venerdì 27 febbraio 2009

Scelte


Oggi doveva essere il mio ultimo giorno di lavoro. Ma la vita è piena di sorprese. Non sempre belle. La vita si diverte a giocare e per l'ennesima volta mi sento beffata, una pallina nelle mani di un giocoliere pazzo. Ora devo scegliere. Decidere se accettare, in questo periodo di crisi e precarietà, l'offerta di un posto di lavoro sicuro a tempo indeterminato. Un lavoro che non mi piace, ma che mi lascia il tempo di coltivare i miei interessi e le mie passioni. Un lavoro sterile e che molto spesso mi fa sentire inutile, ma che mi consente di costruire una vita vicino alla persona che amo, stare con i miei vecchi amici e conoscere meglio le persone che ho incontrato in questi mesi e a cui mi sto affezionando. Un lavoro ripetitivo, ma pagato decentemente e non faticoso. Oppure mollare tutto, ignorare questa nuova offerta, e iniziare il corso librai. Nove mesi lontano da casa, lontana dall'amore della mia vita, dai miei amici, dai miei hobby e interessi. E alla fine di tutto nulla di certo e di sicuro. Solo un nuovo titolo di studio che si aggiungerebbe a una laurea e a un corso di specializzazione. Nessuna certezza di lavoro, in un momento di crisi che non offre proprio uno scenario lavorativo roseo.. Un corso che però mi avvicina alla mia più grande passione: i libri.
E ora devo scegliere. In fretta. Un week end a disposizione per decidere della propria vita. Di nuovo. Come al solito. E la paura si insinua velenosa, sotto pelle. Mi stringe lo stomaco in una morsa orrenda che mi paralizza. Sono confusa, sono arrabbiata e non riesco a godere per nessuna di queste novità.
Oggi volevo mostrarvi la torta che avevo fatto per festeggiare con le mie colleghe. Avrei voluto offrirne una fetta virtuale a tutti voi, per celebrare un nuovo inizio. Avrei desiderato dedicarla anche a Enza, che oggi compie gli anni. Avrei voluto parlare della Roma-Ostia, a come ero eccitata al pensiero di partecipare alla mia prima grande mezza maratona. Volevo...ma ora devo scegliere
Vi abbraccio

martedì 24 febbraio 2009

Crazy Day

Martedì Grasso! I folli scendono in strada. Giullari, scheletri, Colombine e Arlecchini. Le festa del colore, la celebrazione del travestimento. Per un giorno si può essere qualcun altro: pirati, cortigiani, imperatori, geishe e samurai... E perciò si aprano le danze, brillino luci e stelle filanti, per l'ultimo giorno di festa, per i restanti attimi di follia ;D

SFRAPPOLE

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(ricetta originale di Alessandra Spisni)

Ingredienti per 4 persone: 260gr di farina/ 1 uovo/ 15 gr di rum/ 50 gr di succo d'arancia/ 1 cucchiaio di zucchero a velo

Impastate tutti gli ingredienti fino a ottenere un composto sodo ed elastico. Stendetelo molto sottilmente (io ho usato la macchinetta passando dalla quinta alla prima tacca). Dalla sfoglia ricavate con lo sperone dei rettangoli di 4 cm x 15 cm. Friggete le sfrappole in abbondante olio di semi, immergendole per alcuni secondi per lato (devono diventare leggermente dorate). Scolatele su carta assorbente e quando si sono raffreddate cospargetele con abbondante zucchero a velo

cheat: non impilate le sfrappole quando sono ancora calde, l'umidità le renderebbe molli.

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BUON CARNEVALE A TUTTI!!!!

E con questa ricetta partecipo alla raccolta di Carolina

lunedì 23 febbraio 2009

Thank you!!!!

GRAZIE GRAZIE GRAZIE A TUTTI!!!! Grazie per i commenti al post precedente, all'incoraggiamento e alle parole di sostegno che avete lasciato. Mi hanno ammesso. Dal 16 marzo comincerò a studiare a Orvieto alla Scuola Librai. Un piccolo sogno che si realizza. Un passo verso il lavoro dei miei sogni.
Sono convinta che tutto l'affetto che mi avete dimostrato abbia illuminato il mio karma. E per questo vi ringrazio infinitamente. L'ho saputo ieri quando a mezza notte e mezza ho pensato bene di dare una sbirciatina al sito della scuola. Una scarica pura di adrenalina, come non provavo da tanto tempo. Inutile dire che non ho chiuso occhio. Ho finito di leggere il libro che avevo sul comodino, accocolata vicino alla schiena della weazel, ascoltandola respirare. Un universo di pensieri che mi affolla la mente. Spostamenti da organizzare, un alloggio da trovare, piccoli particolari da ricordarsi di non trascurare. E poi ci sono i dubbi e la terrorizzante emozione dell'ignoto. Non ho mai vissuto da sola. Non so se sarò brava a passare così tanto tempo sola con me stessa. Contare unicamente sulle mie capacità. Ho paura di non essere all'altezza, di non essere in grado di bastarmi. Ma la weazel ha fiducia in me. Mi ha guardato negli occhi e mi ha detto che ce la farò. Che sono forte. E che merito di darmi una nuova possibilità per essere felice. Per provare a fare quello che mi piace. E io gli credo. In fondo sono solo nove mesi. Nove mesi per tentare di trovare finalmente una via più soddisfacente. Nove mesi durante i quali imparerò a gestire una libreria, ma soprattutto cercherò di imparare qualcosa in più su di me.
E ora basta tediarvi con queste elucubrazioni...vi offro una deliziosa fetta di torta...ve la meritate proprio!!! Un grosso bacio e BUON LUNEDI'

TORTA PERE E PINOLI

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Ingredienti: 2 uova/ 180 gr di zucchero vanigliato*/ 200 gr di yogurt bianco/ 200 gr di farina integrale/ 1 bustina di lievito per dolci/ 1 pera abate non troppo matura/ 4 cucchiai di porto/ pinoli qb/ zucchero di canna

Sbucciate la pera, privatela del torsolo, tagliatela a cubetti di circa un centimetro e mettetela a macerare con il porto in una ciotola. Montate le uova con lo zucchero fino a che non diventano chiare e spumose. Aggiungete lo yogurt continuando a mescolare. Unite la farina e il lievito setacciati insieme e amalgamate bene il composto. Imburrate un teglia di 20 cm di diametro e versate l'impasto. Disponete i cubetti di pera, scolati dal porto, sulla superficie del composto facendoli affondare leggermente. Cospargete con i pinoli e spolverizzate con un paio di cucchiai di zucchero di canna. Completate con alcuni fiocchetti di burro. Cuocete per circa 35 min in forno già caldo a 180°.

*mi raccomando lo zucchero vanigliato fatelo in casa conservando lo zucchero in un barattolo assieme a una stecca di vaniglia.

Il risultato è una torta soffice e molto profumata, ideale per la colazione o per accompagnare un buon tè pomeridiano

venerdì 20 febbraio 2009

Change

Ieri è stato un giorno importante. Quelli che possono cambiare la vita e che terrorizzano e che possono aprire nuove porte, battere nuove vie. Se tutto andrà bene inizierà un nuovo capitolo. Una scommessa sul futuro. Forse non porterà a nulla, forse alla fine mi ritroverò un nuovo titolo di studio in mano e alla ricerca di un altro lavoro. Ma quello che sto facendo ora non mi piace, mi prosciuga, mi avvilisce. E quindi forse è il momento di rischiare, di cominciare a muoversi nuovamente. Lunedì avrò il risultato del colloquio. Comunque vada cercherò con tutte le mie forze di realizzare un cambiamento, per realizzarmi maggiormente, per avere più rispetto di me stessa. E speriamo che il cielo di Orvieto mi porti fortuna.

E in tema di sperimentazioni, questo riso, estremamente profumato, è il mio primo approccio alla cucina nord africana. La cannella si sposa meravigliosamente con l'aroma del basmati, il tutto bilanciato dal gusto leggermente terroso delle lenticchie. La versione originale prevede come accompagnamento una salsa piccante di pomodoro. Io per mancanza di tempo l'ho omessa, ma credo sia perfetta per valorizzare il

KOSHERI

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Ingredienti per 4 persone: 300g di lenticchie verdi/ 200g di riso basmati/ 40 g di burro/ 400ml di acqua calda/ ½ cucchiaino di noce moscata/ 1 e ½ cucchiaino di cannella/ 1 e ½ cucchiaino di sale/ 1 e ½ cucchiaino di pepe nero/ 4 cucchiai di olio d'oliva/ 2 cipolle bianche tagliate a fettine sottili.

1. Mettete le lenticchie in uno scolapasta e lavatele sotto l'acqua corrente fredda. Trasferitele in un ampio tegame, copritele con molta acqua fredda e portate a ebollizione. Riducete la fiamma e fate sobbollire per 25 minuti. Le lenticchie dovranno essere tenere ma assolutamente non molli. Scolatele, salate a piacere, e tenetele da parte.
2. Scaldate l'olio d'oliva in una padella e fate soffriggere la cipolla per 20 minuti a fuoco
medio, fino a ottenere una colorazione bruno-scura. Asciugatele con della carta da cucina e tenetele da parte.
3. In una ciotola ricoprite il riso con acqua fredda, lavatelo e scolatelo bene. Sciogliete il burro in una padella piuttosto larga, a fuoco medio, aggiungete il riso scolato e mescolate bene finché non sarà ben amalgamato col burro. A questo punto aggiungete l'acqua , la noce moscata, la cannella, il sale e il pepe. Portate a bollore, coprite, riducete la fiamma al minimo e lasciate sobbollire per 12 minuti. Spegnete il fuoco, alzate il coperchio e coprite la padella con un telo pulito, dopodiché rimettete il coperchio.Lasciate riposare per 5 minuti
4. Prima di servire separate il riso delicatamente con una forchetta, poi aggiungete le lenticchie e la maggior parte delle cipolle, tenendone un po' da parte per guarnizione. Assaggiate per sentire il condimento e aggiustate a piacimento. Ponete tutto il riso in un piatto di portata e guarnitelo con le cipolle restanti. Servitelo caldo

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Ah! dimenticavo con questa ricetta contribuisco alla raccolta di Lety

lunedì 16 febbraio 2009

Cheesecake al Matcha

E' di nuovo lunedì. Però il sole splende e anche se le temperature sono ancora bassine l'umore ne giova moltissimo.
Allora avete passato un buon San Valentino?!?! :D La weazel mi ha regalato una splendida cena a base di pesce. Ho gustato un polipo alla griglia da svenimento che vorrei proprio provare a rifare! E così per coccolare un po' la bestiolina che rende ogni giorno della mia vita un po' speciale ho fatto questo Cheesecake. Delicatissimo, si squaglia letteralmente in bocca. E il profumo del matcha ne arricchisce il gusto sposandosi perfettamente col leggero sapore amaro del cacao

CHEESECAKE AL MATCHA

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(ricetta originale di Mancina)

Ingredienti: 425 gr di philadelphia/ 150 gr di zucchero/ 10 gr di amido di mais/ 1 cucchiaino di sale/ 2 uova e un tuorlo/ 45 gr di panna / 20 gr di latte / succo di mezzo limone/ 2 cucchiaini di tè matcha/ 200 gr di biscotti Digestive/ 80 gr di burro

Fondete il burro e lasciatelo raffreddare. Passate i biscotti al mixer fino a ridurli in polvere. Versate sopra ai biscotti il burro fuso e disponete il composto ottenuto sul fondo di una teglia a cerniera di 20 cm di diametro, ricoperta di carta forno. Ponete in frigorifero per circa un'ora. nel fratttempo mescolate il philadephia fino a che non assume una consistenza cremosa. Unite lo zucchero continuando a mescolare. Aggiungete l'amido di mais setacciato e il sale. Poi le uova una alla volta, la panna, il latte, il succo di limone e infine il matcha setacciato.
Versate il composto che risulterà piuttosto liquido sopra alla base di biscotti. Preriscaldate il forno a 200° e infornate il cheesecake. Dopo 10 min abbassate la temperatura a 150° e cuocete per altri 45 min circa. Togliete il cheese cake dal forno e mentre è ancora caldo spolverizzatelo con cacao amaro. Lasciatelo raffreddare completamente, poi trasferitelo in frigo per almeno 3 ore.

BUON LUNEDI' A TUTTI :D

E come consigliatomi da Lety e Astro con questa ricetta partecipo alla raccolta di Jelly


venerdì 13 febbraio 2009

Mi illumino di meno


Questa sera MI ILLUMINO DI MENO!!!

Come ogni anno il programma di Radio 2, Caterpillar ha organizzato la giornata all'insegna del risparmio energetico, invitando i propri ascoltatori a spegnere le luci e tutti i dispositivi elettrici non indispensabili dalle ore 18. Molte città italiane aderendo all'iniziativa hanno organizzato alcune attività e incontri e spegneranno gran parte dell'illuminazione dedicata ai principali monumenti.
Questa giornata è volta a sensibilizzare la gente sull'importanza del risparmio energetico, riflettere sulle piccole strategie giornaliere da utilizzare per non sprecare inutilmente energia a discapito del nostro pianeta. Ci sono veramente moltissimi modi per poter contribuire in questo senso senza cambiare troppo le nostre abitudini. Io cerco di spegnere i led di televisori e pc quando non li utilizzo e se possedete delle ciabatte a cui sono collegati più elettrodomestici assicuratevi che abbia un'interruttore di accensione e spegnimento. Per quanto riguarda l'illuminazione si possono acquistare lampadine a risparmio energetico e ricordarsi di non lasciare le luci accese nelle stanze in cui non si è. In inverno non è necessario girare per casa in maglietta a maniche corte tenendo il temosifone a pieno regime per svariate ore al giorno. Un maglione in più e il gioco è fatto.
Ci vuole davvero poco per migliorare le condizioni del nostro pianeta perchè non provarci?!?! :D
E stasera spero di riuscire a postare il mio menù a risparmio energetico. Per ora vi saluto e vi auguro una
LUMINOSA GIORNATA
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aggiornamento 14 febbraio

*MENU*
PIADINA FANTASIA

Ingredienti per 4 piadine: 400g di farina/ 2 cucchiai di strutto/ acqua tiepida qb.
Impastate tutti gli ingredienti aggiungendo tanta acqua quanto basta a ottenere un impasto elastico e sodo. Lasciate riposare per almeno mezz'ora. Stendete la piadina con un mattarello e cuocetela in una padella antiaderente ben calda per circa 2 minuti per lato
A questo punto sbizzarritevi con i ripieni. Io ne ho farcita una con salmone (ok questo non è molto a km zero, chiedo venia), una salsa all'aglio preparata con yogurt intero, prezzemolo, uno spicchio d'aglio ridotto in purea, sale e il succo di un limone. Un'altra squaquerone e rucola. La terza prosciutto (di Parma, io abito a Bologna), mozzarella e valeriana. E l'ultima spek e robiola.
Purtroppo niente foto perchè si sa a lume di candela...;D

Buon San Valentino a Tutti

mercoledì 11 febbraio 2009

Numb

Ci sono mattine in cui il letto è troppo invitante per lasciarlo. Apri un occhio a metà e vedi il cielo grigio e monotono sopra i tetti rossi. Senti la schiena calda della weazel che si muove al ritmo sognante del respiro e l'idea di staccarti da quell'abbraccio ti procura un malessere difficilmente sopportabile. Altri cinque minuti pensi, sapendo perfettamente che diventeranno dieci e che poi dovrai fare tutte le cose di corsa.
Ci sono mattine in cui vivere diventa faticoso e quella porzione di coperta diventa un rifugio sicuro e allettante. Lì non ci sono pensieri, non ci sono preoccupazioni, il mondo con le sue brutture e frustrazioni non esiste. Lì esiste solo la certezza di un abbraccio. La millimetrica perfezione della mia testa adagiata fra la sua spalla e il suo petto.
Questa mattina non ne ho voglia. Non voglio sentire, non voglio vedere, non voglio arrabbiarmi, né sentirmi schiacciata dall'ansia. Questa mattina avrei voluto essere un cucciolo e venire coccolata per ore...

ZUPPA DI LEGUMI

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Ingredienti per 2 persone: 100g di ceci secchi messi a rinvenire in acqua per 12 ore/ 100g di fagioli cannellini secchi messi a rinvenire in acqua per 12 ore/ 80g di lenticchie/ 100g di orzo perlato/ 1 patata grande/ mezza cipolla bianca/ 1 bicchiere di vino rosso/ rosmarino/ 1 litro circa di acqua bollente

Lavate l'orzo con abbondante acqua fredda. Tritate la cipolla fine e fatela soffriggere nell'olio. Quando diventerà trasparente unite l'orzo e fatelo tostare. Sfumate con il bicchiere di vino e unite i fagioli e i ceci. Aggiungete l'acqua calda e cuocete una decina di minuti. Unite anche le lenticchie e continuate la cottura aggiungendo acqua al bisogno. A circa un quarto d'ora dalla fine della cottura (io mi sono regolata con i tempi di cottura riportati sulle confezioni) aggiungete le patate, precedentemente lavate, sbucciate e tagliate a dadini e il rosmarino. Regolate di sale e pepe e terminate la cottura.

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Con questa zuppa davvero coccolosa partecipo alla raccolta di Lety


lunedì 9 febbraio 2009

Il Giardino dei Limoni



Ci sono cose che rappresentano la nostra anima, la nostra storia. Luoghi, oggetti che conferiscono un senso alla nostra vita. Ti prendi cura di loro, li cresci come se fossero una parte integrante del tuo io. Lì riponi speranze e sogni. Ma cosa accade se improvvisamente qualcuno tenta di sottrarteli? Cosa si prova vedendo il pericolo avvicinarsi ineluttabilmente? Un senso di impotenza e frustrazione invade la tua esistenza, rendendola cupa e inutile.
Questo è quello che accade ne Il Giardino dei Limoni. Salma, palestinese, ha dedicato tutto il suo amore al suo limoneto. A esso sono legati i suoi ricordi felici, i momenti passati col padre, la sua infanzia. E quando a causa del suo nuovo vicino, il ministro della difesa israeliano, viene deciso di abbatterli per questioni di sicurezza, per Salma inizia l'inutile tentativo di salvarli.
Il Giardino dei Limoni è un film delicato e struggente. Parla di vite, ma anche di quella difficile convivenza fra palestinesi e israeliani. Ponendo l'accento sull'importanza della terra, sul suo valore simbolico e archetipo, il regista Eran Riklis evidenzia uno degli aspetti più profondi e delicati che alimentano il conflitto fra queste due popolazioni. Si riflette, senza colpevolizzare. Ci si perde nei labirinti della burocrazia, nella cecità dei servizi segreti, nell'umanità di certi soldati e della moglie del ministro, nel volto fiero e segnato di Hiam Abbass. E si esce dalla sala, dopo l'ultima scena, con la consapevolezza che i conflitti, di qualsiasi natura, non lasciano vincitori.

A questo film e a questo splendido lunedì dedico queste tartellette, dal colore solare e dal sapore leggermente aspro, come la vita

TARTELLETTE AL LIMONE

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Ingredienti per la frolla (ricetta di Maurizio Santin): 500 gr di farina/250 gr di burro morbido/140 gr di zucchero semolato/3 tuorli d’uovo/1 uovo intero/ la buccia di un limone grattugiata

Impastare lo zucchero, il burro, la buccia del limone, le uova (precedentemente battute) e metà della farina. Quando l’impasto inizia a essere omogeneo aggiungete la restante farina, continuando a impastare. Lasciar riposare in frigorifero almeno 1 giorno prima dell’utilizzo.

Ingredienti per la crema di limone (di Artemisia Comina): un uovo/ 6 cucchiai di zucchero/ 6 cucchiaini di amido di mais/ 1 bicchiere di acqua/ il succo di un limone e la sua buccia grattugiata

Sbattete l'uovo con lo zucchero. Unite un cucchiaino alla volta di amido di mais e poi la buccia del limone grattugiata. Aggiungete anche il succo del limone e poi un bicchiere d'acqua. Versate il composto in un pentolino e cuocete a fuoco dolce per alcuni minuti fino a che la crema non inizia a velare il cucchiaio. Trasferite in una ciotola e lasciate raffreddare

Ingredienti per il crumble: 50g di mandorle tritate finemente/ 1 cucchiaio di burro/ 2 cucchiai di zucchero di canna/ 2 cucchiai di farina di cocco
Unite tutti gli ingredienti e con la punta delle dita lavorateli fino a ottenere della briciole.

Composizione delle tartellette: con metà della frolla (il resto potete congelarlo) rivestite otto stampini, ben imburrati. Forate il fondo con i rebbi di una forchetta e cuocete in forno già caldo, a 180°, per circa 10 min (devono colorire appena). Sfornate e lasciate intiepidire. Togliete le basi di frolla dagli stampi e riempiteli con la crema al limone, livellando la superficie con il dorso di un cucchiaio bagnato. Ricoprite la superficie delle tartellette con il crumble e alcuni pinoli. Infornate nuovamente, con la funzione del grill attivata solo nella parte superiore del forno e ponendo la teglia vicino alla resistenza, fino a che il crumble non si scurisce.

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FELICE LUNEDi' A TUTTI!!!

giovedì 5 febbraio 2009

Crepes e Marmotte

E così nel giorno della Candelora la simpatica marmotta ha morso il sindaco Michael Bloomberg. Ignorando la sua ombra la fuffosa bestiola si è avventata sul grassoccio dito del disturbatore istituzionale. Come darle torto, però, poverina! Essere svegliati nel bel mezzo di un bel sonno, raggomitolati al calduccio per essere esposti all'aria ghiacciata davanti a centinaia di rumorose persone metterebbe di cattivo umore chiunque. Soprattutto se dopo essere stati stanati con la falsa promessa di una gustosa pannocchia ce la si vede portare via da sotto il naso. Fortunato il sindaco che la marmotta non fosse dotata di Kalashnikov e pigne esplosive. La domanda ora è: l'insano gesto della bestiolina sarà foriero di sventura?!? Cambiamenti climatici eccezionali si abbatteranno sulla terra?!?!? Inondazioni, uragani, terremoti...una crisi ecologica mondiale...ah no dimenticavo...per quello bastano gli uomini...

In onore dell'eroica marmotta e della tradizione francese ecco a voi la mia versione di crêpes salate. Per la pastella ringrazio Mariluna, le sue idee si rivelano sempre una fonte di grandissima ispirazione

CREPES CON GAMBERI E FUNGHI

Crepe con funghi e gamberi

Ingredienti per due persone: 60 g di farina di ceci /1 uovo /125 g di latte /1 pizzico di sale / un mazzetto di erba cipollina / la scorza grattugiata di un limone / 250g di code di gambero / 400g di funghi misti (io ho usato quelli surgelati) / due spicchi di aglio /mezzo bicchiere di vino bianco

Preparate la pastella delle crêpes mescolando la farina e il sale in una ciotola. Aggiunge l'uovo intero, il latte a filo, mescolando con una frusta fino a ottenere una pastella fluida. Unite l'erba cipollina sminuzzata e la scorza del limone. Lasciate riposare per mezz'ora in frigo.
Nel frattempo cuocete a vapore le code di gambero (saranno pronte quando cambiano colore diventando rosa), eliminate il carapace e tenete da parte. In una padella di circa 22 cm di diametro, leggermente unta fate cuocere i funghi per circa dieci minuti insaporiti con i due spicchi di aglio pelati ma lasciati interi (i funghi surgelati rilasciano molta acqua, fate restringere il più possibile). Sfumate con il vino e lasciate evaporare. Regolate di sale, coprite la padella e portate a cottura. Togliete i funghi dalla padella, unendoli alle code di gambero. Spolverate con un po' di pepe. Ponete nuovamente la padella sul fuoco (se è necessario eliminate l'olio in eccesso tamponandola con carta da cucina) e quando è ben calda, versateci metà della pastella. Fate cuocere per circa un minuto, fino a che non si è rappresa. Togliete la crêpe dalla padella e ponetela in un piatto. Procedete a cuocere la seconda. Farcite con il gamberi e i funghi e...Bon appetit

Un consiglio: spalmate sulle crêpes un formaggio morbido e non troppo aggressivo (brie, stracchino, robiola...); la sua cremosità renderà l'insieme ancora più gustoso (io purtroppo non ne avevo in casa...arghhhh!!!)

lunedì 2 febbraio 2009

Una zuppa che cambia la vita



E' un'espressione di stupore -la stessa che vedi sui volti dei bambini piccoli quando, in spiaggia, i loro padri li portasno nell'acqua profonda - ed è sempre una cosa bellissima. Le espressioni contratte di quei cinici, spietati e miserabili bastardi annoiati dalla vita, che noi tutti siamo dovuti diventare, svaniscono per un momento, o per un secondo, quando ci troviamo di fronte a qualcosa di semplice come un piatto di cibo.Quando ricordiamo che cosa in primo luogo ci ha spinto su questa strada.

Questo libro parla di un viaggio. Un viaggio attraverso le cucine statunitensi. Il percorso di un cuoco, il suo scoprire il cibo e la vita. Uno sguardo cinico, disgustato e innamorato. Dalla meravigliosa epifania vissuta su una nave da crociera a dieci anni fino alla gestione di una delle cucine più famose di New York. Passando fra sesso, droga e rock'n'roll. E personaggi assurdi. Fornitori mafiosi, panettieri pazzi baciati dalla grazia divina, lavapiatti equadoreni con coltelli affilati e sguardo truce, turni di lavoro massacranti. Le descrizioni dei cibi sono appena accennate, ma è evidente tutto il rispetto e la dedizione con cui vengono preparati, gustati e serviti. Perchè questo libro non è altro che una lunga e passionale lettera d'amore verso il cibo in tutte le sue declinazionazioni. Per quello che regala, per la sua natura effimera che lo rende una singolare forma d'arte. E mentre si leggono nomi di chef appartenenti al gotha della ristorazione, della loro storia e delle loro fissazioni, il desiderio di cambiare vita, di trasformare la passione in lavoro diventa un formicolio acceso sottopelle, un prurito che difficilmente si spegne. Un sogno che si alimenta di sogni altrui.

E come gesto scaramantico vi lascio con la ricetta che ha cambiato la vita almeno a una persona

VICHYSSOISE

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Ingredienti: 200g di porri / 200g di patate / 1 litro di brodo di pollo / 125 ml di panna / erba cipollina

Lavate e mondate i porri e le patate. Tagliate i porri (solo la parte bianca) a fettine sottili e le patate a cubetti. Fate stufare i porri in una casseruola con un cucchiaio abbondante di burro, fino a che non risultino morbidi e traspatenti. Unite le patate e cuocete per circa cinque minuti. Aggiungete il brodo di pollo e portate a cottura. Frullate la zuppa e unite la panna, mescolando per incorporare bene. Lasciate raffreddare e guarnite con l'erba cipollina sminuzzata.

BUON LUNEDi'
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