sabato 20 febbraio 2010

Un grissino per S. Donato

Qualche giorno fa, prendendo appuntamento per una visita medica presso uno studio dove non ero mai stato, la segretaria mi ha detto “Lo studio si trova in Via Casciarolo, è un po’ difficile da trovare, adesso le spiego…” “No non ce ne è bisogno” l’ho interrotta io, “Conosco la zona…abitavo lì una volta…” Ieri sono arrivato molto in anticipo rispetto all’appuntamento, era una bellissima giornata e mi sono messo a camminare in quell’angolo del quartiere dove ho passato tutta la mia infanzia. La strada dove si trova lo studio medico è proprio dietro al palazzo dove abitavo. Venticinque anni fa al di là di quella stradina c’era un grandissimo campo incolto, regno incontrastato di topi e insetti. Adesso hanno costruito un supermercato, svariati palazzi con garage e parcheggi, e un bel giardino. La strada è ormai soffocata tra il vecchio e il nuovo. Una stretta striscia d’asfalto con addirittura un dosso rallentatore all’altezza del supermercato. Un tempo non c’era neanche il cartello col nome della strada. Mi sono venute in mente le mattine d’inverno in cui mia madre, che doveva correre a scuola, mi vestiva come Messner, con la cuffia col pom-pom, che io odiavo, e mi caricava in fretta sulla 126 parcheggiata nella stradina tutte buche, per portarmi all’asilo. Poi l’asfaltarono e mio padre mi ci portava per imparare ad andare in bici senza rotelle, tanto non ci passava mai nessuno. Era la strada che facevo tutte le mattine per andare alle Elementari, con la mia amica d’infanzia. La strada che passava davanti al portone di un mio amico che adesso non c’è più. Lì, nelle sere di Luglio, si impacchettava la macchina per andare in campeggio in giro per l’Europa. Mi sono messo a guardare i campanelli. Molti cognomi non ci sono più, ne ho riconosciuti solo alcuni. Forse il quartiere è migliorato, di certo è diventato un dormitorio e un luogo di lavoro. Negli anni 80 c’erano molte famiglie, c’era anche tanta piccola criminalità e tanta droga. Comunque a me piaceva di più allora perché era più vero e mi è venuta una gran malinconia ripensando ad un’età felice e spensierata, al mio caschetto troppo lungo che mi faceva scambiare per una bambina, ai miei giovani genitori, ai miei amichetti e alle loro famiglie, ai mobili di Padre Marella in mezzo alla strada, agli anziani che non capivano il mio nome perché era “forestiero”.

Arrivato a casa, ho deciso di consolarmi preparando una cosa che mi piaceva tantissimo da bambino e che piace a tutti i bambini, i grissini. Era la prima volta che provavo a farli e secondo me sono venuti proprio bene. Sono simili ai Torinesi che spariscono subito quando si aspetta che ti vengano a prendere l’ordinazione in Trattoria, ma naturalmente più buoni e fragranti. Mentre ne assaggiavo uno mi sono venuti alla mente altri ricordi, quasi tutti belli, della mia gioventù in S.Donato.

GRISSINI CON PASTA MADRE

IMG_5873

(ricetta originale di birabira)

Ingredienti: 250 gr di farina 00/105 gr di acqua/ 75 gr di pasta madre/25r g di olio/ mezzo cucchiaino di malto/ mezzo cucchiaino di sale/ semola per spolverare

Impastate gli ingredienti, facendo attenzione a non far entrare in contatto il sale col lievito, fino a ottenere un impasto liscio, elastico e non appiccicoso. Impastate per almeno dieci minuti, battendo la pasta con le mani durante il procedimento. A impasto avvenuto, formate un filone lungo e stretto dalla forma più' regolare possibile e adagiatelo su una placca da forno rivestita con carta da forno e spolverata di semola. A questo punto, spennellare il filone d'olio (anche sui lati) e spolverarlo nuovamente con la semola. Fate lievitare il filone, coperto con un foglio di pellicola per alimenti e uno strofinaccio di cotone o una copertina di lana, al riparo dalle correnti d'aria (io lo tengo nel forno spento con la luce di cortesia accesa) per circa 6 ore. Trascorse questo tempo o fino a che non si è raggiunti il raddoppio dell'impasto, accendete il forno a 200°.
Riprendere l'impasto e tagliare dei bastoncini (dal lato corto del filone) dello grandezza di circa un centimetro e allungarli fino alla lunghezza della teglia che li conterrà' per la cottura. Se vengono più' lunghi, tagliare l'eccedenza e cuocerla così com'è, perché non si può rimpastare. Disponeteli distanziati nella teglia, rivestita un nuovo foglio di carta forno e infornateli subito. Cuocete i grissini per circa 18-20 minuti (devono risultare dorati).

14 commenti:

  1. buon giorno mai sentito parlare del rione Palma? stessa bici, stesse ginocchia sbucciate e capelli corti che ti scambiavano per un bambino.
    solo 1200 km più giù.
    Trapani per l'esattezza.

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  2. davvero sfiziosi!! complimenti!!!buona domenica!

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  3. Essere circondati dai ricordi, esserne quasi sopraffatti dà sensazioni strane, belle e strane


    E comunque, fantastici grissini ;)

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  4. Bello questo racconto...
    Bello, bello, così pieno di ricordi...
    Buon pomeriggio!

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  5. Che bel post, molto tenero e dolce...
    Com'è andata la visita?.. Spero, tutto ok..
    Allungami un grissino, ho voglia di sgranocchiare qualcosa di sfizioso!
    Baci

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  6. Ciao! semplici e sfiziosi questi grissini!
    baci baci

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  7. Visto questo post scritto al maschile mi chiedo : "Ma Franci è un uomo o una donna ? O entrambi ?"

    Baci

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  8. Pensa che i miei luoghi dell'infanzia, distanti ormai qualche centinaio di km da me, me li guardo ogni tanto da google street view per ripercorrere con la memoria le stradine, la casa di zia, dove giocavamo con le amichette, la scuola, la casa delle amiche...
    Deliziosi questi grissini, io con la pasta madre mi dovrei cimentare nuovamente dopo aver soppresso quella delle Simili (ebbene sì.... ho commesso un grave omicidio!!!) qualche anno fa... Lauradv

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  9. Mi piacciono anche i post della dolce metà ;)!

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  10. Sai che hai descritto gli stessi cambiamenti avvenuti nel mio quartiere? Solo che io non mi sono mai spostata di lì, ci vivo da 31 anni, e quindi non mi sono accorta dei cambiamenti, li colgo solo se faccio il confronto tra com'era quando ero piccola (tante famiglie, molta piccola criminalità, poche macchine, la gente che mi guardava strano perché non eravamo cattolici) e com'è adesso. Mi piace questo blogsquattering maschile, scrivi bene quanto la Fra. E cucini altrettanto stuzzicante.

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  11. non mi sono mai cimentata nei grissini, ma mi sa che prima o poi..... ;;)

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  12. Col tuo racconti, mi sono venuti in mente tanti ricordi... E belli i tuoi grissini, sicuramente fraganti e gustosi!!
    Franci

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  13. Un ringraziamento da parte mia per i complimenti per i grissini e per il breve racconto. Ogni tanto scriverò un post perché me lo ha chiesto Fra, conoscendo il mio amore per la cucina e la mia passione per la scrittura. Naturalmente il blog rimane una creatura di Fra, visto l’amore e l’impegno che ci ha messo e io rimarrò un ospite, spero meno malinconico in futuro…

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