lunedì 31 marzo 2008
La maledizione delle FS
giovedì 27 marzo 2008
Sfogo di una notte di mezza estate
martedì 25 marzo 2008
HELP!!!! GO TO ISTANBUL
GrazieGrazieGrazie
Food in Traslation
Questo diario narra il viaggio intrapreso da Tiziano Terzani, giornalista e inviato in Asia del Der Spiegel, nel 1993 quando seguendo le indicazioni di un indovino di Hong Kong decise di non volare per un intero anno. Costretto perciò a spostarsi utilizzando mezzi molto più lenti e a volte difficilmente reperibili, Terzani scopre la possibilità di conoscere più profondamente un continente in trasformazione, ma con radici antichissime, di osservare e registrare il lento suicidio di tradizioni e ecosistemi soppiantati da uno slancio verso il moderno e il progresso molto poco lungimirante e socialmente sostenibile. L'immagine dei paesi visitati dal giornalista risulta straordinariamente attuale nonostante questo resoconto sia stato scritto più di dieci anni fa. Simpatica ma allo stesso tempo inquietante è l'idea che emerge potente dalle pagine dedicate a Singapore e alle maggiori città asiatiche travolte da una speculazione edilizia ed economica, guidata per lo più da potenti enclave siniche costrette all'esilio. Il desiderio spasmodico di questi paesi a diventare moderni e occidentali, e perciò appetibili per il modello europeo-americano, suona sinistramente troppo attuale. Uccidere il vecchio per imitare il nuovo, un mantra che sembra essersi diffuso ormai in tutta l'Asia. E nonostante quasi tutte le riflessioni di Terzani possano essere tranquillamente usate come chiave per leggere il presente, proprio la parte che riguarda il cibo è cambiata. Se fino a un decennio fa questa caratteristica culturale era considerato un elemento di secondo piano, oggi è diventata una discriminante di grande rilievo. Negli ultimi anni si è assistito a una vera e propria rivoluzione nei costumi nazionali in relazione al cibo. Se all'uscita degli anni ottanta e dalla tradizione anglo-americana dei fast food si era imposta una cucina estremamente sofisticata e ingabbiata in regole di forma, struttura, sapore, dimensioni e proporzioni che di fatto escludeva i comuni mortali dal tempio della gastronomia, oggi si sta riscoprendo una gastronomia che si allaccia fortemente ai piatti tradizionali del territorio, riesumando sapori e ricette che si stavano perdendo. E se gli chef poi reinterpretano, destrutturano, rielaborano, la base da cui partono sembra essere il ricettario della nonna. Questa sorta di nazionalismo culinario, che vede l'utilizzo di prodotti locali e di alta qualità, è poi stato pesantemente sponsorizzato grazie alla nascita di canali mediatici dedicati esclusivamente all'enogastronomia. Sono nati i primi foodblog, i libri e le guide si sono moltiplicate, sono stati costruiti veri e propri tempi del cibo ( si veda eataly), sono stati riservati canali satellitari alle trasmissioni relative alla cucina. La Signora Maria, tanto per citare uno degli chef che preferisco, si è trovata così circondata da input per variare un bagaglio di tradizione senza però sconvolgerne i principi fondanti. E se tutto questo è sotto molti punti di vista meraviglioso (io per prima sono una drogata di Gambero rosso Channel, Anthony Bourdain, food blog vari e riviste di cucina), è anche qualcosa che dovrebbe far riflettere. Il cibo è da sempre simbolo e riflesso dei valori culturali intrinsechi di un popolo. Da ciò che viene cucinato è possibile evincere la ricchezza di un paese, il suo grado di sviluppo e ricchezza, le sue risorse e l'influenza delle varie minoranza sul suo territorio. Questo rivisitazione delle ricette tradizionali rispecchia forse la necessità di riscoprire una propria identità, messa in discussione negli ultimi anni da una globalizzazione indistinta che aveva coinvolto anche il gusto e il cibo. E così ecco ricomparire sulla nostre tavole piatti strettamente legati alla territorialità, che puntano non solo a riportare in auge sapori antichi, ma anche una produzione alimentare più attenta agli sprechi, alla stagionalità e alla qualità. Usando un'espressione inglese che calza a pennello la nostra tavola sta tornando down to earth e questo non è per niente male.
domenica 23 marzo 2008
Pranzo Pasquale
latte brulè profumato
Ovviamente come da tradizione a me è toccata la preparazione del dessert per cui ecco a voi la ricetta di questo dolce al cucchiaio; una via di mezzo tra un budino e un creme caramel, non troppo dolce e stucchevole.
venerdì 21 marzo 2008
Un venerdì di passione
http://www.koreus.com/video/daphne-new-broom.html
una weasel è per sempre....
http://www.koreus.com/video/the-cat-came-back.html
...purtroppo...
http://www.koreus.com/video/simon-cat-let-me-in.html
Besos
mercoledì 19 marzo 2008
Tutti podisti
Umarell: Bhe che fai corri?
Weazel: Bhe sì (traduzione del weazel-pensiero...no faccio i campionati di surf giù per via Carracci)
Questo piccolo infinitesimale segno di confidenza ha fatto sì che per i successivi 3 km l'umarell inseguisse la povera weazel raccontandogli tutti i minimi particolari della sua trascorsa e gloriosa carriera podistica che tra le altre cose lo vedeva correre la sua prima gara, nonchè prima maratona, in 3 ore e 08 e chiudere la 100 km del Passatore in 9 ore.. Umiliata nell'intimo la weazel ha proseguito l'allenamento sentendosi un criceto rotolante piuttosto che un fulmineo ghepardo. Con i chilometri tuttavia l'autostima è ritornata a far capolino... in fondo non ci sono prove di ciò che l'umarell ha affermato (si sa che gli umarell tendono un po' a esagerare le dimensioni delle loro imprese) e poi chissenefrega l'importante è il gesto atletico, la sensazione di libertà...Ma al 13° km ogni briciolo di autostima è stato spazzato via. A parco Angeletti un bambino marocchino, con mocassino, giacca e zainetto si è affiancato alla weazel, tenendo tranquillamente il suo passo
-Si'
-Anch'io quando ero in Marocco correvo...facevo i 5000. Ero bravino
E a questo punto nella piccola testolina della weazel sono comparsi pensieri impronunciabili, per la maggior parte legati alla figura di Erode.
-Ah però, ma oggi non hai scuola?
-Sì ma preferisco correre.
E dopo questa conversazione, indecisa se gettarsi in mezzo al traffico con la musichetta di Momenti di gloria come marcia funebre, la weazel è tornata a casa pensando a come sarebbe bello l'internamento coatto in ospizi e scuole.
martedì 18 marzo 2008
Torta con Ricotta a modo mio
Preparare il ripieno: lavorate bene la ricotta con una spatola per renderla cremosa, unite lo zucchero, l'uva sultanina precedente ammollata in acqua tiepida (o liquore se vi piace), le gocce di cioccolato, le uova, la panna e amalgamate tutto molto bene (il composto rimane un po' liquido ma non preoccupatevi).
Preparare l'impasto: lavorate lo zucchero impalpabile con il burro (a temperatura ambiente e spezzettato) fino a ottenere una crema, unite l'uovo, la vanillina e incorporate infine la farina miscelata con il cremor tartaro e setacciata (aggiungetene un po' per volta). Impastate accuratamente e lasciate riposare in frigorifero 25 min assieme al ripieno. Poi con i 2/3 dell'impasto foderate uno stampo di circa 30 cm di diametro, rivestito di carta da forno (bagnata e strizzata); versatevi il ripieno. Coprite con la pasta rimasta facendo aderire bene i bordi delle due sfoglie. Cuocere a 180° in forno preriscaldato per circa 30 min.
domenica 16 marzo 2008
Il tortino della domenica
TORTINO DELLA DOMENICA
Ingredienti :1 rotolo di pasta sfoglia/ 3 patate medie/ 250 g di ricotta /1 uovo/
sale, pepe, noce moscata e parmigiano in quantità variabile a seconda dei gusti/
5 sottilette/ 200 g di prosciutto cotto/ scamorza
Lavate le patate e mettetele a bollire in abbondante acqua senza privarle della buccia. Nel frattempo srotolate la pasta sfoglia (io uso quella già a forma di disco) e mettetela in una tortiera con cerniera, rivestita di carta da forno, avendo l'accortezza di ritagliare dal bordo una striscia di pasta di circa una centimetro che vi servirà a formare la griglia della crostata. Sul fondo disponete uno strato di sottilette e uno di prosciutto cotto. Scolate le patate, spellatele, riducetele in purea e fatele raffreddare. Quando sono tiepide aggiungete la ricotta, l'uovo, il sale, il pepe, il parmigiano e la noce moscata e mescolate il tutto energicamente fino a ottenere una crema piuttosto compatta. Spalmate il composto sopra agli strati di sottilette e prosciutto cotto. Piegate i bordi della pasta sfoglia verso l'interno, a contenere la crema di patate e ricotta, aiutandovi con i rebbi di una forchetta; tagliate sottilmente (eventualmente usando una mandolina) alcune fettine di scamorza e disponetele sopra al composto. Infine con la striscia di pasta tenuta da parte formate la classica griglia da crostata. Infornate, a forno preriscaldato a 180°, per circa 20-25 min.
venerdì 14 marzo 2008
Intervista a Pennac
prima parte
seconda parte
terza parte
giovedì 13 marzo 2008
What your name means...il giochino del giovedì
What Francesca Means
You are loving, compassionate, and ruled by your feelings.You are able to be a foundation for other people... but you still know how to have fun.Sometimes your emotions weigh you down, but you generally feel free from them.
martedì 11 marzo 2008
Muffin mandorle, limone e uvetta
Oggi perciò ho deciso di postare una ricetta facile e profumata provata questa domenica in un raptus di follia culinaria
MUFFIN MANDORLE LIMONE E UVETTA
ingredienti per circa 14 muffin: 3 uova sbattute/150 gr di burro/ 2,5 dl di latte freddo/ 100 gr di zucchero scuro/ 2-3 cucchiai di miele millefiori/ 150 gr di farina 00 e 100 gr di farina integrale/ 1 bustina di lievito/ 200 gr di mandorle tritate/ la scorza di 2 limoni bio
domenica 9 marzo 2008
La maledizione del tapis roulant
Ecco lo sapevo dovevo sfidare la pioggia e la conseguente broncopolmonite, farmi trascinare dalla weazel in mezzo alla mota piuttosto. Ma purtroppo la maledizione del tapis roulant ha colpito e me non restano che 40 minuti di pura tortura psicofisica.
Così imparo a correre davanti a una televisione in periodo elettorale senza alcun potere sul telecomando.
PS ritornati a casa la maledizione ha continuato a imperversare; la weazel ha infatti pensato bene di lavare il mio ipod insieme alla felpa a cui era attaccato. Sigh :(
venerdì 7 marzo 2008
Memorie
mercoledì 5 marzo 2008
La maledizione dell'autobus
martedì 4 marzo 2008
Bags of laughs
1.http://www.youtube.com/watch?v=WLG3S5WzHig
2.http://www.youtube.com/watch?v=j_pFTAY7MF8