglioso pane e bellissima giornata con Voi
RispondiEliminabaci
Mi fai venire i brividi, hai una grandecapacità in questo, amo la descrizione dei tuoi particolari, e vorrei leggere un tomone gigantesco, se scritto da te!
RispondiEliminabuon lundedì Fra e che bel pane! proprio adatto a fare la scarpetta nello spezzatino che mi sta preparando mio marito :-D
RispondiEliminabacione tesoro
Silvia
integrale, buonissimo e salutare, ciao un bacio
RispondiEliminaChe musica son le tue parole!!!
RispondiEliminaChe profumo arriva da questo pane!!!
Che piacere passare di qui!!!
I tuoi racconti sono incantevoli, mi sembra di tornare bambina.
RispondiEliminaOra corro subito ai fornelli per assaggiare il pane della ricetta!
uffaaaaaaaaaaaaa a me il pane non viene più così bello da quando uso la pasta madre, ma perchè?!e poi mi viene sempre la crosta bella croccante..pure troppo!
RispondiEliminaIl bel racconto e la sua torrida, ma intensa atmosfera di lavoro in una cornice di caldo, introduce perfettamente, come degna conclusione, alla visione del pane fragrante.
RispondiEliminaCiao
bel prologo ad un film...."il pane di Fra" ;-)) buona settimanaaaa!
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