Le grotte sono uno spettacolo di merletti rocciosi. Stalagmiti, stalattiti e colonne dalla forma antropomorfica si susseguono formando uno scenario onirico. Quando si ritorna alla luce del sole la sensazione è quella di svegliarsi da un sogno, il vento asciuga la pelle mentre risaliamo la Scala del Capriolo
giovedì 29 aprile 2010
Sardegna - parte seconda
Le grotte sono uno spettacolo di merletti rocciosi. Stalagmiti, stalattiti e colonne dalla forma antropomorfica si susseguono formando uno scenario onirico. Quando si ritorna alla luce del sole la sensazione è quella di svegliarsi da un sogno, il vento asciuga la pelle mentre risaliamo la Scala del Capriolo
lunedì 26 aprile 2010
Shortbread al cardamomo e la mia cucina
Già lo scorso anno avevo partecipato a questa iniziativa, avendo modo di provare con enorme sorpresa gli splendidi prodotti caseari inviatimi. Quindi quando anche questa volta sono stata contattata per testare la nuova produzione di burro salato sono stata molto felice di accettare. Pensando a come poter esaltare al massimo il gusto così particolare di questo burro sono finita a impastare dei semplicissimi biscotti. Il risultato è stato assolutamente all’altezza delle aspettative. Poter disporre di un prodotto di così alta qualità è sempre una fortuna eccezionale. Il burro delle Fattorie Fiandino è decisamente diverso per sapore e consistenza da quelli distribuiti dalle grandi marche. Solitamente non sono il tipo da fare pubblicità, ma questa volta non potevo proprio esimermi da esprimere la mia soddisfazione per aver potuto disporre di questo burro. Ok penso di essermi dilungata a sufficienza ;) ecco la ricetta con cui partecipo
Rimuovete le bucce dei semi di cardamomo e pestateli in un mortaio fino a ottenere una polvere fine. Usando un mixer elettrico, mescolate insieme il burro, il riso macinato, la farina, il sale, il cardamomo macinato e lo zucchero (non riscaldate troppo l'impasto usando l'accortezza di frullare a intervallo). Lavorate fino a ottenere una pasta omogenea.
Versate il composto su una spianatoia, infarinatelo leggermente e lavoratelo fino a ottenere un tronchetto di circa 3-4 cm di diametro. Arrotolatelo nella pellicola da cucina e lasciatelo raffreddare in frigorifero per almeno un'ora.
Mentre la pasta si raffredda, tritate i pistacchi finemente con un coltello affilato, in modo da ottenere una granella molto fine. Spargete i pistacchi su una leccarda o un foglio di carta da forno. Spennellate il tronchetto con l'uovo sbattuto e poi passatelo sulla granella di pistacchi. Riavvolgetelo poi nella pellicola e lasciatelo riposare in frigorifero per altri 30 minuti.
Preriscaldate il forno a 150°. Togliete il tronchetto dalla pellicola e tagliatelo in rondelle di 5 mm di spessore. Stendete le rondelle su una teglia rivestita da carta da forno, lasciando uno spazio di circa 2 cm l'uno dall'altro. Spolverizzate con zucchero vanigliato.
Cuocete i biscotti per circa 20 minuti. Si dovranno dorare senza colorarsi troppo in superficie. Lasciate raffreddare gli shortbread completamente prima di chiuderli in un contenitore emetico. Si conservano circa per una settimana
Sempre complice il brutto tempo ho scattato alcune fotografie dell'angolo che amo di più della mia casa: la cucina! E' qui che si svolge gran parte della mia giornata. Assonnata faccio i primi passi verso la macchina del caffè, gli unici rumori il canto dei merli, il tubare dei piccioni e i miei versi gutturali che indicano il mio solito malumore mattutino :) E' qui che mi piace fare la maggior part e delle cose che occupano il mio tempo. Oltre a cucinare, come è ovvio che sia, spesso mi ritrovo seduta al tavolo quadrato di legno scuro, che sa di olio per mobili, a leggere, a scrivere al computer o a guardare la tv. La luce entra diretta da due ampie finestre, una delle quali da sulla terrazza di casa. Qui la weazel coltiva il suo giardinetto, dove lo costringo a piantare piante aromatiche di ogni ti po. Con queste immagini partecipo al contest "Il cuore in cucina" di Fragola e Limone.
mercoledì 21 aprile 2010
Sardegna - parte prima
Il tragitto che da Livorno ci conduce a Olbia è un pixel bianco che si muove su una tavola caleidoscopica di blu. Poi all'opprivo il profilo ceruleo della Corsica. Una linea innevata contro il cielo turchese.
San Teodoro è un piccolo nucleo di villette distribuite fra la linea netta e lucente dell'Orientale Sarda, confine fra il Tirreno e le colline verde smeraldo punteggiate dal giallo intenso degli alberi di mimosa. Macchie di fiori violetti, che ricordano i quedri dei macchiaioli, rompono la predominante verdacea, insieme al rosso delle rocce che spuntano dai declivi e che ricordano il filo che lega questa regione alla vicina Toscana, alle sue Crete, alle colline maremmane, al profumo inconfondibile dei pini marittimi e alla presenzacostante dello scampanellio del bestiame che come fiocchi di neve punteggiano i campi da qui al di là del Mediterraneo.
Corriamo verso il tramonto. Il rosa antico del cieolo che sfuma nel celeste più intenso della notte si mescola al violetto dei fiori di campo che costeggiano la strada.
Tavolara si profila davanti a noi, dorso roccioso di una tonalità lilla polverosa, separata dalla terra dall'argenteo brillare dell'acqua. Le scarpe da corsa le lasciamo abbandonate sulla sabbiaancora tiepida, così fina e bianca da ricordare quella dei tropici. i piedi si immergono nella schiuma giacciata, sollevando schizzi evanescenti come bolle di sapone.
lunedì 19 aprile 2010
Back Home
Oggi si ritorna alla normalità. Il lavoro mi ha aspettato al varco, così come il solito tran tran e la necessità di incastrare tutti i vari impegni. Però alcune cose che mi sono ripromessa di fare spero proprio di portarle a termine vedremo. Questo mio angolino sarà anche un modo per tenere il bilancio dei miei progressi. Intanto sono di nuovo qui e dato che mi piace sempre lasciarvi con una ricetta ecco quello che ho preparato al mio ritorno ;) . Grazie per i commenti che avete lasciato in questi giorni durante la mia assenza, le vostre parole sono sempre una sferzata per continuare a scrivere
Ingredienti per il ripieno: 300 gr di asparagi precedentemente cotti al vapore o lessati/ 250 gr di ricotta/ 125 ml di panna/ 2 uova/ 100 gr di pecorino grattugiato/ 200 gr di scamorza affumicata
Nella ciotola della planetaria o in una bowl unite la farina, l'olio e il vino e iniziate a impastare a velocità moderata. Quando i liquidi saranno assorbiti dalla farina aggiungete acqua tiepida a sufficienza per ottenere un composto omogeneo ed elastico. A metà di questa operazione unite anche la scorza di limone e il rosmarino. A questo punto formate una palla e lasciate riposare il composto, avvolto in pellicola da cucina, nel frigorifero, per almeno 30 minuti.
Nel frattempo preparate il composto: in una bowl unite la ricotta, la panna, le uova, il pecorino e metà della scamorza tagliata a pezzettini piccolissimi. Mescolate bene per amalgamare il tutto.
Riprendete la base dal forno, stendetela a uno spessore di circa mezzo centimetro e rivestiste il fondo di una teglia a vostra scelta, ricavando un bordo alto circa un centimetro (potete dargli una forma rotonda per una teglia di circa 18 cm di dm o una forma rettangolare per una teglia di circa 35x15 cm). Ricoprite la base con uno strato di asparagi e poi con fettine sottili della restante scamorza affumicata. Finite ricoprendo con il composto di ricotta e panna. Cuocete a forno ventilato e preriscaldato a 180° per circa 30 minuti (la superficie deve rapprendersi e diventare leggermente dorata)
venerdì 9 aprile 2010
Bye Bye
Un abbraccio a tutti quelli che passeranno di qui ;)
lunedì 5 aprile 2010
Buona Pasqua!!!!
Per la pasta: 300 gr di farina 00/75 gr di olio (nella ricetta originale strutto)/ acqua tiepida qb/ sale e salvia essiccata qb
Per il ripieno: 1 kl di verdure miste (nella ricetta originale spinaci, bietola e cicoria, io ho usato un porro, cime di rapa e broccolo nero)/ un cucchiaio di lardo tritato/ 50 gr di parmigiano grattugiato/ 50 gr di pecorino grattugiato/ 4 uova grandi/ 1 cucchiaio di prezzemolo fresco/ sale, pepe e noce moscata qb
Amalgamate la farina, l'olio, un pizzico di sale, la salvia e acqua fredda quanto basta (io ho usato la planetaria). Lasciate riposare la pasta nella pellicola trasparente almeno mezz'ora prima di adoperarla.
Nel frattempo preparate le verdure per farcire la torta salata. Pulite e lavate le verdure che preferite (vi consiglio di utilizzare delle verdure a foglia) e il porro. Tagliate le verdure a pezzetti grossolani e affettate il porro sottilmente. In un padella capiente sciogliete il lardo tritato e uniteci le verdure e il porro. Salate a piacere e cuocete con un coperchio, fino a che le verdure risulteranno tenere, ma non disfatte, avendo cura di mescolare di tanto in tanto e se necessario aggiungendo un filo di olio o un po' di acqua bollente.
Nel frattempo, in una ciotola, mescolate le uova, un po' di noce moscata, un cucchiaio di prezzemolo tritato i formaggi grattugiati. Condite il tutto con sale e pepe abbondante. Unite le verdure, che avrete lasciato raffreddare e mescolate per amalgamare il tutto.
Dividete in due pezzi (uno più grande dell'altro) la pasta. Con il pezzo più grande, tirato con il mattarello fino a ottenere un disco sottile circa mezzo millimetro, foderate la tortiera, rivestita precedentemente di carta forno, ricavando anche un bordo alto almeno un centimetro. Riempite la tortiera con il composto e ricopritelo con un disco ricavato dalla parte rimanente. Per far asciugare meglio l'interno, forate la superficie in più punti. Spennellate la superficie con un po' di olio extra-vergine e cuocete in forno preriscaldato a 180° per circa 30-40 minuti (la superficie deve dorarsi leggermente). Servite freddo o leggermente tiepido.
giovedì 1 aprile 2010
Quasi Pasqua!
E' arrivato il momento di aprire il mio quaderno di ricette. La copertina a fiori rosa è l'ideale per richiamare il profumo dei giacinti che stanno spuntando sul terrazzino. Così come spero questa ricetta possa evocare lo stesso aroma che ha invaso la mia cucina durante la sua preparazione ;)
Dopo aver compiuto due rinfreschi ravvicinati, sciogliete in una ciotola capiente o in quella della planetaria la pasta madre e l'acqua leggermente intiepidita (27-28°). Aggiungete poi lo zucchero e la metà dei tuorli e iniziate ad amalgamare. Dopo qualche minuto, quando i tuorli sono stati ben assorbiti aggiungete la farina. Lavorate l’impasto fino a che tutti gli ingredienti non siano ben amalgamati (l’impasto risulta piuttosto appiccicoso ma non aggiungete ulteriore farina). Unite i restanti tuorli e continuate a impastare. Quando il composto avrà assorbito i tuorli, lavoratelo fino a che diventi asciutto ed elastico. Unite il burro, ammorbidito e tagliato a dadini, all’impasto, un po’ alla volta, assicurandovi che si amalgami bene. Mettete la pasta a lievitare fino a quando non avrà triplicato il volume ( per circa 12 ore o più).
Ingredienti per la ghiaccia: 45 gr di mandorle spellate/ 150 gr di zucchero semolato/ albume q.b.
Macinate con un mixer le mandorle assieme allo zucchero fino a ottenere un composto molto fine. Aggiungete gli albumi fino a ottenere una pasta spalmabile.
Cottura
Trascorse le ore di lievitazione spalmate la superficie delle colomba con la ghiaccia e decoratele con della granella di zucchero. Cuocete in forno statico, già caldo, a 180°, per circa un'ora (se la superficie della colomba dovesse cominciare a scurirsi troppo copritela con carta d’alluminio)
Ingredienti: 300 gr di cioccolato al 55%/ 75 gr di burro/ 75 gr di acqua
Sminuzzate il cioccolato, raccogliendolo in una bacinella con il burro a pezzetti e fatelo fondere. Portate l'acqua a ebollizione, versatela caldissima sul cioccolato e frullate con un mixer a immersione, facendo attenzione a non incorporare aria, fino ad avere una crema liscia e lucida. Lasciate intiepidire, mescolando di tanto in tanto.
Composizione
Quando le colombe si saranno raffreddate completamente, trasferitele su una griglia di metallo e ricopritele con la glassa al cioccolato aiutandovi con il dorso di un cucchiaio inumidito o una spatola in silicone.