Alghero: la cinta muraria, ancora intatta, circonda la città. Un collana di pietra grigio rossastra che separa le case color pastello dalle onde smeralde del mare. Passeggiamo per le vie silenziose sotto un cielo carico di nuvole, il vento salato che brucia le guance si mescola al grido dei gabbiani. Il porto è un susseguirsi di scafi candidi, solo qualche strana imbarcazione emerge come un punto colorato fra quel'omogeneo biancore.
Le grotte di Nettuno: queste fomazioni carsiche si trovano a poca distanza da Alghero. I 654 gradini che si snodano lungo la scogliera di roccia bianca e porosa si affacciano su uno strabiombo verticale. Il mare si infrange lungo la costa, il blu si trasforma in una vaporosa schiuma lattiginosa.
Le grotte sono uno spettacolo di merletti rocciosi. Stalagmiti, stalattiti e colonne dalla forma antropomorfica si susseguono formando uno scenario onirico. Quando si ritorna alla luce del sole la sensazione è quella di svegliarsi da un sogno, il vento asciuga la pelle mentre risaliamo la Scala del Capriolo
Le grotte sono uno spettacolo di merletti rocciosi. Stalagmiti, stalattiti e colonne dalla forma antropomorfica si susseguono formando uno scenario onirico. Quando si ritorna alla luce del sole la sensazione è quella di svegliarsi da un sogno, il vento asciuga la pelle mentre risaliamo la Scala del Capriolo
Porto Cervo: questa cittadina affacciata su un mare dai riflessi cristallini e abbacinanti è una disneyword per ricchi. Stretti viottoli dai muri perfettamente bianchi, tanto da ricordare un'italica Santorini, sono un susseguirsi di vetrine di attelier dove manichini sfoggiano abiti e accessori dai prezzi proibitivi e bar dove il caffè costa più dell'oro. Scappo da questa Sardegna così fastidiosamente finta da sembrare un bel fiore di plastica piantato in un campo.
Capo d'Orso: ci inerpichiamo lungo una scalinata ricavata nella roccia marmorea. Sotto di noi risplende il profilo della Costa Smeralda, come una diva stesa a prendere il sole. L'aria è un elemento vivo, ti afferra, si insinua fra i vestiti, scompiglia i capelli e pensieri. Il profilo dell'orso di pietra è appena accennato ma la fantasia fa il resto. Il rumore del vento diventa quasi un bramito, terra cielo e mare si confondono in una sfumatura infinita di colori.
Meravigliose foto!
RispondiEliminaMi è venuta una voglia di partire!!!
:-)
mah forse in bassa stagione era sopportabile perfino portocervo :-) che bei ricordi, son 17 anni che non ci vado nel nord, adesso morirei a fare quella scala...
RispondiEliminaChe meraviglia! Paragonabile a una fiaba della buonanotte prima di andare a dormire!
RispondiEliminaChe belle immagini Fra! che voglia di fare la valigia :-)
RispondiEliminaUn bacione e buon we
Che meraviglia rivedere i luoghi dove sono stata ben ventitrè anni fa....Ciao e complimenti per il tuo blog.
RispondiEliminaCiao, come stai? Bella Alghero che conosco, anche se ci manco da anni. Un saluto.
RispondiEliminaEnrico
@nella mia soffitta: sono contenta che ti sia piaciuta anche questa seconda parte! Un bacione
RispondiElimina@stella di sale: il mio prossimo obbiettivo invece sarà proprio il sud. Dicono che sia più selvaggio e meno turistico, credo che sarebbe un'altro viaggio magnifico!
@elga: grazie tesoro che bellissimo complimento!!!
@nepitella: la sardegna offre davvero bellissimi luoghi da visitare e secondo me è perfetta come meta anche per elia ;)
@oriè: ciao e benvenuta. Sono molto felice che il mio post sulla sardegna ti sia piaciuto, spero di rileggerti presto :D
@Lefrancbuveur: ciao enrico, qui tutto bene e tu? Alghero mi è piaciuta davvero molto, spero di ritornarci ;) e tu hai fatto qualche altro bel viaggio? Un saluto, anche da Brian
Mi riporti indietroa Saretta bambina, che belle vacanze in Sardegna!
RispondiEliminabellissimo reportage
RispondiEliminabentornata cara! Che splendide immagini!
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