Umarell: Bhe che fai corri?
Weazel: Bhe sì (traduzione del weazel-pensiero...no faccio i campionati di surf giù per via Carracci)
Questo piccolo infinitesimale segno di confidenza ha fatto sì che per i successivi 3 km l'umarell inseguisse la povera weazel raccontandogli tutti i minimi particolari della sua trascorsa e gloriosa carriera podistica che tra le altre cose lo vedeva correre la sua prima gara, nonchè prima maratona, in 3 ore e 08 e chiudere la 100 km del Passatore in 9 ore.. Umiliata nell'intimo la weazel ha proseguito l'allenamento sentendosi un criceto rotolante piuttosto che un fulmineo ghepardo. Con i chilometri tuttavia l'autostima è ritornata a far capolino... in fondo non ci sono prove di ciò che l'umarell ha affermato (si sa che gli umarell tendono un po' a esagerare le dimensioni delle loro imprese) e poi chissenefrega l'importante è il gesto atletico, la sensazione di libertà...Ma al 13° km ogni briciolo di autostima è stato spazzato via. A parco Angeletti un bambino marocchino, con mocassino, giacca e zainetto si è affiancato alla weazel, tenendo tranquillamente il suo passo
-Si'
-Anch'io quando ero in Marocco correvo...facevo i 5000. Ero bravino
E a questo punto nella piccola testolina della weazel sono comparsi pensieri impronunciabili, per la maggior parte legati alla figura di Erode.
-Ah però, ma oggi non hai scuola?
-Sì ma preferisco correre.
E dopo questa conversazione, indecisa se gettarsi in mezzo al traffico con la musichetta di Momenti di gloria come marcia funebre, la weazel è tornata a casa pensando a come sarebbe bello l'internamento coatto in ospizi e scuole.
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