giovedì 31 luglio 2008
So Eighties
martedì 29 luglio 2008
Un Contributo in Verde
Versate i 200ml di acqua in una pentola assieme alla quinoa. Portate a bollore, salate e cuocete circa 25 min. Nel frattempo tagliate tutte le verdure a cubetti più o meno della stessa dimensione e la cipolla a fettine sottili. Regolate di sale e fatele cuocere a fuoco medio in una larga padella con un filo d'olio. Aggiungete dell'acqua all'occorrenza. Intanto frullate con un frullatore a immersione la rucola, il basilico, un pizzico di sale, l'aglio sbucciato e privato dell'anima e i semi di sesamo, unendo l'olio a filo, fino ad ottenere una cremina. Quando la quinoa è cotta trasferitela nella padella con le verdure e unite la crema di rucola e basilico. Fate saltare per qualche istante, spegnete il fuoco e aggiungete abbondante parmigiano grattugiato. Fate intiepidire e poi trasferite nei bicchieri e servite.
domenica 27 luglio 2008
Stupore
A volte le parole non sono sufficienti. A volte capita che siano di troppo. La bellezza svuota la mente e mi ritrovo a canticchiare il motivetto di Haidi con un sorriso ebete disegnato sulla faccia. Inciampo nei sassi lungo il sentiero. Non sto guardando dove metto i piedi. Il panorama è troppo bello per distogliere lo sguardo. L'altitudine e la fatica accorciano il fiato. E giunti in cima mi accorgo che sto urlando Sono il re del mondo, come un novello Di Caprio fatto di acido.
Qui le mele sanno di mela e le mucche pascolano libere lungo i crinali. Il loro scampanare ti segue ovunque assieme al rumore incessante dell'acqua che scende dal ghiacciaio.
Gli uomini appaiono rudi, con quel loro marcato accento teutonico. Ma la loro gentilezza sorprende.
E quando lo sguardo abbraccia le vette di quei monti, zanne scure orlate di verde, a quasi tremila metri di altitudine, penso che il paradiso sia stato sparpagliato su questa terra.
Sabato scorso stavo camminando su di un sentiero sulle rive di un lago di montagna. Il sole caldo, l’aria fresca e la luce che penetrava tra le fronde degli alberi trasformavano il bosco in una mutevole tavolozza di colori. Pace assoluta. Ogni tanto gli alberi si diradavano e in lontananza si distinguevano i ghiacciai sulle vette della Val Senales. Era il contesto che avevo immaginato per meditare su me stesso e fare un bilancio di un primo stralcio di esistenza che andava in archivio. Davanti a me camminava veloce e nervosa più di un terzo della mia vita. Ogni tanto si fermava a fare una foto o a guardare ammirata una farfalla. Poi ripartiva. Non riuscivo a concentrarmi su me stesso. Dopo mezz’ora avevo rinunciato al mio “Progetto Nostalgia”. La bellezza della natura era immensa e col suo urlo potente aveva coperto qualsiasi voce interna, lasciando solo serenità. Ho capito che la mia più grande fortuna in questi anni sia stata sentirmi così moltissime volte. Vedere l’Etna innevato la vigilia di Natale dal Teatro Greco di Taormina.
Passare sotto al Duomo di Firenze, che hai già visto decine di volte, dopo tre ore che corri e nonostante tutto stupirsi di quella cupola.
10 secondi nel Patio de los Arrayanes all’Alhambra in cui non c’era nessun altro turista.
San Luca, tutte le volte che ritorno a casa da qualsiasi direzione. E’ la sicurezza delle cose conosciute dopo aver esplorato il mondo.
giovedì 24 luglio 2008
Un Ritorno Stellare
Prima di partire due ragazze fantastiche mi hanno donato dei premi. Quindi un grazie di cuore a Sweetcook che mi rifila addirittura un Oscar!!! Quindi srotolo il tappeto rosso e spolvero la mensola buona sopra il camino ;)
E ora passiamo al secondo premio...che in realtà è un piccolo meme. Viviana...curiosona...torni dal viaggio di nozze e che fai?!?!? mi inviti a un terzo grado?!?!? In realtà questo è proprio un bel regalo e quindi bando alle ciance ed ecco le mie risposte
Un numero: 3
Un libro: è una domanda insidiosa...in realtà ci sarebbero troppi titoli da inserire, capolavori che mi sono rimasti nel cuore, storie che mi hanno commosso, emozionato...va bè ci saranno altre occasioni, perciò oggi dico Il Talismano di Stephen King, un racconto poco conusciuto del maestro dell'horror
Una pietanza: pizza e tutto ciò che è a base di molluschi
Un dessert: cannolo siciliano (a piccole dosi, perchè per me è una droga!)
Un posto: Thailandia (spero sia la meta delle mie prossime vacanze)
Un momento del giorno: il tramonto, quando il sole incendia il cielo per un ultimo istante
Blogs, chat, forum: decisamente blog
Un punto di riferimento attuale: la weazel
Un punto di riferimento storico: Leonardo da Vinci
Un punto di riferimento di fantasia: Raistlin, per chi ha mai giocato di ruolo o letto la saga delle Dragonlance capirà da questa mia risposta che ogni tanto soffro di deliri di onnipotenza ;D
Una canzone: sarà che martedì sono andata al loro concerto ma dico Hollow Man dei REM
Progetti immediati: trovare un equilibrio
Osi dire la tua età: 26
Rigiro questo meme a Bocetta una ragazza davvero dolce, che però nasconde un oscuro segreto. Il suo blog è fresco e divertente e le ricette che pubblica sono sempre molto sfiziose.
Ora che ho assolto i miei compiti vi dedico questa torta. Una pausa dolce, eccezionalmente soffice e coccolosa. Vale davvero la pena accendere il forno. La ricetta è, neanche a dirlo, di Cavoletto. Io ho solo abbassato la temperatura del forno e variato il topping. Ma il gusto di questo dolce si presta davvero a moltissime variazioni.
Mescolate il philadelphia, il burro fuso, il succo di limone e il latte in modo da ottenere una cremina omogenea. Incorporate la farina, la fecola, il sale e i tuorli separati dagli albumi, e mescolare bene. Montate gli albumi a neve ferma incorporando un po' alla volta il cremor tartaro e lo zucchero. Unite, delicatamente, mescolando dal basso verso l’alto, gli albumi e poi versare tutto quanto l’impasto in uno stampo imburrato di 26cm di diametro. Infornate il tutto a 160°C per per circa mezz'ora, abbassate a 140° e cuocete per altri 40min (Cavoletto consiglia di mettere lo stampo in una teglia più grande con due dita d'acqua sul fondo. Purtroppo io ho scoperto che il mio stampo non chiude bene e quindi rischiavo che l'acqa si mescolasse all'impasto; sicuramente con procedimento descritto da Sigrid la torta acquista ulteriore morbidezza). Lasciate raffreddare. Io ho decorato con miele di erica(from Sud Tirolo) e fettine di kiwi. L'abbinamento mi è piaciuto molto. Il contrasto tra la dolcezza del miele e il sapore astringente del kiwi dà un bel carattere alla delicatezza della torta. La prossima volta (perchè ci sarà) cercherò di seguire il metodo di cottura di Cavoletto.
E mentre vi gustate la vostra fetta di cheesecake ascoltate questa splendida canzone
venerdì 18 luglio 2008
Senso dell'umorismo
Da quel momento in poi gli uomini lottarono per soggiogare la natura. Affrontarono epidemie e guerre. Crearono comunità e stati. Attraversarono i secoli costruendo e distruggendo, producendo cose sublimi e atroci. Venne il tempo della tecnologia, delle società moderne, basate sul lavoro e l’economia. Si istituì la settimana lavorativa e di conseguenza il week-end. E fu allora che Dio capì come poter divertirsi ancora un po’ con le sue piccole e pazze creature.
Così quando passate la settimana al lavoro, rinchiusi nel vostro ufficio, a guardare il cielo blu pregustando il fine settimana da trascorrere al mare o in montagna e arrivate, il venerdì, ascoltando previsioni che danno tempo in peggioramento sapete che oltre a ringraziare la sfiga, l’inquinamento, le stagioni completamente impazzite, potete volgere il vostro pensiero a quel Dio un po’ burlone che continua a divertirsi con la nostra follia
Domani si parte. Quattro giorni di completo riposo fra il Trentino, Verona e poi forse un giorno al mare. La weasel invecchia e bisogna festeggiarla coccolandola un po', se no cade in depressione. Vi lascio con una ricetta veloce, ma ricca di profumi. Una ricetta a cui sono molto affezionata, perché è uno dei cavalli di battaglia della mia nonna. Spero che la gusterete virtualmente domenica al brunch diGrazia e Cocò
mercoledì 16 luglio 2008
Identità e Regali, ovvero uno spiraglio di sole in giornate molto buie
Le voglio belle lunghe e dure. Magari col french.
Si, si voglio delle fantastiche, straordinarie mani. Voglio comprarmi decine di smalti colorati. Magari uno verde, uno bianco e uno rosso. E sicuramente uno nero, che va sempre di moda. Così quando mi prenderanno le impronte digitali, l'impiegato della questura mi potrà inserire nella sua personalissima top list delle estremità migliori.
Non voglio assolutamente sfigurare quel giorno, quando insieme ai miei carissimi concittadini, rom, immigrati e tutti coloro che calpestano il sacro suolo italico andremo a fornire le nostre impronte digitali. Non voglio che si dica che una zingara ha le mani più curate delle mie. Poi devo informarmi, pensate che uno scrub possa rendere i miei dermatoglifi (perché questo è il nome scientifico) più carini?
Ah e poi ho deciso di mettermi avanti sul programma di governo. Ho deciso di farmi un nuovo tatuaggio. Un bel numero sul braccio. Dite che il prossimo anno andrà di moda?
Mi viene da vomitare. Ma nelle giornate di merda a volte splende anche un piccolo raggio di sole
Per ora dovrete accontentarvi di un pezzo di torta virtuale, ma prometto di portarvi al più presto un estratto molto reale di questo libro.
Sbucciate le pesche, privatele del nocciolo e tagliatele a fettine sottili. Sgusciate le uova in una ciotola, aggiungete le spezie, il miele, 100 g di zucchero e la farina setacciata. Amalgamate bene gli ingredienti, dopodiché unite a filo il latte di mandorla fino a ottenere una pastella fluida e omogenea. Unite le pesche e mescolate. Rivestite con carta forno uno stampo rettangolare di circa 30x23 cm e versatevi l'impasto preparato. Spolverizzate con lo zucchero rimasto e cuocete la torta in forno già caldo a 200° per circa 45-50 minuti. Lasciatela intiepidire e poi tagliatela a quadrotti.
domenica 13 luglio 2008
Grigliata per tutti i Cancri
E per festeggiare degnamente il compleanno di tutti i cancretti presenti non poteva mancare la torta. Scopiazzata da Cavoletto (con qualche insignificante variante). Veramente eccezionale.
Ingredienti: 500g di ciliege/ 150g di farina/ 150g di zucchero di canna/ 150 di farina di mandorle/ 120g di burro/ 3 uova/ 2 cucchiaini colmi di lievito per dolci/ per la tortiera: 1 noce di burro + zucchero di canna
Lavate e snocciolare le ciliege (se come me non avere l'apposito attrezzo usate un coltellino appuntito e mettetevi i guanti!). Lavorate il burro morbido con lo zucchero fino ad ottenere una crema, aggiungete la farina di mandorle. Mescolate per bene e poi unite le uova (che devono essere a temperatura ambiente), incorporandole una ad una. Aggiungete infine la farina setacciata con il lievito. Versare il composto nella tortiera (ne ho usato una di 24cm) imburrata e cosparsa con dello zucchero di canna. Disponete le ciliegie a cerchi concentrici, premendo un po’ per farle affondare nell'impasto. Infornate in forno preriscaldato a 180° per circa 35 minuti.
mercoledì 9 luglio 2008
MeMe pseudoerotico, ovvero come rovinarsi la reputazione
Il personaggio di un libro di cui potrei innamorarmi:
BALTAZAR SETTESOLI da Il Memoriale del convento di Saramago. Un uomo tutto di un pezzo. Ma capace di amare la propria donna in modo completo, totale. Di lei accetta tutto anche se non lo comprende. E' disposto a seguirla e a prendersi cura di lei. In un epoca dove era la Chiesa a santificare l'amore fra due persone, Baltazar e Blimunda consacrano il loro sentimento semplicemente giurandosi fedeltà eterna. L'unica formalità è la benedizione di un prete eretico. Si ameranno fino alla fine, anche se lontani, di un'amore fisico che brucia nelle loro anime.
Il personaggio di un film:
DREW BAYLOR (Orlando Bloom) in Elizabethtown. Ho amato questo film. Un roadtrip movie atipico. Con un velo di malinconia, ma che alla fine lascia spazio alla speranza. Il personaggio di Bloom è incasinato e con un fortissimo senso della responsabilità. Desidera affondare, ma anche essere salvato. La scena della telefonata è spettacolare, viene voglia di alzare la cornetta anche se la persona che ami è lì accanto a te.
Il personaggio di un fumetto:
Bé questa è stata la più facile. Sono da sempre innamorata di BRUCE WAYNE, alias BATMAN. Trovo che fra i vari eroi sia il più dark, il più umano. La sua non è una ricerca di giustizia, ma di vendetta. Tormentato, ambiguo e profondamente fragile. Perché in realtà la sua parte oscura è potente e ciò lo rende estremamente affascinante. E poi è schifosamente ricco...e questo non guasta :P
Personaggio di un telefilm:
Ok e con questo mi sputtano...ho provato a fare l'intellettuale fino a questo punto, ma qui si cade sulla cotta pseudo-adolescenziale. Sì perchè il bel tenebroso di cui potrei innamorarmi e SPIKE, al secolo James Marsters, di Buffy. L'unica giustificazione che posso addurre in mio favore è che fin da piccolissima ho un'infatuazione quasi maniacale per i vampiri e che, nella serie, questo personaggio subisce una bella evoluzione. Sbruffone, al limite del ridicolo, cinico, ma in realtà sensibile tanto da riacquisire un'anima, Spike è la mia scelta...definitiva.
Passo la patata bollente (si può dire in questi giorni...) a Gio e Luca e Sabrina, perché sono proprio curiosa di vedere cosa risponderanno.
Ultima comunicazione di servizio. Da oggi potete trovare i miei deliri culinari e non anche su quarantacinqueblog.blogspot.com, un nuovo aggregatore di blog, gestito dal cordialissimo Max. Se vi interessa partecipare basta lasciare un commento o mandare una mail.
Baci Baci a tutti
lunedì 7 luglio 2008
Feelings
Lentamente la corsa diventa più fluida. L'aria riempe i polmoni. Riesco a godermi il paesaggio. Altri podisti, sudati, rossi per il sole e per lo sforzo. Il sudore evapora, lasciando una patina salata sulla pelle.
La mente si annulla. Diventa un tutt'uno con il corpo. Una meditazione indotta dalla fatica. Un'unica macchina che non ha più bisogno di intelletto per procedere. Un piede davanti all'altro.
Il sole viene filtrato dalle foglie. Pozze di luce e macchie d'ombra. Il mio occhio è una macchina fotografica. Registra la bellezza che mi circonda, che mi riempe. Mi sento bene. Mi sento leggera. Devo ricordare questa sensazione. Un piede davanti all'altro.
Affronto l'ultima salita come un ciclista. Ingrano la mia marcia, peso in avanti. Sono Pantani che affronta il Mont Ventoux. Sono Messner che si arrampica sull'Everest. Sono la strada. Sono il cielo. Sono il vento. Un piede davanti all'altro.
Giro attorno alla panchina, sulla via del ritorno. Il percorso è già segnato. Devo solo ripercorrere i miei passi, a ritroso. E quando scorgo già il muro di cinta della Certosa, il mondo mi regala un'ultima emozione. Frullio di ali, all'altezza del mio ginocchio. Una falena fugge dal giorno. Riflessi dorati e verdognoli. Corre con me, per qualche centinaio di metri, e poi devia verso il blu. Ma io sono arrivata. Il cuore riprende il suo ritmo. I muscoli si rilassano.
La corsa non è più solo attività fisica. E' uno spazio interiore, faticoso da raggiungere, ma le cose più belle si ottengono sempre con un po' di sacrificio.
Buona settimana a tutti
Ingredienti: 1l di latte/ 300ml di panna/ 300g di zucchero/ 1 cucchiaino di bicarbonato/ 150g di farina/ 1 bustina di lievito/ 1 uovo
Mettete in una casseruola il latte, la panna e lo zucchero e portate a bollore, mescolando in modo che lo zucchero si sciolga. Quando vedete le prime bollicine in superficie, togliete dal fuoco e aggiungete il bicarbonato, continuando a mescolare (attenzione che il composto si gonfierà molto). Rimettete sul fuoco a fiamma bassissima e continuate la cottura fino a che il composto non si scurisce diventando color caramello (circa un'ora). Deve rimanere piuttosto liquido o non assumere l'aspetto di una crema. Spegnete e lasciate raffreddare completamente. Una volta freddo, unite al composto di latte la farina e il lievito setacciati e l'uovo leggermente sbattuto. Se volete rendere il dolce più goloso aggiungete delle gocce di cioccolato fondente. Versate il composto in una tortiera precedentemente imburrata e infarinata. Infornate a forno preriscaldato a 180° per 35-40 min. Giunto a cottura (vale la prova dello stecchino) lasciatelo riposare per 10 min in forno, con lo sportello leggermente aperto. Sfornate e lasciate raffreddare completamente prima di toglierlo dallo stampo
venerdì 4 luglio 2008
Premi, Delizie e Cotillons
Però queste giornate con il cielo blu fanno bene all'umore. Nonostante l'afa. Nonostante il mondo sia pieno di segretarie cretine (...ma questa è un'altra storia, troppo fresca per riderci su e quindi lasciamo stare) .
Fra un po' iniziano i saldi. Un altro motivo per essere di buon umore (...sempre che la suddetta segretaria cretina riesca a pagarmi 14ma e stipendio...ma lasciamo perdere)
Iniziano i week end al mare. Come non essere felici: sole, piedi nell'acqua, penniche all'ombra della pineta (...spero che alla suddetta segretaria cretina le esplodano tutti gli impianti di condizionamento)
E poi qualche giorno fa ho ricevuto un premio bellissimo da una persona straordinaria. Grazie Silvia per le tue visite quotidiane, per le parole di conforto, per i tuoi bellissimi post che hanno il potere di farmi sognare (...e di far fuggire la weazel :P)
Le regole
1) Scegliere 5 blog che sono meritevoli di tale premio per creatività, design, e materiale particolare utilizzato e che diano un contributo alla comunità dei blogger indipendentemente dalla lingua.
2) ogni premio assegnato deve avere il nome dell'autore e anche il collegamente al blog
3)ogni premiato deve esibire il premio e mettere il nome e il collegamento della persona che lo ha premiato
4)il premiato deve mostrare il collegamento al blog di ArteyPico
5)Pubblicare le regole
Lo riassegno con grande piacere a
Niki, perchè è la mia finestra su un mondo che mi ha sempre affascinato e che grazie a lei sto imparando a conoscere meglio
Aelys, perchè adoro come racconta la sua vita a SF, e fra poco aprirà un nuovo blog di cucina italiana per americani; questo premio è il mio in bocca al lupo
Fiordizucca, il cui blog è fonte di ispirazione continua, per la presentazione sempre molto curata dei piatti e perchè mi sta facendo scoprire una parte di Londra che vorrei visitare di persona
Luca&Sabrina, le cui ricette sono un concentrato di passione e soprattutto perchè hanno una playlist che è un piacere ascoltare mentre si leggono i loro post
Sere, perchè a parte le fantastiche ricette che si possono trovare sul suo sito, il video sulla preparazione del sushi è eccezionale e merita più di un premio virtuale
E ora un'altra dedica. Questo cheese cake è per Imma, per augurargli un buon blogcompleanno. I suoi racconti e ricette made USA mi accompagnano quotidianamente ed è stupendo poter cliccare sul suo nome per ritrovarsi in un altro continente. Grazie
CHEESE CAKE FRAGOLE E CAFFE'
Sbriciolate i biscotti nel mixer. Unite il burro fuso e la cannella e mescolate. Compattate questo composto sul fondo di una teglia tonda foderata di carta da forno. Ponete in frigo per almeno un'ora. Montate il philadelphia con una forchetta; quando assume un aspetto cremoso e sofficie aggiungete lo zucchero, la fecola, il sale e la tazzina di caffè. Incorporate i vari ingredienti poco per volta, assicurandovi che il precedente sia ben amalgamato prima di versare il successivo. Unite anche la panna e infine le fragole a cubetti. Mescolate con cura e versate il composto sopra alla base di biscotti. Infornate, nel forno già caldo a 180°, per 10 min., poi abbassate la temperatura a 150° e cuocete per 45 min circa. Trascorso questo tempo sfornate il cheesecake e fate raffreddare completamente all'interno della tortiera.
martedì 1 luglio 2008
Air Force One
Ieri sera i miei genitori tornavano da una vacanza. Volo da Djerba previsto alle 23. Calcolando il ritiro bagagli, arrivo puntualissima al Marconi; parcheggio la macchina nella sosta breve ed entro nella mal condizionata hall. Mi avvio ai voli extrashengen e nel giro di due metri mi ritrovo in Magreb. Una folla parlante arabo aspetta i parenti in rientro da Tunisia e Marocco. Mi metto a osservare i veli colorati o quelli neri e integrali di alcune donne. Le barbe degli uomini. I bambini che imitano l'atterraggio dell'aeroplano planando sul linoleum liscio della sala d'aspetto. Segni di saluto, baci, abbracci, un incessante Salam Aleikum. In tutto ciò spicca come un pugno nell'occhio la classica signora della Bologna bene. Faccia arricciata in una smorfia di semi disgusto è vestita come se fosse al Papete Beach. Vestito in lino bianco completamente traforato, tanga in vista e zeppe che metterebbero in seria difficoltà anche un trampoliere. Un sorriso si allarga dentro di me fino a che non sento cosa sta urlando dentro al cellulare:
Coooome scaricano i bagagli a mezzanotte e quaranta?!?!?
Lampadina d'allarme! In effetti guardo l'orologio. L'aereo è già atterrato da 20 minuti e di gente dal check out ne è uscita veramente poca. Ma soprattutto il maledetto display mi informa che assieme al volo dei miei genitori, ne sono atterrati altri quattro, contemporaneamente. Proprio mentre sto per cominciare a bestemmiare tutti i santi del paradiso, squilla il telefono: Mamma cell
Pronto tesoro, ci sono dei problemi con i bagagli, hanno detto che forse si fa mattina. Tuo padre sta già litigando con l'addetta che ha avuto la malaugurata idea di dirgli che poteva lamentarsi all'infinito tanto lei non lo ascoltava....
Ussignur! Ok mi metto l'anima in pace, mi siedo qui buona buonina e aspetto. Dopo un'ora e mezza, quando ormai cominciavo a ODIARE l'aeroporto e tutti coloro che mi stavano attorno, finalmente le porte si aprono e riconosco la mamma (papà si era confuso nella folla di tunisini dato che è abbronzato da far paura!). Baci e abbracci, anche alla Bea e alla Gloria, fedeli compagne di viaggio e ci avviamo verso il parcheggio. Stracarichiamo la povera Fordina che praticamente di assetta su due ruote, ma quando arriviamo alla sbarra e cerchiamo di pagare la schifosissima macchinetta ci vomita sia il biglietto che la carta di credito. Merda! non ho spostato la macchina dopo o 20 minuti e adesso siamo intrappolati. Quasi sull'orlo di una crisi di claustrofobia in un parcheggio, con l'assistenza che non risponde al citofono neanche a pagarli a peso d'oro, vediamo un altro sfigato che non passa il controllo della sfinge elettronica bastarda. Gli corriamo incontro, perché sapere che c'è un altro recluso ci rasserena un po', e scopriamo che il suo biglietto è valido, ma non ha la carta di credito per il pagamento!
E qui scatta la mariuolata di mio padre. Mi posiziono alla macchinetta con biglietto valido e la carta di credito della Bea, mio padre si incolla al culo del nostro salvatore col muso della macchina. Non appena la sbarra si alza le due macchine partono con la sgumma e ...finalmente siamo fuori!!! Ringraziamenti reciproci e infine, all'1.40 entro in casa.
Bè che dire...BENTORNATI!
E dato che so che vi è mancata la pasta, questa la dedico a voi.
Mettete a bollire l'acqua per la pasta. Lavate lo zucchino e i fiori di zucca. Tagliate il primo a dadini e i fiori a striscioline, togliendo il pistillo. In una padella fate sciogliere una noce di burro e unite le zucchine. Fate cuocere a fiamma media per 10-15 min , fino a quando le zucchine non cominciano a diventare morbide, unite i fiori, salate e pepate, e continuate la cottura per altri due minuti. In una ciotolina mescolate l'uovo e parmigiano. Regolate di sale e pepe. Fate cuocere le linguine. Colatele e trasferitele nella padella con le zucchine e i fiori. Versate la crema di uovo e mescolate. Servite calde con una generosa spolverata di parmigiano.