mercoledì 19 marzo 2008

Tutti podisti

Alla weazel, è risaputo da tutti coloro che ne posseggono una, piace correre. A tutte le weazel piace sgambettare all'aria aperta, anche se una forma aerodinamica non ce l'hanno proprio. La mia in questo momento sta preparando la sua terza maratona con ambizioni piuttosto elevate (la barriera della 3 ore e 08), così da quando è venuto un po più caldino la si vede vestirsi in modo imbarazzante per una weazel di sesso maschile e adulta e partire sfidando il traffico cittadino.
Questa mattina però la sua convinzione atletica è stata fortemente messa alla prova da un paio di incontri inaspettati. Dopo pochi minuti di corsa la weazel è stata infatti affiancata da un un umarell in bici (per chi non fosse di Bologna e non sapesse cosa sono gli umarell consiglio la visita di questo sito)

Umarell: Bhe che fai corri?

Weazel: Bhe sì (traduzione del weazel-pensiero...no faccio i campionati di surf giù per via Carracci)

Questo piccolo infinitesimale segno di confidenza ha fatto sì che per i successivi 3 km l'umarell inseguisse la povera weazel raccontandogli tutti i minimi particolari della sua trascorsa e gloriosa carriera podistica che tra le altre cose lo vedeva correre la sua prima gara, nonchè prima maratona, in 3 ore e 08 e chiudere la 100 km del Passatore in 9 ore.. Umiliata nell'intimo la weazel ha proseguito l'allenamento sentendosi un criceto rotolante piuttosto che un fulmineo ghepardo. Con i chilometri tuttavia l'autostima è ritornata a far capolino... in fondo non ci sono prove di ciò che l'umarell ha affermato (si sa che gli umarell tendono un po' a esagerare le dimensioni delle loro imprese) e poi chissenefrega l'importante è il gesto atletico, la sensazione di libertà...Ma al 13° km ogni briciolo di autostima è stato spazzato via. A parco Angeletti un bambino marocchino, con mocassino, giacca e zainetto si è affiancato alla weazel, tenendo tranquillamente il suo passo

-Ciao, corri?

-Si'

-Anch'io quando ero in Marocco correvo...facevo i 5000. Ero bravino

E a questo punto nella piccola testolina della weazel sono comparsi pensieri impronunciabili, per la maggior parte legati alla figura di Erode.

-Ah però, ma oggi non hai scuola?

-Sì ma preferisco correre.

E dopo questa conversazione, indecisa se gettarsi in mezzo al traffico con la musichetta di Momenti di gloria come marcia funebre, la weazel è tornata a casa pensando a come sarebbe bello l'internamento coatto in ospizi e scuole.


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