C'era una volta in uno sperduto paesino sui monti
Carpazi un giovane
vampiretto. Il suo nome era
Krueger e viveva assieme alla sua famiglia in una grande grotta al limitare del villaggio. Abitavano lì da secoli, felici di quel luogo isolato e selvaggio.
Krueger amava la sua strana e numerosa famiglia. C'era lo zio
Victor, alto e sottile come un salice. La faccia pallida come la neve appena caduta e due occhi intensi e vigili. Grande studioso aveva collezionato una quantità inimmaginabile di libri, che studiava per lunghe ore seduto alla scrivania. Poi c'era zia
Georgette, piccola e paffuta. Un sorriso eternamente dipinto sulle labbra. I nonni
Kamilla e
Stelian, due adorabili e arzilli vecchietti, i suoi genitori
Radu e
Stela e infine i suoi fratelli maggiori
Dimitrie e
Dragoi. Vivevano tutti insieme, cacciando gli animali della foresta e quando il freddo
ghiacciava ogni cosa e le prede se ne stavano ben rintanate nelle loro tane salassavano qualche mucca del villaggio vicino.
Nonostante tutto però
Krueger era molto infelice. Un enorme sfortuna lo affliggeva giorno e notte, non lasciandogli scampo.
Krueger era ghiotto di aglio. Ne mangiava a quintali e non poteva farne a meno. Un persistente odore pungente lo avvolgeva come un mantello invisibile, impedendogli di avvicinarsi ai suoi parenti. Le rare volte che aveva tentato di uscire dalla propria stanza alla zia erano venute le convulsione, la nonna era svenuta, lo zio si era catapultato fuori dalla caverna ustionandosi alla luce del sole, sua madre non aveva smesso di lacrimare per svariati giorni e suo padre e i suoi fratelli erano stati scossi da terribili conati di vomito. Così
Krueger viveva in esilio, parlando con i suoi familiari attraverso una pesante porta di legno. Aveva anche provato a smettere quella sua strana dipendenza ma dopo poche ore il bisogno impellente di addentare uno spicchio di aglio l'aveva fatto desistere.
Una mattina, mentre stava leggendo nella sua bara, un assordante rumore lo fece sobbalzare. Urla strepiti tonfi lo strapparono dalle coperte. Aprì la porta. La caverna era invasa da tutti gli abitanti del villaggio che brandivano fiaccole e ramponi. Ognuno al collo portava svariate trecce d'aglio. Avevano circondato i suoi parenti che storditi dal fetore erano crollati al suolo.
Krueger avanzò nella stanza e quando gli uomini si accorsero di lui gli si avvicinarono minacciosi. Vedendo però che il giovane vampiro non veniva neutralizzato dal pungente odore dell'aglio molti si paralizzarono dalla paura.
Krueger non capiva quella maleducata invasione, sentiva solo un mormorio perpetuo spezzato da qualche urlo
Mostro Belva
SucchiasangueKrueger voleva solo spiegare a quella povera gente che lui e la sua famiglia non volevano fare male a nessuno, ma quando avanzò di un passo gli uomini abbandonarono i forconi e se la diedero a gambe levate.
Quella sera, dopo essersi ripresi dallo svenimento, suo padre e sua madre, coprendosi opportunamente la bocca e il naso, entrarono nella sua stanza per ringraziarlo di averli salvati e a spiegargli che presto avrebbero dovuto lasciare la caverna.
Krueger non capiva
perché, avrebbe voluto andare al paese e spiegare che loro non erano mostri e che non volevano ucciderli. I genitori lo convinsero a desistere dal compiere quella pazzia, ma
Krueger continuò a interrogarsi. Come potevano
giudicarli senza conoscerli?
La notte successiva la famiglia abbandonò la caverna. Silenziosamente, avvolta nell'inchiostro delle tenebre, lasciandosi alle spalle solo le piantine di aglio di
Krueger.
E dopo la storiella vi lascio con una ricetta un po' agliosa ma davvero squisita. Il sapore dell'aglio viene smorzato dal dolciastro della salsa che caramella i pezzetti di pollo
MANDARINE CHICKEN(ricetta originale su http://blogchef.net/mandarin-chicken-recipe/) Ingredienti per 2 persone: due petti di pollo grandi/ un cucchiaino di zucchero/ un cucchiaino di sale
per la salsa: 2/3 cup di zucchero/1/4 cup di acqua / 1/4 cup di salsa di soia / 1 cucchiaio di succo di limone / 1 spicchio di aglio tritato molto finemente / 1 cucchiaino di zenzero fresco tritato molto finemente/ 4 cucchiaini di amido di mais.
Battete leggermente i petti di pollo e conditeli con lo zucchero e il sale da entrambe le parti. Grigliateli su una griglia ben calda per alcuni minuti (la carne deve essere cotta ma ancora molto morbida), poi tagliateli a strisce. In una padella (se l'avete usate il wok) mescolate la salsa di soia, lo zucchero , il succo di limone, l'aglio e lo zenzero sminuzzati e portate a bollore. Intanto sciogliete l'amido di mais nell'acqua e unitela alla salsa in ebollizione. Mescolate bene e aggiungete i pezzi di pollo. Lasciate restringere completamente la salsa mescolando continuamente (deve caramellare i pezzi di pollo rivestendoli completamente)